Le linee guida di Obama sul clima per ridurre l’impatto delle conseguenze sulla popolazione e l’economia americana
In
California una siccità come non si era mai vista in 150 anni, tornado
sempre più frequenti e potenti negli Stati centrali, uragani come
Katrina e Sandy, alluvioni e gelo come non si registrava da decenni,
incendi devastanti, scioglimenti dei ghiacci in Alaska, aumento del
livello del mare sulla costa orientale. I cambiamenti climatici sono
reali, sono una minaccia per gli Stati Uniti e occorre agire subito e
con decisione. La Casa Bianca prende molto sul serio la minaccia
rappresentata dal riscaldamento globale e, dopo la diffusione del
rapporto scientifico dell’Ipcc (l’agenzia Onu sul clima), ha reso noto
il proprio rapporto che evidenzia la «necessità di azioni urgenti» per
ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici che minacciano gli Usa con
conseguenze pesanti per la popolazione e l’economia. In pratica le linee
guide che Barack Obama intende seguire nei prossimi due anni e mezzo
che mancano alla fine del suo secondo mandato presidenziale.
Il rapporto
Il
rapporto di 1.300 pagine è il risultato di un’indagine di circa 300
scienziati durata quattro anni ed evidenzia soprattutto la minaccia che
gli eventi meteorologici estremi, destinati ad aumentare con i
cambiamenti climatici, rappresentano per le abitazioni, le
infrastrutture e le industrie americane. «I cambiamenti climatici, una
volta considerati un problema di futuro remoto, riguardano ora il nostro
presente», afferma il rapporto, che si sofferma anche sulle conseguenze
in campo sanitario, per l’approvvigionamento di acqua e l’agricoltura.
Energia e cambiamento
«Il
cambiamento climatico minaccia la salute e il benessere dell’uomo in
molti modi», si legge. Tra questi i fumi nell’aria dovuti agli incendi,
lo smog dell’aria dovuto all’inquinamento e le malattie dovute alla
contaminazione di cibi e acqua. Nel documento viene più volte utilizzata
la locuzione climate disruption, cioè «disagi da clima» come sinonimo
di riscaldamento globale. Se gli Stati Uniti e il mondo non cambieranno
il modo di utilizzare l’energia «resteremo nel percorso verso ulteriori
danni e pericoli del tipo di quelli elencati in gran dettaglio nel
documento», afferma uno degli autori dello studio, Henry Jacoby,
co-direttore del Joint program on the science and policy of global
change presso il Massachusetts Institute of Technology.
I dati
Nel
rapporto si specifica che il decennio iniziato nel 2000 è stato il più
caldo di sempre, con il 2012 che ha battuto ogni record della storia
americana. Le temperature medie dal 1895 sono aumentate di 0,72-1,06
gradi Celsius (° C), ma l’80% è avvenuto a partire dagli anni Ottanta.
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