Nuovi elementi nell'indagine per la morte del calciatore mettono in discussione la testimonianza principale
Macchie
di sangue sospette sul predellino laterale del camion e notevoli
incongruenze nelle registrazioni della “scatola nera” dell’Iveco 180 che
il 18 novembre 1989 investì e uccise il calciatore Denis Bergamini.
Sono questi i nuovi elementi di un caso a lungo liquidato come semplice
suicidio ma che, come ha rivelato la puntata di ieri sera di “Chi l’ha
visto?”, potrebbe finalmente portare a nuovi sviluppi.
“Denis
venne assassinato”. A più di 23 anni dalla morte del figlio, non si è
spostata di un millimetro la convinzione di Domizio e Donata Bergamini, i
genitori del calciatore ferrarese (originario di Boccaleone, vicino ad
Argenta) del Cosenza trovato morto il 18 novembre 1989 sulla statale
Ionica, nei pressi di Roseto Capo Spulico. Tutto ora si basa sulle
incongruenze rilevate nel cronotachigrafo, la “scatola nera” presente
sulla maggior parte dei camion che registra costantemente la velocità
del mezzo, permettendo di effettuare riscontri con le testimonianze in
caso di incidenti, o di ricostruirne le dinamiche. Secondo il racconto
del proprietario dell’Iveco 180 Raffaele Pisano, che confessò di avere
investito accidentalmente Bergamini, il mezzo era partito da Rosarno e
stava attraversando la statale, quando il calciatore uscì fuori dal
nulla e si buttò sotto le ruote del camion. Ma Rosarno dista più di 230
chilometri dal luogo dell’incidente, mentre i dati rilevati dal
cronotachigrafo mostrano che il camion quel giorno ne aveva percorsi
circa 177 prima di frenare e fermarsi per il – presunto – impatto con il
calciatore.
28/02/13
Le strane incongruenze nel “suicidio” di Denis Bergamini
27/02/13
Il futuro dell'Agenzia l'ARPA che verrà .
26/02/13
Rifiuti elettronici, ancora lontano il corretto smaltimento
Contengono materiali che possono essere recuperati e sostanze che potrebbero essere inquinanti
Solo il 18% segue il giusto percorso di raccolta
Rifiuti elettronici, ancora lontano il corretto smaltimento
Contengono materiali che possono essere recuperati e sostanze che potrebbero essere inquinanti. Come mai frullatori e phon, tostapane e cellulari non sono smaltiti correttamente? Utilizziamo ogni giorno piccoli elettrodomestici, oltre a computer portatili e penne Usb, ma difficilmente li smaltiamo nelle isole ecologiche. I Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) del gruppo R4, tipologia che contempla elettronica di consumo, telecomunicazioni, informatica, piccoli elettrodomestici, elettroutensili, giocattoli, apparecchi di illuminazione, dispositivi medici, finiscono chissà perché in buona misura nel sacco dell’immondizia indifferenziata. Solo il 18% segue il corretto percorso di raccolta e smaltimento, secondo Ecolight, consorzio che si occupa della gestione dei Raee, delle pile e degli accumulatori a fine vita.
Solo il 18% segue il giusto percorso di raccolta
Rifiuti elettronici, ancora lontano il corretto smaltimento
Contengono materiali che possono essere recuperati e sostanze che potrebbero essere inquinanti. Come mai frullatori e phon, tostapane e cellulari non sono smaltiti correttamente? Utilizziamo ogni giorno piccoli elettrodomestici, oltre a computer portatili e penne Usb, ma difficilmente li smaltiamo nelle isole ecologiche. I Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) del gruppo R4, tipologia che contempla elettronica di consumo, telecomunicazioni, informatica, piccoli elettrodomestici, elettroutensili, giocattoli, apparecchi di illuminazione, dispositivi medici, finiscono chissà perché in buona misura nel sacco dell’immondizia indifferenziata. Solo il 18% segue il corretto percorso di raccolta e smaltimento, secondo Ecolight, consorzio che si occupa della gestione dei Raee, delle pile e degli accumulatori a fine vita.
La grande delusione del Pd
Calvano: qui Grillo ha pescato più a destra, ma ha preso voti anche a noi
«Non ho molto da dire ancora, però siamo qua per chi vuol venire». Manca poco alle 20 e Paolo Calvano sta ancora metabolizzando il risultato negativo del Senato nel suo ufficio di segretario provinciale in viale Krasnodar. Nella sede del Pd il clima è mesto. Davanti al maxi schermo televisivo Alessandro Bratti . Tiziano Tagliani e Masimo Maisto guardano i risultati elettorali su La 7. In un’altra stanzetta un gruppo di giovani discute animatamente sulla ragioni dell’inatteso deludente risultato elettorale.
