11/01/09

Giocare al ribasso

Riporto dal blog di Gualerzi su Repubblica.it.
Stime e scenari vanno sempre presi per quello che sono: ipotesi formulate da esseri umani, non necessariamente imparziali e disinteressati al risultato del loro lavoro. Bisogna saperne valutare quindi l’attendibilità e la “sincerità”. Nel campo dell’energia una delle organizzazioni che sforna regolarmente gli “outlook” più attesi e ascoltati è la Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia. Ora un’associazione indipendente, l’Energy Watch Group, (EWG)getta però pesanti ombre sull’attendibilità delle previsioni Iea. L’Ewg, creata da un gruppo di parlamentari tedeschi e composta da decine di scienziati e responsabili di associazioni ambientaliste, è andata recentemente a fare le pulci alle profezie dell’Agenzia, scoprendo che le sue stime sulla diffusione delle rinnovabili sono state regolarmente smentite in maniera clamorosa. Un rapporto pubblicato oggi rivela come nel 1998 la Iea aveva previsto per il 2020 energia eolica pari a 47.4GW, valore raggiunto in realtà nel 2004. Nel 2002 l’Agenzia aveva quindi rivisto la stima al rialzo, prevedendo per il 2020 104GW, capacità raggiunta in realtà la scorsa estate con ben 12 anni di anticipo. Secondo l’Ewg non si tratta però di errori commessi in buona fede per incapacità, ma il frutto di una precisa volontà politica. “Dietro quei numeri - afferma il rapporto - non c’erano né valutazioni empiriche né teoriche”, bensì la volontà di frenare e ritardare la transizione del sistema energetico verso le fonti rinnovabili, diffondendo previsioni in grado di scoraggiare gli investitori e i politici. Una scelta, accusa ancora l’Ewg, dettata anche dal fatto che gli organismi della Iea sono imbottiti di ex dirigenti delle grandi compagnie petrolifere. Stando all’organizzazione, anche le ultime stime della Iea sono volutamente riduttive sulle potenzialità dell’eolico e delle rinnovabili in genere.

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