Occorre un cambio di scenario ed anche un approccio culturale diverso. Lo dico anche per noi, per il sindacato. Per anni si è prodotto e basta, senza interrogarsi su cosa si produceva. Adesso dobbiamo ragionare di produzione ma anche di qualita' produttiva, di sicurezza del lavoro, di rispetto dell'ambiente. Spero che la mia presenza qui ha aggiunto Landini serva a far ripartire un dialogo che veda i lavoratori e la città protagonisti di quel cambiamento che noi rivendichiamo e che è indispensabile. Penso che le contrapposizioni che ci sono state, siano state sbagliate perchè alla fine hanno fatto solo gli interessi dei Riva. invece, solo un rapporto stretto tra lavoratori e città può permetterci di affrontare la battaglia in difesa del lavoro e della salute". Interpellato poi sulla sua presenza a Taranto ad un'iniziativa dei "Liberi e pensanti" che hanno sempre attaccato e contestato i sindacati confederali e metalmeccanici, e la Fiom di Taranto in particolare, Landini, più che parlare di "riconciliazione", ha detto che si prova a riprendere un confronto "che si è rotto, si è interrotto o che che non c'è mai stato. Penso che se si ricostruisce un rapporto tra lavoratori e la città, questo può avere anche un valore generale perchè i problemi che abbiamo a Taranto esistono anche in tante altre realta del Paese".
(AGI)
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