Calvano è circondato da numeri che sognava diversi e che consulta sul computer, sul tablet e vede nella tv. Il computer collegato con la Prefettura gli dice, tra l’altro, che anche Lagosanto e Codigoro -oltre che a Comacchio - M5S è il primo partito.
Nei limiti del possibile, visto che sono elezioni nazionali, propone una lettura locale del voto: «Non mi avventuro nell’analisi nazionale, anche perché manca ancora il dato definitivo della Camera, mi limito a esprimere una grandissima preoccupazione per la situazione di instabilità del Paese, questo a prescindere dalla considerazioni di parte».
«Per noi dice il segretario c’è delusione per il risultato nazionale. A livello locale faremo da domani un attento esame dei risultati Comune per Comune. Per quanto riguarda il Pd siamo al 37% (dato riferito al Senato, alla Camera il Pd è un po’ più basso, ndr), con un calo di circa 6-7 punti, ma con situazioni diverse da zona a zona. In città va meglio, siamo vicini al 40% al Senato e al 37% alla Camera. Mi pare che Ferrara stia un po’ meglio, e che siamo più deboli nel resto del territorio».
Nella generale delusione spiccano, se così si può dire, i “successi” del centrosinistra a Sant’Agostino e Bondeno che sopravanza di poco il centrodestra: «Sì, ho visto che siamo avanti al Pdl e ai suoi alleati in questi comuni che non governiamo, ma eviterei di trarne delle conseguenze visto che ragioniamo sempre di elezioni politiche».
Ultima riflessione sul M5S: «Il suo risultato si percepiva nell’aria, anche se sembrava dovesse intercettare soprattutto il voto di centro destra. A Ferrara, e in genere nella regioni dove il Pd è forte e radicato, questa sembra essere successo. Nella nostra provincia, il centrodestra quasi dimezza i suoi consensi, significa che i grillini hanno drenato una parte dell’elettorato del Pdl, certo hanno pescato anche da noi, ma in misura inferiore rispetto a quanto è avvenuto a livello nazionale».(m.p.)
25/02/13
Rifiuti, Federambiente: “Sacchetti triturati e sversati senza trattamento”
In quasi tutte le regioni italiane le eccezioni si contano sulle
dita di una mano la "monnezza" finisce così nelle discariche,
contaminando gli ecosistemi e avvelenando la popolazione. E violando la
principale legge sulla gestione dei rifiuti in vigore dal 2003. E
l'Europa ha già avviato due procedure di infrazione
Che buona parte della gestione dei rifiuti urbani in Italia avvenga non rispettando le norme di tutela ambientale è una sorta di segreto di Pulcinella conosciuto e ignorato da gran parte delle istituzioni. Mentre il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha ottenuto che il Consiglio di Stato accogliesse il ricorso contro l’ordinanza del Tar del Lazio (che sospeso il decreto che disponeva il trasferimento dei rifiuti di Roma in quattro siti del Lazio, ndr), c’è una sorta di “fattore x” pronto ad esplodere in gran parte delle discariche italiane. Si chiama “tal quale”, espressione che indica la monnezza come esce dalle case. Indifferenziata e fuori legge quando viene sversata direttamente negli invasi. In quasi tutte le regioni italiane – le eccezioni si contano sulle dita di una mano finisce senza un adeguato trattamento nelle discariche, contaminando gli ecosistemi e avvelenando la popolazione. E violando la principale legge sulla gestione dei rifiuti in vigore dal 2003, che aveva all’epoca recepito le severe direttive comunitarie.
Che buona parte della gestione dei rifiuti urbani in Italia avvenga non rispettando le norme di tutela ambientale è una sorta di segreto di Pulcinella conosciuto e ignorato da gran parte delle istituzioni. Mentre il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha ottenuto che il Consiglio di Stato accogliesse il ricorso contro l’ordinanza del Tar del Lazio (che sospeso il decreto che disponeva il trasferimento dei rifiuti di Roma in quattro siti del Lazio, ndr), c’è una sorta di “fattore x” pronto ad esplodere in gran parte delle discariche italiane. Si chiama “tal quale”, espressione che indica la monnezza come esce dalle case. Indifferenziata e fuori legge quando viene sversata direttamente negli invasi. In quasi tutte le regioni italiane – le eccezioni si contano sulle dita di una mano finisce senza un adeguato trattamento nelle discariche, contaminando gli ecosistemi e avvelenando la popolazione. E violando la principale legge sulla gestione dei rifiuti in vigore dal 2003, che aveva all’epoca recepito le severe direttive comunitarie.
