03/10/14

(Lz) Rifiuti. Malagrotta, il 15 la sentenza della Corte Europea

Per Ue Italia venuta meno a obblighi, anche per discarica latina.

Mercoledì 15 ottobre la Corte di giustizia europea si pronuncerà sulla procedura d'infrazione aperta dalla commissione Ue contro l'Italia per la violazione della direttiva comunitaria 1999/31/Ce sui rifiuti, in relazione al conferimento del 'tal quale' nelle discariche di Malagrotta (chiusa da un anno) e di Latina. La Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia di dichiarare che, poiche' una parte dei rifiuti urbani conferiti nelle discariche del subato di Roma, inclusa quella di Malagrotta e in quelle del subato Latina non viene sottoposta ad un trattamento che comprenda un'adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e la stabilizzazione della frazione organica, si legge in una nota, e poichè in Lazio non è stata creata una rete integrata e adeguata di impianti per la gestione dei rifiuti tenendo conto delle migliori tecniche disponibili, l'Italia ha violato gli obblighi imposti dalla direttiva 1999/31/Ce relativa alle discariche di rifiuti e della direttiva 2008/98/Ce relativa ai rifiuti. Fa valere che il termine per la trasposizione della direttiva 1999/31/Ce è scaduto il 16 luglio 2001 ed il termine per la trasposizione della direttiva 2008/98/Ce e' scaduto il 12 dicembre 2010.

Scopo della direttiva 1999/31/Ce è obbligare gli Stati a prevenire, mediante rigidi requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche, misure volte a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente, in particolare l'inquinamento delle acque superficiali, delle acque freatiche, del suolo e dell'atmosfera, e sull'ambiente globale, nonche' i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti, durante l'intero ciclo di vita della discarica. La direttiva impone agli Stati membri di provvedere affinchè solo i rifiuti trattati vengano collocati a discarica. La direttiva 2008/98/Ce prevede poi che gli stati membri adottino le misure appropriate per la creazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento dei rifiuti e di impianti per il recupero dei rifiuti urbani non differenziati provenienti dalla raccolta domestica, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili. Nel 2009 la direzione generale Ambiente ha iniziato un'indagine sull'esecuzione del piano di adeguamento della discarica di Malagrotta nel Lazio. Le autorità italiane hanno precisato che la gestione di tale discarica era di competenza della Regione Lazio e che il ministero dell'Ambiente aveva consentito la proroga dei conferimenti dei rifiuti 'tal quali', cioè non trattati, fino al 31 dicembre 2009. Una nota della Regione Lazio chiariva poi che tutti i rifiuti collocati nella discarica di Malagrotta avrebbero dovuto essere considerati rifiuti trattati. La xommissione ritiene che per quanto riguarda i rifiuticonferiti nella discarica di Malagrotta e in altre discariche perrifiuti urbani ubicate nel subato (si tratta delle zone in cui è suddiviso il territorio della regione Lazio ai fini della gestione dei rifiuti) di Roma e nel subato di Latina, conclude la nota, l'Italia è venuta meno agli obblighi imposti dalla direttiva 1999/31/Ce.

(DIRE)

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