15/04/10

Homo empaticus


Cooperazione e solidarieta'. Sono questi i due concetti che sono alla base della Terza rivoluzione industriale, ormai alle porte. Ne e' convinto Jeremy Rifkin, l'economista americano, che nel suo nuovo libro 'La civilta' dell'empatia' uscito qualche settimana fa, spiega che siamo una specie animale 'empatica', allenata a provare compassione, partecipazione e solidarieta'. E' oggi universalmente riconosciuta la necessità di “pensare globalmente e agire localmente”, ma lo si ritiene un compito di quasi insormontabile difficoltà. Perché? Secondo Jeremy Rifkin la spiegazione va cercata nello stato attuale della coscienza umana: la struttura profonda dei nostri cervelli non è più adeguata all’ambiente da noi stessi creato. I nostri modi di sentire, pensare, agire sono legati a un’epoca che sta per finire. L’umanità sta per affrontare una mutazione senza precedenti, la terza grande mutazione della storia. Nel mondo agricolo, la coscienza umana era governata dalla fede; in quello industriale, dalla ragione. Con la globalizzazione della vita economica, sociale, culturale, con la transizione all’era dell’informazione, la nostra coscienza si fonderà sull’empatia, ossia sulla capacità di immedesimarsi nello stato d’animo o nella situazione di un’altra persona. La nuova coscienza globale sarà un amalgama di fede, ragione ed empatia. Rifkin esplora le implicazioni profonde di questa radicale ristrutturazione della coscienza e delle nuove forme di organizzazione personale e sociale che ne deriveranno. Il libro auspica la riscoperta di un sistema emozionale che prenda il posto delle pianificazioni macchinose che, in passato, hanno portato le societa' a crescere e a prosperare ai danni dell'ambiente (Unilibro).
Qui anche la recensione IBS e sopra il video con la sua presentazione

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