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24/02/13
Rinnovabili: da solare e eolico, Enea presenta studio su tecnologie
Non solo eolico e solare. Dalle biomasse al geotermico, all'idroelettrico, fino ai sistemi di accumulo, le fonti energetiche rinnovabili si fondano su importanti tecnologie. Ed e' proprio sulle innovazioni tecnologiche in questi settori dell'energia che si snoda lo studio "Le tecnologie delle fonti rinnovabili di energia", un volume presentato a Roma dall'Enea e pubblicato da Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Enea e Eon.
Curato dal sub commissario dell'Agenzia, Pietro Maria Putti, e da Oreste Bramanti, direttore Energie Rinnovabili di Nis Gazprom Neft, lo studio e' una trattazione completa e aggiornata delle tecnologie per le fonti rinnovabili e per i sistemi di accumulo. Il volume, al quale hanno collaborato numerosi ricercatori dell'Enea, nasce con l'obiettivo di offrire ai decisori pubblici uno strumento a supporto delle politiche energetiche a livello regionale e locale.
Curato dal sub commissario dell'Agenzia, Pietro Maria Putti, e da Oreste Bramanti, direttore Energie Rinnovabili di Nis Gazprom Neft, lo studio e' una trattazione completa e aggiornata delle tecnologie per le fonti rinnovabili e per i sistemi di accumulo. Il volume, al quale hanno collaborato numerosi ricercatori dell'Enea, nasce con l'obiettivo di offrire ai decisori pubblici uno strumento a supporto delle politiche energetiche a livello regionale e locale.
23/02/13
La settimana nel mondo. WWF Europa spreca il 40% delle risorse ma potrebbe utilizzare il 38% di energia in meno nel 2030
L'Europa potrebbe utilizzare il 38% di energia in meno nel 2030 (rispetto al livello del 2005) e produrre oltre il 40% di quella restante con le rinnovabili. Ne e' convinto il Wwf che ha realizzato un rapporto in cui si dimostra che il vecchio continente potrebbe dimezzare le emissioni di CO2 in confronto al 1990 e risparmiare almeno 573 miliardi di euro grazie alle minori importazioni di combustibili fossili. Nello studio "Putting the Eu on track for 100% renewable energy", l'associazione ambientalista, forte della sua analisi, rivolge un appello a Bruxelles affinchè nella discussione comunitaria degli obiettivi sul clima per il 2030 si punti con decisione verso un futuro 100% rinnovabile.
Efficienza energetica e fonti alternative, secondo il Wwf, sono fondamentali anche per uscire dalla crisi economica e far ripartire investimenti degli Stati membri soprattutto nella green economy. Il Wwf ricorda che due recenti sondaggi di eurobarometro evidenziano come quasi otto europei su 10 ritengano che la lotta ai cambiamenti climatici sia una chiave per rilanciare l'economia e l'occupazione. Inoltre il 70% dei cittadini indica negli investimenti nelle rinnovabili una delle priorita' per il futuro.
Efficienza energetica e fonti alternative, secondo il Wwf, sono fondamentali anche per uscire dalla crisi economica e far ripartire investimenti degli Stati membri soprattutto nella green economy. Il Wwf ricorda che due recenti sondaggi di eurobarometro evidenziano come quasi otto europei su 10 ritengano che la lotta ai cambiamenti climatici sia una chiave per rilanciare l'economia e l'occupazione. Inoltre il 70% dei cittadini indica negli investimenti nelle rinnovabili una delle priorita' per il futuro.
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Clima e Cambiamenti climatici,
emissioni di CO2,
Energia,
Energie rinnovabili,
Green economy
Vota PD
L'IMPEGNO SENZA GRIDA
Quando l’impegno quotidiano e la serietà delle proposte
rifuggono l’insulto e la promessa impossibile come strumento di campagna
elettorale. Questo è il PD con i suoi candidati. Immagini e testimonianze dei
tanti incontri di Alessandro Bratti
in questa breve e intensissima campagna elettorale.
