06/05/09

Misure urgenti. Ecco la risposta alla interrogazione sulla centrale di Porto Tolle

Qui il il resoconto e la risposta alla interrogazione n. 5-00910 Bratti sulla riconversione della centrale ENEL di Porto Tolle.
E sotto il testo...
"In relazione all'interrogazione n. 5-00910, presentata dall'On. Bratti ed altri, riguardante le problematiche relative alla compatibilità ambientale della riconversione a carbone dell'esistente Centrale Enel a olio combustibile di Porto Tolle per una potenza elettrica pari a circa 1980 MW, dove si prevede anche la possibilità di co-combustione di biomasse per un totale massimo del 5 per cento di energia su due gruppi, si riferisce quanto segue.


Per quanto riguarda lo stato del procedimento di VIA, si rappresenta che non sono intervenuti nuovi elementi di rilievo rispetto a quelli prodotti nella risposta data sempre in questa Commissione il 12 febbraio 2009 all'interrogazione n. 5-00926 (Question Time) presentata dall'On. Mariani, cofirmatario anche dell'interrogazione in discussione oggi, se non che il Ministero dei beni culturali ha espresso parere favorevole con prescrizioni.
L'istruttoria, dunque, risulta tuttora in corso, tenuto conto, altresì, della necessaria acquisizione del previsto parere da parte della Regione Veneto che non risulta ancora pervenuto.
La novità più significativa in materia riguarda una norma contenuta nella legge 9 aprile 2009, n. 33, di conversione del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, recante: «misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi», che detta un'apposita disciplina sulla trasformazione degli impianti in parola.
In particolare, l'articolo 5-bis, testualmente, recita: «Per la riconversione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati ad olio combustibile in esercizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al fine di consentirne l'alimentazione a carbone o altro combustibile solido, si procede in deroga alle vigenti disposizioni di legge nazionali e regionali che prevedono limiti di localizzazione territoriale, purché la riconversione assicuri l'abbattimento delle loro emissioni di almeno il 50 per cento rispetto ai limiti previsti per i grandi impianti di combustione di cui alle sezioni 1, 4 e 5 della parte II dell'allegato II alla parte V del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. La presente disposizione si applica anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.»
Tale disposizione permetterà di convertire i vecchi impianti inquinanti in nuove centrali, coniugando nella maniera più consona economia, sviluppo e ambiente.
Da ultimo, riguardo «le strutture di comunicazione per garantire ai cittadini la massima conoscenza dell'attività della centrale», per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale questa è, ovviamente, condotta, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali in materia (direttiva 85/337/CEE e s.m.i., articolo 6 della legge 349/86, nonché le più generali norme dettate dalla legge 241/1990). Pertanto, l'avvio del procedimento di VIA per il progetto di cui trattasi è stato comunicato a mezzo stampa e la relativa documentazione è stata resa disponibile presso gli uffici regionali, oltre che presso il Ministero dell'ambiente. Informazioni sul procedimento sono state rese disponibili anche sul sito web del Ministero."

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