20/11/09

Quale segnale stiamo dando ai cittadini italiani?

Di seguito la dichiarazione di voto dell'Onorevole Raffaella Mariani sul DL 25 SETTEMBRE 2009, n. 135 "attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee"
Signor Presidente , signori rappresentanti del Governo
che segnale stiamo dando ai cittadini italiani? Avete inserito la materia che riguarda l’ acqua ed i servizi ad essa collegati all’interno di un provvedimento che più in generale deve adeguare la normativa italiana a quella europea. Non esiste nessun obbligo comunitario, nessuna procedura di infrazione è stata avviata nei confronti dell’Italia in riferimento all’affidamento dei servizi pubblici locali, tanto meno su quello idrico integrato.
Ed allora non ci possiamo spiegare il perché di una discussione forzata, affrettata, molto sommaria culminata nella scelta del voto di fiducia.
Non c’è una ragione plausibile, rivelabile con chiarezza, se non la necessità di risolvere in fretta un problema che ha suscitato molte perplessità anche nella vostra maggioranza e che per la gravità delle sue ricadute sta allarmando molti settori istituzionali ed economici .
State obbligando i Comuni a vendere quote delle aziende che gestiscono i servizi idrici integrati indipendentemente dalla programmazione, dalla qualità del funzionamento, dal grado di soddisfazione delle comunità locali, li state costringendo ad accelerare la trasformazione in società per azioni.
E lo fate sapendo, questo sì, che pochissimi grandi gruppi privati potranno avvantaggiarsi di una svendita di tale portata.