AGENDA
Giovedì 31 gennaio
“Ricostruiamo l’Italia tra
sviluppo, equità e fedeltà fiscale”
ore 17.45 Hotel Astra - Ferrara
Venerdì 1 febbraio
“L’Italia giusta riparte dalla
legalità”
ore 21.00 Palazzo della Racchetta
- Ferrara
Sabato 2 febbraio
“Incontro pubblico”
ore 16.00 Bocciodromo “Rinascente - Ferrara
Lunedì 4 febbraio
“Ambiente, Energia e Green Economy
per il lavoro e la ripresa – le proposte di governo del PD”
ore 18.00 Sala Sassi – Castel San
Pietro Terme
Sabato 9 Febbraio
“Incontro con i cittadini”
ore 19 Villa Vittoria – Filo di
Argenta (FE)
Domenica 10 febbraio
“L’esperienza del buon governo
locale: da Ferrara all’Italia”
ore 10.00 Circolo PD W. Fabbri –
S. Martino (FE)
Martedì
12 febbraio
“Lo sport come opportunità di
sviluppo per un’Italia Giusta”
ore 17.30 Ristorante le Querce
(c/o CUS)
“Ambiente e lavoro per rilanciare
lo sviluppo”
ore 20.30 Sala “Piazza Rinascita”
- Ravenna
Mercoledì 13 febbraio
“Rinnovabili ed efficienza
energetica: i programmi per le elezioni 2013”
Ore 10.30 Auditorium di Expoarea –
Rimini
“La bellezza come fattore di
sviluppo per l’Italia e l’Appennino”
ore 20.30 Teatro Bismantova –
Castelnovo né Monti (RE)
Venerdì 15 febbraio
“Incentivare l’economia verde – Il
programma e le proposte del Pd per l’Italia e l’E.R.”
ore 17.30 – Sala conferenze CNA –
Lugo
Sabato 16 febbraio
“Lavoro, Ambiente e Sviluppo
sostenibile”
ore 10.00 Incontro con i cittadini
– Vigarano Mainarda (FE)
“Il Pd per la ricostruzione –
Inaugurazione della scuola elementare di San Carlo”
ore 11.00 Centro sociale di Sant’Agostino (FE)
“L’Italia giusta dove la politica
dice la verità”
ore 15.30 Bocciodromo di Porotto –
Porotto (FE)
Domenica
17 febbraio
“L’Italia giusta un’idea di
governo, un’idea di società”
ore 10,30 Centro Civico – San
Pietro in Casale
“Lavoro, ricerca e sviluppo per
un’Italia Giusta”
ore 18.00 Mensa del Petrolchimico
– Ferrara
Lunedì 18 febbraio
Il Rettore dell’Università di
Ferrara incontra i candidati alle prossime consultazioni elettorali
ore 11.00 Auditorium del
Rettorato, complesso di S. Lucia – Fe
“Città territorio paese: dove il
lavoro costruisce la vita”
ore 21.00 Arci “Bolognesi” -
Ferrara
Martedì
19 febbraio
“La Green Economy: priorità per lo
sviluppo del Paese – Il PD incontra le imprese”
ore 17.30 Hotel Il Duca d’Este –
Ferrara
Mercoledì 20 febbraio
“Incontro con le Organizzazioni
sindacali dei lavoratori dell’edilizia e affini”
ore 11.00 Cassa Edile Industria –
Ferrara
“Caro Candidato, ma l’acqua?”
ore 20.30 Sala San Girolamo dei
Gesuati - Ferrara
Giovedì 21
febbraio
ore 18.00 a Comacchio per parlare di legalità
|
22/02/13
Ambiente e Green Economy per rilanciare crescita e lavoro
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Ambiente,
Green economy,
Sostenibilità
21/02/13
Fisco e ricostruzione: partiti a confronto sull’edilizia
Le idee e le proposte di sei candidati per finanziare le imprese e sbloccare l'accesso al credito
Le ricette dei partiti per la ripresa dell’edilizia. Nella settimana del rush finale in vista del voto, non poteva mancare un tavolo di confronto tra i candidati ferraresi su uno dei settori che, per volume di affari e per il ruolo che riveste, non può che ricoprire un ruolo chiave nell’economia di ogni paese. Non hanno mancato di sottolinearlo gli organizzatori dell’incontro, i rappresentanti delle sigle sindacali di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che nel rivolgere i propri quesiti ai candidati hanno parlato non solo del ruolo che potrà giocare il comparto edile nella ripresa, ma anche di quello avuto nell’innescare la crisi con la prima bolla immobiliare negli Stati Uniti.
Sei i candidati presenti al confronto: Neda Barbieri dell’Udc, Claudia Balboni di Fratelli d’Italia, Barbara Diolaiti di Rivoluzione Civile, Alessandro Bratti del Pd, Fabrizio Toselli del Pdl e Vittorio Ferraresi del Movimento 5 Stelle. Un confronto piuttosto distante dai toni battaglieri della campagna elettorale e in cui i candidati hanno trovato parecchi punti di contatto. E le questioni principali che, per politici e sindacalisti, devono essere discusse in questo ambito sono principalmente due: la fiscalità e di finanziamento per le imprese e il grande tema dell’accesso al credito.
