08/05/14

Usa: cambiamenti climatici minaccia reale, cambiare rotta subito

 Le linee guida di Obama sul clima per ridurre l’impatto delle conseguenze sulla popolazione e l’economia americana

In California una siccità come non si era mai vista in 150 anni, tornado sempre più frequenti e potenti negli Stati centrali, uragani come Katrina e Sandy, alluvioni e gelo come non si registrava da decenni, incendi devastanti, scioglimenti dei ghiacci in Alaska, aumento del livello del mare sulla costa orientale. I cambiamenti climatici sono reali, sono una minaccia per gli Stati Uniti e occorre agire subito e con decisione. La Casa Bianca prende molto sul serio la minaccia rappresentata dal riscaldamento globale e, dopo la diffusione del rapporto scientifico dell’Ipcc (l’agenzia Onu sul clima), ha reso noto il proprio rapporto che evidenzia la «necessità di azioni urgenti» per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici che minacciano gli Usa con conseguenze pesanti per la popolazione e l’economia. In pratica le linee guide che Barack Obama intende seguire nei prossimi due anni e mezzo che mancano alla fine del suo secondo mandato presidenziale.

Il rapporto
Il rapporto di 1.300 pagine è il risultato di un’indagine di circa 300 scienziati durata quattro anni ed evidenzia soprattutto la minaccia che gli eventi meteorologici estremi, destinati ad aumentare con i cambiamenti climatici, rappresentano per le abitazioni, le infrastrutture e le industrie americane. «I cambiamenti climatici, una volta considerati un problema di futuro remoto, riguardano ora il nostro presente», afferma il rapporto, che si sofferma anche sulle conseguenze in campo sanitario, per l’approvvigionamento di acqua e l’agricoltura.

Energia e cambiamento
«Il cambiamento climatico minaccia la salute e il benessere dell’uomo in molti modi», si legge. Tra questi i fumi nell’aria dovuti agli incendi, lo smog dell’aria dovuto all’inquinamento e le malattie dovute alla contaminazione di cibi e acqua. Nel documento viene più volte utilizzata la locuzione climate disruption, cioè «disagi da clima» come sinonimo di riscaldamento globale. Se gli Stati Uniti e il mondo non cambieranno il modo di utilizzare l’energia «resteremo nel percorso verso ulteriori danni e pericoli del tipo di quelli elencati in gran dettaglio nel documento», afferma uno degli autori dello studio, Henry Jacoby, co-direttore del Joint program on the science and policy of global change presso il Massachusetts Institute of Technology.

I dati
Nel rapporto si specifica che il decennio iniziato nel 2000 è stato il più caldo di sempre, con il 2012 che ha battuto ogni record della storia americana. Le temperature medie dal 1895 sono aumentate di 0,72-1,06 gradi Celsius (° C), ma l’80% è avvenuto a partire dagli anni Ottanta.

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