L’appello che vi abbiamo rivolto in queste ore, nel pochissimo tempo riservato alla Camera dei deputati, non era quello di rimuovere il tema in discussione ma di affrontarlo nella maniera giusta con tempi giusti in modo vero e serio, all’interno di un quadro legislativo organico e semplificato, con regole certe e trasparenti.
Si può riformare il sistema di gestione dell’acqua ma a partire da alcuni punti fermi che a nostro avviso sono:
- Il riconoscimento del valore pubblico dell’acqua e delle infrastrutture idriche (acquedotti, fognature impianti di depurazione);
- La valutazione più attuale del costo della risorsa anche nell’ottica di un uso più oculato;
- il controllo, la tutela, la valorizzazione ed il risparmio della risorsa idrica da utilizzare con criteri di solidarietà, anche salvaguardando aspettative e diritti delle generazioni future, anche facendo riferimento al patrimonio ambientale;
- La necessità di investimenti certi che, lo sappiamo bene, non possono derivare esclusivamente dalla tariffa a carico dei cittadini- contribuenti-consumatori ;
- La definizione di un rigoroso meccanismo di controllo, la costituzione di un’autorità terza che vigili proprio sull’andamento delle tariffe in rapporto alla qualità dei servizi erogati ed alla loro efficienza, un’autorità indipendente a tutela dell’interesse pubblico;
- La autonomia di scelta dei Comuni
Oggi nel nostro Paese, come documentano molti organismi di informazione e come i cittadini sanno bene, esiste una situazione molto caotica che vede tariffe differenti da un estremo all’altro dello stivale e servizi erogati la cui qualità non è proporzionale al prezzo richiesto alle comunità locali.
Non sempre alle tariffe più alte corrispondono i migliori servizi, anzi molto raramente!
Esempi di buon governo dei servizi idrici esistono e dobbiamo onestamente rilevare che la loro qualità è assolutamente riscontrabile sia presso gestori a titolarità esclusivamente pubblica che presso gestori a titolarità mista (pubblico-privata).
Gestione pubblica dei servizi non è per definizione sinonimo di efficienza ma è vero anche il contrario : non sempre una gestione di tipo privatistico corrisponde ad un servizio efficiente e completo a costi congrui per il cittadino.
Modelli europei testimoniano scelte differenti sulla gestione, con sistemi che passano da una gestione interamente pubblica ed efficiente (Germania) a forme miste come quelle francesi fino ad arrivare a gestioni interamente private. In tutti i grandi Paesi si è costruito però un sistema di controllo pubblico molto forte a tutela dell’interesse generale.
Cosa manca al nostro Paese ?
Mancano ancora infrastrutture idriche complete, e dove esistono il loro stato fatiscente provoca una dispersione
della risorsa pari a circa il 30% del totale dell’acqua immessa in rete; molti cittadini italiani, esattamente più della metà non godono ancora di un sistema di depurazione nei loro territori e questo ha a che fare con la loro salute, con la qualità dell’ambiente che li circonda..
Mancano ancora meccanismi efficaci per la verifica dell’evasione tariffaria, dei prelievi abusivi
Lo sapete colleghi che in molte delle nostre città non esiste un sistema fognario degno di un paese civile?
Insomma siamo molto lontani da livelli accettabili di organizzazione dei servizi idrici !
Il gruppo del Partito Democratico ha cercato di uscire quindi da una discussione teorica, avremmo volentieri affrontato un tema complesso con la consapevolezza che si possono offrire soluzioni articolate a tutela dell’interesse dei cittadini. Lo scempio normativo che state compiendo fa trasparire la volontà di favorire interessi ristretti. Perché dovremmo fidarci di un Governo che ha ceduto alle richieste di importanti monopolisti privati garantendo aumenti tariffari senza alcun rispetto per i cittadini?
Come nel caso delle concessionarie autostradali, e dei servizi aeroportuali? Un Governo amico di pochi che fa pagare a tutti il costo degli investimenti. Sono Tariffe ma possiamo chiamarle tasse e queste sì che aumentano cari colleghi!
Un Governo che non ha predisposto per le gare obbligatorie strumenti che rendano trasparenti i futuri piani industriali delle aziende, le condizioni di aumento delle tariffe, i limiti temporali e le sanzioni che possono arginare comportamenti illeciti a svantaggio delle comunità. E non ci tranquillizza certo sentirvi dire che farete , dopo, i regolamenti, magari da soli , senza il Parlamento.
Sarebbe stata invece possibile una riforma che sperimentasse in positivo un nuovo modello di gestione economica, che segnasse davvero una svolta rispetto al fallimento di molte esperienze di servizi pubblici locali.
Vi avevamo proposto per questo lo stralcio dell’articolo 15.
Vi avevamo proposto per questo l’istituzione di un’authority. E non veniteci a dire che l’accettazione di un nostro ordine del giorno per lo più riformulato basta ad
affermare la volontà del governo di istituirla. Quando verrà istituita? Avrebbe avuto un senso farlo congiuntamente all’avvio del pericoloso sistema che avete messo in moto!
Vi avevamo chiesto di lasciare liberi i Comuni di scegliere. Perché non avete avuto il coraggio di far scegliere le comunità locali ? Parlate di federalismo ma imponete ai Comuni addirittura le percentuali di quote delle aziende pubbliche da cedere ai privati indipendentemente dall’efficienza dalla qualità, dalla soddisfazione dei cittadini amministrati.
Lo sapete che molti cittadini insoddisfatti rimpiangono l’antica gestione diretta dei Comuni?
C’era sempre un interlocutore cui rivolgersi se il servizio non funzionava!
Degli 8000 comuni italiani per la maggioranza piccoli e medi nessuno sembra curarsi in questo Governo.
Non vogliamo cavalcare le nostalgie, noi vogliamo servizi moderni, vogliamo poter favorire investimenti che i comuni da soli non possono più sostenere. Lo sa bene il Ministro Tremonti che impedisce anche ai comuni, alle province alle Regioni virtuose di utilizzare le risorse che hanno a disposizione per i loro territori .
Alla vigilia della discussione della legge Finanziaria non possiamo non cogliere l’occasione per ribadire la richiesta di un allentamento del patto di stabilità per quelle amministrazioni che hanno saputo gestire bene le loro finanze.
Questo è l’aiuto agli Enti locali! Complimenti!
Le ricadute negative del vostro provvedimento non si fermeranno solo ai cittadini ed alle loro famiglie ma riguarderanno molte piccole e medie imprese che operano nell’indotto dei servizi idrici.
Infatti il periodo di transizione e di instabilità che si aprirà con l’approvazione di questo decreto ha già portato il sistema bancario a negare finanziamenti agli attuali enti gestori con conseguenze pesanti su artigiani e lavoratori del settore.
Niente di nuovo il Governo risponde alla crisi con misure che sospendono l’operatività di aziende e sistema finanziario ed enti pubblici. Aspettiamoci conseguenze negative su occupazione e tenuta di molte piccole e medie imprese!
Altro che riforme ! altro che critica al Mercatismo
Privatizzazione senza regole senza trasparenza!
Questa legge è sbagliata, avete perso un’occasione importante, non avete riconosciuto il valore assoluto di una risorsa preziosa come l’acqua, avete trascurato un sistema che attendeva aiuti, riforme, vicinanza dello Stato e per questo il gruppo del partito democratico voterà convintamente no al provvedimento.


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