Le ricette dei partiti per la ripresa dell’edilizia. Nella settimana del rush finale in vista del voto, non poteva mancare un tavolo di confronto tra i candidati ferraresi su uno dei settori che, per volume di affari e per il ruolo che riveste, non può che ricoprire un ruolo chiave nell’economia di ogni paese. Non hanno mancato di sottolinearlo gli organizzatori dell’incontro, i rappresentanti delle sigle sindacali di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che nel rivolgere i propri quesiti ai candidati hanno parlato non solo del ruolo che potrà giocare il comparto edile nella ripresa, ma anche di quello avuto nell’innescare la crisi con la prima bolla immobiliare negli Stati Uniti.
Sei i candidati presenti al confronto: Neda Barbieri dell’Udc, Claudia Balboni di Fratelli d’Italia, Barbara Diolaiti di Rivoluzione Civile, Alessandro Bratti del Pd, Fabrizio Toselli del Pdl e Vittorio Ferraresi del Movimento 5 Stelle. Un confronto piuttosto distante dai toni battaglieri della campagna elettorale e in cui i candidati hanno trovato parecchi punti di contatto. E le questioni principali che, per politici e sindacalisti, devono essere discusse in questo ambito sono principalmente due: la fiscalità e di finanziamento per le imprese e il grande tema dell’accesso al credito.
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Energia,
Energie rinnovabili,
Ferrara
20/02/13
Clini,superato documento Commissione Petizioni Ue su rifiuti
Per il ministro dell'Ambiente Corrado Clini la Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo sui rifiuti a Roma ''conferma la necessita' e l'efficacia delle misure che abbiamo intrapreso'' ma la relazione approvata oggi dal Parlamento Europeo, ''descrive una situazione che e' stata superata dal decreto ministeriale del 3 gennaio''.
Clini, tuttavia, fa presente che ''il Tar del Lazio ha bloccato il programma degli interventi finalizzato al recupero e alla riduzione del conferimento in discarica, con motivazioni che non hanno alcun riferimento alle leggi in vigore e alle direttive europee. L'ordinanza del Tar aggiunge il ministro rischia di autorizzare di fatto la continuazione del conferimento nella discarica di Malagrotta di rifiuti non trattati ed espone l'Italia e Roma al rischio di provvedimenti europei dal tono ben diverso da questa relazione della Commissione per le Petizioni''.
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Inquinamento,
ministro dell'Ambiente,
Reati ambientali,
Rifiuti
Niente più caldaie a fonti fossili, la Danimarca verso il 100% a energie rinnovabili
Il primo gennaio 2013 potrebbe essere una data storica nel cammino verso
la decarbonizzazione completa del sistema energetico: per la prima
volta in un paese èvietata l'installazione nelle case di sistemi di
riscaldamento a combustibili fossili. La nuova norma è entrata in vigore
con l'anno nuovo in Danimarca, tra le nazioni che con più decisione si
stanno muovendo per abbandonare l'energia sporca.
In tutti nuovi edifici è infatti non è più permesso installare caldaie a gas o a olio combustibile. Dal 2016 le caldaie ad olio combustibile dovranno sparire anche dagli edifici esistenti, qualora possano essere serviti da reti di teleriscaldamento o dal gas. Per sostenere questa conversione dei sistemi di riscaldamento domestici dal 2912 al 2015 Copenhagen stanzierà 42 milioni di corone danesi, cioè circa 5,6 milioni di euro.
Un provvedimento del genere preso in Italia avrebbe dell'incredibile, ma in Danimarca la scelta di abbandonare le fossili è stata presa molto sul serio. Mettere al bando le caldaie a fonti fossili è infatti tra le misure contenute nella legge danese sull'energia, approvata dal Parlamento a marzo 2012 quasi all'unanimità: con 171 voti su 179. Un provvedimennto che stabilisce politiche e obiettivi al 2020 per portare il paese entro il 2050 a soddisfare con le rinnovabili l'intero fabbisogno energetico, dal riscaldamento, ai trasporti, all'elettricità.
In tutti nuovi edifici è infatti non è più permesso installare caldaie a gas o a olio combustibile. Dal 2016 le caldaie ad olio combustibile dovranno sparire anche dagli edifici esistenti, qualora possano essere serviti da reti di teleriscaldamento o dal gas. Per sostenere questa conversione dei sistemi di riscaldamento domestici dal 2912 al 2015 Copenhagen stanzierà 42 milioni di corone danesi, cioè circa 5,6 milioni di euro.
