09/06/14

Piero Gnudi nuovo commissario straordinario dell'Ilva

Realacci, addio subcommissario Ronchi sarebbe pessimo segnale

Cambio della guardia per la gestione dell'Ilva. Piero Gnudi è stato nominato commissario del Siderurgico di Taranto al posto di Enrico Bondi per il quale è scaduto il mandato. Nel comunicato emesso al termine del Consiglio dei ministri si legge che "il presidente ha informato il Consiglio sull'intendimento del Governo di nominare il nuovo commissario straordinario per la società Ilva, in considerazione della scadenza dell'incarico conferito a Enrico Bondi lo scorso anno. Il nuovo commissario straordinario sarà Piero Gnudi". Siamo particolarmente orgogliosi della nomina del nostro presidente, Piero Gnudi, a commissario all'Ilva" scrive in una nota Luca Dondi, direttore generale di Nomisma. "La sua competenza, esperienza e l'alta professionalità sempre dimostrata - chiosa - sono gli elementi che rendono la chiamata del dottor Gnudi una garanzia, un presidio di legalità e di impegno per la risoluzione della complessa situazione dell'Ilva".
"Carissimi, dopo un anno di lavoro comune, desidero ringraziarvi tutti per il supporto e la collaborazione ricevuta. Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie ogni successo e ogni bene. Buon lavoro". Con queste poche righe, pubblicate sul sito istituzionale del'Ilva, l'ormai ex commissario straordinario dell'Ilva Enrico Bondi saluta il personale del Gruppo. Il mandato di Bondi era scaduto il 4 giugno scorso.

Quanto al sub commissario Edo Ronchi che si è occupato del piano ambientale dell'Ilva, il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci (Pd) avverte che un suo addio "sarebbe un pessimo segnale". "Nella difficilissima situazione dell'Ilva di Taranto una questione deve essere chiara. Non è pensabile alcuna soluzione di innovazione e futuro produttivo se vengono disattesi gli impegni sul risanamento ambientale, condizione necessaria per dare futuro all'impianto: simul stabunt, simul cadent. Questo è il senso delle misure finora approvate in Parlamento. Da questo punto di vista l'abbandono del vicecommissario Edo Ronchi sarebbe un pessimo segnale".

"Piero Gnudi è un economista di tutto rispetto. Ma, senza nulla togliere al suo eccellente retroterra tecnico-professionale, riteniamo che il mandato di commissario straordinario dell'Ilva ricevuto oggi dal governo si debba ora svolgere principalmente per favorire l'entrata di un nuovo gruppo imprenditoriale nel capitale sociale dell'azienda" afferma il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Siamo seriamente preoccupati - afferma ancora - per la crisi di liquidità del gruppo siderurgico, dato che il predecessore di Gnudi, Enrico Bondi, ha stimato almeno in un miliardo di euro di perdite nella gestione commissariale". "Quindi - aggiunge - bisognerà, da un lato, arrestare questa emorragia di liquidità e, dall'altro, determinare investimenti di natura infrastrutturale-ambientale e tutelare i livelli occupazionali". "A tal fine - conclude - invitiamo il nuovo commissario straordinario dell'Ilva ad avviare fin da subito un serio confronto con le organizzazioni sindacali e ad aprirsi alle forze vive della città di Taranto".

"Non siamo appassionati ai nomi. Se il nuovo commissario farà proprio il piano industriale elaborato da Bondi, non ci saranno problemi", è il primo commento di Antonio Talò, segretario provinciale di Taranto della Uilm (sindacato maggioritario nel siderurgico ionico). "Abbiamo condiviso - sottolinea - il piano industriale di Bondi per due motivi. Il primo è che prevede, oltre all'applicazione dell'Aia, anche nuovi interventi su infrastrutture e innovazione; il secondo è che non prevede esuberi. Un nuovo commissario che mettesse in discussione quel piano porterebbe ad una ulteriore perdita di tempo, e qui ce n'è davvero poco per evitare il dramma. Ma se dovesse esserci un nuovo piano industriale - conclude Talò - che prospettasse restringimenti dei livelli occupazionali, saremo molto rigidi".

"In una situazione di ritardi non dovuti alla gestione commissariale pur rispettando le prerogative da parte del Governo della nomina di Piero Gnudi, avremmo preferito continuità e supporto all'importante lavoro realizzato dalla gestione del commissario Bondi" è il commento del segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli secondo cui "questa gestione si è caratterizzata per quattro tratti distintivi fondamentali: la grande competenza sul settore siderurgico e industriale volta anche alla ricerca di soluzioni tecnologiche innovative per il rilancio e l'ambientalizzazione dell'Ilva; la grande capacità di equilibrio nel depotenziare il conflitto tra i poteri dello Stato; l'aver presentato il piano industriale all'altezza del progetto di ambientalizzazione e di rilancio competitivo più importante del continente; una continua e costante disponibilità al confronto con il sindacato". "La gestione commissariale ha dovuto scontare continui ritardi e incertezze a livello istituzionale, locale e nazionale, e un boicottaggio costante da parte dei proprietari del gruppo Ilva. La Fim Cisl continuerà a dare il suo contributo costruttivo invitando il commissario Gnudi a ripartire dal piano industriale presentato basato sul piano ambientale, che ricordiamo, il Governo aveva già approvato come DPCM. L'Ilva rappresenta un patrimonio industriale e una sfida per tutto il sistema paese che non consente ulteriori stand-by e ritardi".

''Invertendo i fattori il prodotto non cambia, ovvero cambi Bondi e metti Gnudi ma l'Ilva sta sempre là a inquinare'' dichiara il leader nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. ''Quello di cui ci sarebbe bisogno - aggiunge - sarebbe un decreto salva Taranto e non atti salva Ilva, si dovrebbe fare come a Bilbao dove il polo siderurgico è stato convertito e ora quella città è una delle più ricche della Spagna grazie ai progetti di rigenerazione urbana, di collocazione di nuove imprese nel settore dell'innovazione e della cultura con il Guggenheim museum''. Si vuole invece, conclude Bonelli, ''continuare a Taranto a vivere con un modello produttivo che tanti morti ha provocato''.

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