25/04/08

Ferrara in serie A


Il Basket club è stato promosso in Serie A. E’ indubbiamente uno dei più importanti successi sportivi conseguiti dalla nostra comunità . Un successo non casuale, frutto di una programmazione intelligente, di scelte opportune e di una grande determinazione. Dirigenza e atleti a cui va il ringraziamento di tutta la città.
Si discute molto oggi di che cosa significa fare sport. Lo sport come educazione , lo sport come salute, lo sport come spettacolo. Tutti aspetti importanti a volte integrati spesso disgiunti.


E’stato un percorso difficile, caratterizzato da momenti euforici ad esempio la promozione dalla B alla Lega 2 nel 2001 e gli ottimi campionati nel 2004 e nel 2006, ma anche da difficoltà quali il reperimento delle risorse economiche e la ricerca di un rapporto con la città non sempre idilliaco.
Finalmente Ferrara può gioire. Ma la sfida, così come sempre quando si raggiungono grandi traguardi, riparte e diventa sempre più difficile.
Non c’è bisogno di consigliare strategie all’attuale gruppo dirigente né di sottolineare quanto un risultato di questo tipo debba essere considerato dalle nostre amministrazioni locali. Ma vorrei enfatizzare due aspetti che mi sembrano importanti.
Uno riguarda l’attenzione verso i vivai giovanili. Il risultato esaltante vedrà moltissimi bambini avvicinarsi a questo bellissimo sport. Ci saranno molte aspettative: è un’occasione da non lasciarsi sfuggire per potenziare le strutture organizzative dedicate ai giovani, per formare ragazzi e atleti che saranno la continuità della pallacanestro a Ferrara. Ci sono esempi, anche vicino a noi, di grande attenzione ai giovani che hanno dato risultati importanti, altri nella nostra città riguardo ad altre discipline che frutto di disinteresse ai vivai hanno lasciato eredità pesanti e situazioni critiche di sopravvivenza .
L’altro tema è quello delle infrastrutture; in questo caso l’evento del basket ripropone l’esigenza di avere nella nostra città un nuovo Palasport. Come risposta immediata penso che la soluzione che si sta profilando sia quella più razionale (ipotesi tensostruttura). Però ritengo che vada colta l’occasione per impostare la realizzazione di un nuovo impianto, magari polivalente, moderno che possa dare non solo una risposta per gli eventi sportivi ma che sia anche un importante contenitore per manifestazioni culturali e di attualità. L’esperienza degli stadi di calcio inglesi e olandesi è interessante. Un paio di anni fa ho partecipato ad un convegno europeo sui temi ambientali tenuto nello stadio di Tillburg in Olanda, una città non molto più grande di Ferrara.La struttura era impegnata tutto l’anno in virtù di una grande polivalenza.
Penso anche che un’opera del genere non possa essere realizzata dalle amministrazioni pubbliche ma che sia indispensabile, in una logica di corretta programmazione territoriale, costruirla attraverso l’attivazione di strumenti che aiutino le partnership pubblico-privato. La nostra città anche per la sua vocazione costruita in questi anni, molto propensa alla cultura e al turismo dovrà dotarsi di un Palasport moderno che consenta di affrontare in maniera adeguata le sfide future.

2 commenti:

Patrizio Fergnani ha detto...

Da quando i miei tre figli grandi (due maschi ed una femmina) praticano uno sport cosiddetto “minore” (www.tchoukball.it) tocco con mano quanto sia difficile sopravvivere in un ambiente dominato dagli sport maggiori. Le palestre pubbliche a Ferrara costano di più a chi fa sport a livello cosiddetto “amatoriale” (cioè non riconosciuto dal CONI) che a chi fa sport “agonistico” (cioè già nel giro del CONI quindi beneficiario anche di contributi ulteriori). Il basket club, poi, non solo ha in gestione il palasport (quindi probabilmente non lo paga e per darlo ad altri chiede 4000 euro al giorno) ma riceve anche contributi dal Comune. Tutti gli altri pagano, nelle strutture pubbliche, dai 10 euro in su all’ora l’uso di palestre spesso piccole o in orari inaccessibili.
Il nuovo impianto, quindi, vista la carenza di imprenditori locali, sarà probabilmente pagato in gran parte dal Comune (cioè da noi cittadini) ma non sarà a beneficio di chi non si accontenta di stare a correre sulle mura o non riesce ad allenarsi in 20 in una palestra 10 x 15 con le tariffe di cui sopra.
Amo il basket, è lo sport della mia vita e ancora mi entusiasma…solamente ho paura che la serie A faccia pendere ancora di più la bilancia a favore dello sport “business” dove l’impresa privata continua a farsi sostenere dalle istituzioni pubbliche (alla faccia della liberalizzazione!) a scapito dello sport “per tutti”, democratico e accessibile per cui forse non resteranno risorse per investimenti significativi. Che ne dici?
P.S. in Lombardia le società che fanno attività giovanile indipendentemente dall’adesione al CONI pagano al massimo 5 euro all’ora le palestre comunali…a Ferrara due ore e mezza di allenamento della nazionale italiana di Tchoukball alla palestra del Bonati sono costate 55 euro.

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, mi fa piacere leggere che la promozione del basket in serie è frutto di una seria programmazione...
Ben altri erano i tuoi commenti quando eri Assessore allo Sport, di ben altra entità sono stati i sostegni economici che hanno ricevuto gli altri sport escluso Spal e basket appunto anche quando la tua "tanto amata pallavolo" calcava i parquet di serie A e rappresentava la città di Ferrara in tutta Italia.
Ti ricordo, a questo proposito, che l'allora Società di Pallavolo ha dovuto pagare l'utilizzo del Palasport, ha dovuto pagare le tasse per l'esposizione della pubblicità compreso gli striscioni "Ferrara città del'Unesco" per i quali non abbiamo incassato nulla di quello che avevi promesso!
Non voglio prolungarmi oltre, mi auguro soltanto che tu riesca a dare una mano alla nuova 4 Torri Pallavolo come hai sempre promesso e quasi mai mantenuto!
Fegio