Un provvedimento del genere preso in Italia avrebbe dell'incredibile, ma in Danimarca la scelta di abbandonare le fossili è stata presa molto sul serio. Mettere al bando le caldaie a fonti fossili è infatti tra le misure contenute nella legge danese sull'energia, approvata dal Parlamento a marzo 2012 quasi all'unanimità: con 171 voti su 179. Un provvedimennto che stabilisce politiche e obiettivi al 2020 per portare il paese entro il 2050 a soddisfare con le rinnovabili l'intero fabbisogno energetico, dal riscaldamento, ai trasporti, all'elettricità.
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Energia,
Energie rinnovabili,
Gas
«Ferrara da sola non può contrastare una multinazionale»
Il caso Basell: il consiglio comunale approva all’unanimità il
documento del Pd che impegna il futuro governo In aula non sono mancate
le scintille tra sindaco e Tavolazzi. Turbogas, corsa a ostacoli per gli
sconti
Alla fine le divergenze politiche e gli attriti compresi i più datati come quello sulla turbogas sono stati messi da parte. In nome della ricerca targata Lyondell-Basell e del futuro del polo industrale della chimica il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il documento presentato dal Pd e illustrato da Ruggero Tosi. Davanti alla strategia di una multinazionale il cui portafoglio di interessi è sempre più distante non solo da Ferrara, ma dall’Europa nel suo insieme, solo un governo nazionale può esercitare un ruolo. E’ per questo che il documento votato da tutti i 35 consiglieri ieri presenti si rivolge al futuro governo e al futuro ministro dello Sviluppo economico. La posta in gioco è alta, non riguarda solo i 105 posti di lavoro che Basell ha deciso di tagliare nel Centro ricerche Giulio Natta, ma in prospettiva le stesse sorti della ricerca e della chimica nazionale.
Alla fine le divergenze politiche e gli attriti compresi i più datati come quello sulla turbogas sono stati messi da parte. In nome della ricerca targata Lyondell-Basell e del futuro del polo industrale della chimica il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il documento presentato dal Pd e illustrato da Ruggero Tosi. Davanti alla strategia di una multinazionale il cui portafoglio di interessi è sempre più distante non solo da Ferrara, ma dall’Europa nel suo insieme, solo un governo nazionale può esercitare un ruolo. E’ per questo che il documento votato da tutti i 35 consiglieri ieri presenti si rivolge al futuro governo e al futuro ministro dello Sviluppo economico. La posta in gioco è alta, non riguarda solo i 105 posti di lavoro che Basell ha deciso di tagliare nel Centro ricerche Giulio Natta, ma in prospettiva le stesse sorti della ricerca e della chimica nazionale.
19/02/13
Il Comitato acqua pubblica incontra i Candidati
Mercoledì 20 febbraio - ore 20,30
L'iniziativa alla sala conferenze di San Girolamo dei Gesuati
“Caro Candidato,ma l’acqua?” è il titolo dell’iniziativa organizzata a livello nazionale dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, e declinato localmente dal Comitato acqua pubblica di Ferrara, in occasione delle imminenti elezioni politiche. Mercoledì 20 febbraio alle ore 20.30 presso la sala conferenze di San Girolamo dei Gesuati, in via Madama 40 a Ferrara, il Comitato acqua pubblica incontra i candidati che hanno accettato l’invito rivolto a tutte le forze politiche: Alessandro Bratti per il Pd, Elisa Corridoni per Rivoluzione Civile, Paolo Niccolò Giubelli per la Lista amnistia giustizia libertà, Vittorio Ferraresi per il Movimento 5 stelle, e Giovanni Paglia per Sel. Si parlerà di impegni precisi, che a ciascun partito sarà chiesto di assumere, necessari a dare attuazione alla chiara volontà popolare espressa democraticamente con la strepitosa vittoria referendaria in materia di ripubblicizzazione del servizio idrico e di eliminazione della voce profitto dalla bolletta dell’acqua: a quasi due anni dai referendum del 12-13 giugno 2011, dopo le sentenze della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato che ne impongono il rispetto, il voto di 27 milioni di elettori reclama la giusta applicazione. Un impegno esplicito sarà chiesto anche circa la legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, sottoscritta da oltre 400 mila italiani e presentata nel 2007, meschinamente abbandonata nei cassetti delle commissioni parlamentari durante le ultime due legislature. Gli esponenti delle forze politiche si confronteranno con gli attivisti del Comitato acqua pubblica di Ferrara e con Corrado Oddi del Forum italiano dei movimenti per l’acqua.
