29/04/09

Porto Tolle ...pericolo reale

Comunicato stampa del 29 aprile 2009 degli Ecodem
Alessandro Bratti: “Riconvertire la centrale a carbone ci allontana dagli indirizzi europei”
“Porto Tolle, rischio emergenza ambientale”
Ecodem: “Ci appelliamo alle istituzioni territoriali per ostacolare una scelta nefasta”
“La decisione odierna della Commissione Via del Ministero dell'Ambiente di dare parere positivo alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle (provincia di Rovigo) causerà un aumento delle emissioni di Co2 del nostro paese che ci allontanerà dagli obiettivi stabiliti a livello europeo": questo il giudizio espresso dal deputato Pd Alessandro Bratti membro dell'esecutivo nazionale degli Ecologisti Democratici.
"Non si tratta di mettere in discussione lo sforzo dell'azienda di riduzione dell'impatto ambientale nel progetto di riconversione, o tantomeno criticare la scelta tecnica dei commissari Via che hanno lavorato in condizioni difficili – prosegue Alessandro Bratti –, ma di denunciare come questo provvedimento sia in netta contraddizione con gli obiettivi di riduzione della produzione dei gas serra. La centrale da sola emetterà infatti ben 10 milioni di tonnellate di Co2 e costituirà inoltre una seria minaccia per il Parco del Delta del Po: uno dei sistemi ambientali più delicati del Paese".
"Dovremmo infine interrogarci tutti su quanto l'eventuale riconversione contribuirà all'aumento delle polveri sottili in Pianura Padana, un problema per il quale abbiamo già ricevuto un ‘warning’ dall'Unione Europea e che costituisce una vera e propria emergenza di carattere sanitario maggiore sicuramente del virus dell'influenza suina”.
“Per questo motivo gli Ecologisti Democratici – conclude il deputato Pd – chiedono alle istituzioni territoriali interessate di mettere in campo tutti gli strumenti per evitare questa scelta anche verificando la possibilità di impugnare, presso la Corte Costituzionale, la recente modifica normativa che abroga le leggi regionali con modalità legalmente discutibili per permettere le riconversioni a carbone in tutto il paese e quindi anche scavalcando la legge della Regione Veneto che impediva all'interno del parco tale operazione”.

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