11/07/09

L'impegno dei grandi per il clima

Si sono chiusi il 10 luglio all’Aquila i tre giorni di lavoro del G8, che includevano nella giornata di giovedì anche il MEF (Major Economy Forum), incontro voluto da Barack Obama per raccogliere intorno al tavolo i 16 paesi responsabili di più dell’80% delle emissioni mondiali di CO2.
Il documento finale del G8 ribadisce l’importanza di mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i 2°C attraverso una riduzione sostanziale delle emissioni a livello globale, riconoscendo di fatto la soglia che la comunità scientifica ritiene non debba essere superata. Di buono c’è che i ‘Grandi’ abbiano concordato per la prima volta l’impegno a ridurre le emissioni del 50% entro il 2050 da aumentare all’80% nelle nazioni industrializzate, anche se con uno spostamento di scadenze troppo avanti per riflettere l’urgenza d’azione necessaria.
Nel documento finale del G8 è richiesta una transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio, che deve necessariamente coinvolgere anche i paesi che stanno attuando il loro processo di sviluppo. Per consentire ciò è necessario facilitare il trasferimento di tecnologie verso i paesi in via di sviluppo attraverso l’eliminazione o la riduzione delle barriere tariffarie e non tariffarie ed intervenendo anche a livello dei diritti di proprietà intellettuale.
Altro tema presente nel documento finale è quello del mercato del carbonio. L’obiettivo, che ha trovato il forte interesse degli USA, è quello di creare un unico mercato internazionale della CO2, già esistente oggi nella Ue, al fine di innescare un ciclo virtuoso attraverso il riconoscimento economico per chi decide di investire in efficienza energetica.
La dichiarazione del MEF recita: “Noi accresceremo decisivamente e coordineremo gli investimenti pubblici nella ricerca, nello sviluppo e nella presentazione di queste tecnologie, con l’idea di raddoppiare questo tipo di investimenti entro il 2015, al contempo riconoscendo l’importanza degli investimenti privati, della partnership pubblico-privata e della cooperazione internazionale, compresi i centri regionali di innovazione”.
Ricordiamo inoltre che il 13 luglio si terrà la riunione di avvio della prossima relazione internazionale dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il foro scientifico formato nel 1988 dall’Organizzazione Meteorologica ambientale (WMO) e l'United Nations Environment Programme (UNEP). Duecento tra i massimi esperti di tutto il mondo si riuniranno dal 13 al 17 luglio 2009, per lo Scoping Meeting del 5° Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici.
I temi affrontati saranno quelli inerenti alla valutazione dell'informazione tecnico-scientifica e socio-economica, i possibili impatti sulla vita dell'uomo e le misure da mettere in atto per fronteggiarli. L’incontro ospitato a Venezia dall'Italia, è realizzato in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) e l'International Center on Climate Governance (un’iniziativa congiunta della FEEM e della Fondazione Giorgio Cini), e finanziato dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

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