Ambiente, ecotelegramma alla politica: "Puntare da subito sulla green economy"
Quattordici associazioni ambientaliste chiedono un impegno ai
politici aumentare non solo il benessere delle persone e l'equilibrio
degli ecosistemi ma anche il Pil. Un cartello in sette punti
di ANTONIO CIANCIULLO
Ecotelegramma alla politica: sos ambiente desaparecido. I posti di lavoro creati dalla green economy, la battaglia contro i gas di scarico che uccidono migliaia di persone ogni anno nelle principali città italiane, la possibile ripresa economica legata al rilancio di un sistema produttivo pulito, il rilancio del turismo e dei prodotti alimentari legati alla qualità sono temi finiti ai margini del dibattito elettorale.
L'ECOTELEGRAMMA
E così, alla vigilia del voto, un cartello di 14 associazioni e aziende chiede ai partiti di "dire qualcosa di ambientalista" e manda un ecotelegramma con 7 punti a tutte le forze politiche per chiedere un impegno nell'ultima settimana della campagna elettorale. Assieme a Last Minute Market, l'associazione contro lo spreco che ha promosso l'iniziativa, ci sono le associazioni ambientaliste che hanno elaborato l'agenda per la riconversione ecologica del Belpaese (Cai, Fondo Ambiente Italiano, Federazione pro natura, Greenpeace, Legambiente, Touring Club, Wwf); Libera e Gruppo Abele che hanno raccolto 120 mila firme per la petizione contro la corruzione "Riparte il futuro"; Slow Food; Aper (che ha elaborato un documento con 26 azioni per lo sviluppo delle rinnovabili); Alce Nero e Eatly.
di ANTONIO CIANCIULLO
Ecotelegramma alla politica: sos ambiente desaparecido. I posti di lavoro creati dalla green economy, la battaglia contro i gas di scarico che uccidono migliaia di persone ogni anno nelle principali città italiane, la possibile ripresa economica legata al rilancio di un sistema produttivo pulito, il rilancio del turismo e dei prodotti alimentari legati alla qualità sono temi finiti ai margini del dibattito elettorale.
L'ECOTELEGRAMMA
E così, alla vigilia del voto, un cartello di 14 associazioni e aziende chiede ai partiti di "dire qualcosa di ambientalista" e manda un ecotelegramma con 7 punti a tutte le forze politiche per chiedere un impegno nell'ultima settimana della campagna elettorale. Assieme a Last Minute Market, l'associazione contro lo spreco che ha promosso l'iniziativa, ci sono le associazioni ambientaliste che hanno elaborato l'agenda per la riconversione ecologica del Belpaese (Cai, Fondo Ambiente Italiano, Federazione pro natura, Greenpeace, Legambiente, Touring Club, Wwf); Libera e Gruppo Abele che hanno raccolto 120 mila firme per la petizione contro la corruzione "Riparte il futuro"; Slow Food; Aper (che ha elaborato un documento con 26 azioni per lo sviluppo delle rinnovabili); Alce Nero e Eatly.
18/02/13
Oggi all'Hotel "Il Duca d'Este" (Fe)
Terremoto Emilia, Regione: 15 mln euro per le imprese, da oggi le domande
Dalla Regione Emilia Romagna 15 milioni di euro per favorire, attraverso un apposito bando, l'espansione della capacità produttiva e la riqualificazione produttiva delle piccole e medie imprese colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, nei Comuni delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia. Ciascuna impresa può presentare domanda di contributo per un solo progetto. Le richieste di contributo dovranno essere effettuate (attraverso la posta elettronica certificata) tra oggi e il 17 maggio. L'agevolazione prevista dal bando consiste in un contributo in conto capitale, fino ad una misura massima corrispondente al 45% della spesa ritenuta ammissibile. Saranno esclusi i progetti con spesa ammissibile inferiore a 40 mila euro: il contributo concedibile non potrà, in ogni caso, superare l'importo a 200 mila euro per progetto. Le richieste dovranno essere compilate esclusivamente per via telematica, tramite una specifica applicazione web, le cui modalità di accesso e di utilizzo saranno rese disponibili sui siti internet regionali:
http://imprese.regione.emilia-romagna.it,
http://fesr.regione.emilia-romagna.it e
http://imprese.regione.emilia-romagna.it/terremoto.
Gli interventi agevolati dovranno concludersi entro 15 mesi dalla data di concessione del contributo:
entro il mese successivo dovrà essere presentata alla Regione la documentazione di rendicontazione finale degli interventi agevolati.
http://imprese.regione.emilia-romagna.it,
http://fesr.regione.emilia-romagna.it e
http://imprese.regione.emilia-romagna.it/terremoto.
