01/10/08

Interrogazione Commissione 1

Al Ministro dell’Ambiente e al Ministro dello Sviluppo economico
Per sapere, premesso che:
- i problemi provocati dai cambiamenti climatici sono sempre più gravi e che nelle politiche di mitigazione e adattamento, il risparmio energetico in edilizia permette oltre che una diminuzione di costi anche una notevole riduzione di gas serra
- le recenti dichiarazioni del Ministro Ronchi presuppongono un freno alle politiche virtuose impostate dal Governo Prodi per rispettare il Protocollo di Kyoto
- l'analisi energetica del parco edilizio italiano evidenzia eccessivi sprechi e ampi margini per migliorare l'efficienza di un settore responsabile di quasi il 50% dei consumi energetici nazionali Firmatari Bratti, Mariani, Braga, Mastromauro

- un’indagine condotta dalla FINCO (Federazione Industrie Prodotti Impianti e Servizi per le Costruzioni) e dall’ENEA, confluita in un “Libro Bianco” presentato nell’autunno scorso, ha delineato un quadro della situazione tutt’altro che esaltante. In particolare, si rilevano carenti le prestazioni relative alle due aree di maggiore rilevanza sotto il profilo energetico: quella dell’isolamento termico delle superfici e quella del riscaldamento degli ambienti.

Nella precedente finanziaria sono stati introdotti numerosi incentivi fiscali per il risparmio energetico con particolare riguardo al comparto edilizio;
l’art 1 , commi 344 e seguenti , della legge 296/2006 (Finanziaria 2007) prevedeva una detrazione di imposta per interventi di riqualificazione energetica del 55%;
l’Agenzia delle entrate con circolare del 31/05/2007 n. 36,includeva nei beneficiari le ACER e gli Istituti Autonomi case popolari, i quali potevano beneficiare dello sgravio ai sensi del punto 1a. Tale possibilità veniva estesa a tutti gli immobili di proprietà;
la stessa Agenzia delle entrate con successiva circolare che riportava la risoluzione n 340 il 1 Agosto 2008 stabiliva , annullando la precedente, che la fruizione della detrazione da parte delle società o, più in generale da parte dei titolari di reddito di impresa, compete soltanto per i fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio delle attività imprenditoriale. Di conseguenza la società non può quindi fruire della detrazione del 55 % per i lavori di riqualificazione energetica eseguiti sugli immobili adibiti a locazione abitativa;
questa situazione penalizza fortemente le società più virtuose (Acer, IACP, etc) che già hanno investito in questo senso provocando dei problemi di bilancio;
il singolo inquilino non esegue in genere interventi di riqualificazione immobiliare su uno stabile non di sua proprietà.
Quali iniziative intende adottare in relazione al problema del risparmio energetico con particolare riguardo agli incentivi per favorire l’effettiva attuazione degli stessi in ambito edilizia.
Se e quali iniziative intende adottare al fine di migliorare il rendimento energetico del comparto edilizio, estendendo la possibilità di detrazione fiscale anche gli immobili a locazione abitativa così come previsto dalla circolare n. 36 del 31 maggio 2007.

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