Gli interventi agevolati dovranno concludersi entro 15 mesi dalla data di concessione del contributo:
entro il mese successivo dovrà essere presentata alla Regione la documentazione di rendicontazione finale degli interventi agevolati.
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Alessandro Bratti
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17:59
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Regione Emilia Romagna,
sisma
Franceschini, Bratti e gli impegni verso il petrolchimico
I candidati Pd decisi nel salvare occupazione e ricerca, ma servono scelte precise e costi energetici ridotti.
All’Italia serve una politica industriale ed energetica, ma è vitale soprattutto per Ferrara che il Paese la trovi il prima possibile. È questo il concetto fondamentale di cui si è discusso nell’incontro al polo chimico organizzato dal Pd, che segnava uno degli appuntamenti più attesi della campagna elettorale. Davanti alla platea si sono incontrati non solo alcuni “grandi nomi” della politica locale, come i parlamentari Alessandro Bratti, Dario Franceschini e il sindaco Tiziano Tagliani, ma anche rappresentanti del mondo sindacale, dell’università e naturalmente i dipendenti della Lyondell-Basell, il cui futuro è ora più che mai incerto dopo l’annuncio da parte dell’azienda americana di tagliare 105 posti di lavoro. Un’operazione che secondo i sindacati sarebbe iniziata proprio nei giorni scorsi, con il primo caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo di un dipendente, reso possibile dalla riforma Fornero. Il protagonista di questa vicenda, Gianluca, si è incatenato all’esterno della sala durante l’incontro coi politici, chiedendo un aiuto concreto anche al di fuori della campagna elettorale.
All’Italia serve una politica industriale ed energetica, ma è vitale soprattutto per Ferrara che il Paese la trovi il prima possibile. È questo il concetto fondamentale di cui si è discusso nell’incontro al polo chimico organizzato dal Pd, che segnava uno degli appuntamenti più attesi della campagna elettorale. Davanti alla platea si sono incontrati non solo alcuni “grandi nomi” della politica locale, come i parlamentari Alessandro Bratti, Dario Franceschini e il sindaco Tiziano Tagliani, ma anche rappresentanti del mondo sindacale, dell’università e naturalmente i dipendenti della Lyondell-Basell, il cui futuro è ora più che mai incerto dopo l’annuncio da parte dell’azienda americana di tagliare 105 posti di lavoro. Un’operazione che secondo i sindacati sarebbe iniziata proprio nei giorni scorsi, con il primo caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo di un dipendente, reso possibile dalla riforma Fornero. Il protagonista di questa vicenda, Gianluca, si è incatenato all’esterno della sala durante l’incontro coi politici, chiedendo un aiuto concreto anche al di fuori della campagna elettorale.
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Alessandro Bratti
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17/02/13
Ilva Taranto, nuovo allarme sull'ambiente e azienda pronta a impugnare atto gip
Tra allarme dei cittadini e nuovi scontri giudiziari. La storia infinita
dell'Ilva di Taranto apre un nuovo capitolo. Stamattina intorno alle 9
decine di telefonate di cittadini ai Vigili del fuoco segnalavano una
nube nera, visibile anche a molta distanza, sullo stabilimento
siderurgico. La nube è stata provocata dalla fuoriuscita di gas a
seguito dell'improvviso blocco di una turbina collegata all'altoforno 5,
il più grande dello stabilimento e fra gli impianti sequestrati a
luglio dai giudici per inquinamento.
Il blocco ha infatti mandato in avaria il sistema che regola la pressione del gas dell'altoforno e quindi fatto scattare in automatico le valvole di sicurezza. I tecnici, subito intervenuti, hanno poi ripristinato la normalità e nuovamente regolato la pressione. E anche se l'Ilva dice che tutto è durato un minuto e che non sono state immesse nell'aria sostanze inquinanti, né ci sono state conseguenze a persone e impianti, è bastato poco per creare allarme a Taranto dove sull'ambiente e sull'Ilva c'è un livello di attenzione molto alto.
Il blocco ha infatti mandato in avaria il sistema che regola la pressione del gas dell'altoforno e quindi fatto scattare in automatico le valvole di sicurezza. I tecnici, subito intervenuti, hanno poi ripristinato la normalità e nuovamente regolato la pressione. E anche se l'Ilva dice che tutto è durato un minuto e che non sono state immesse nell'aria sostanze inquinanti, né ci sono state conseguenze a persone e impianti, è bastato poco per creare allarme a Taranto dove sull'ambiente e sull'Ilva c'è un livello di attenzione molto alto.
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Alessandro Bratti
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