24/05/14

Ilva: Inail, da istituto contributo ad accertamento verità

La Peccerella (Avv. Gen. Inail), per definizione quadro complessivo patologie

Un sentenza contro il danno da esposizione ad amianto: è quella emessa oggi dal Tribunale di Taranto che ha condannato 27 ex dirigenti dell'Ilva, a conclusione di un processo nel quale anche l'Inail si era costituita parte civile. "In questo processo -spiega a Labitalia Luigi La Peccerrella, Avvocato Generale dell'Inail come in tutti gli altri casi la costituzione dell'Istituto è stata finalizzata non tanto ad ottenere la condanna delle persone fisiche imputate dei reati ascritti, quanto, o più esattamente soprattutto, a fornire un contributo all'accertamento della verità, in particolare con riferimento ai livelli di sicurezza e agli eventi lesivi che ne sono conseguiti, apportando, a questo  scopo, il proprio patrimonio conoscitivo".

"Per altro verso, l'Istituto ha contribuito a definire il quadro complessivo delle patologie causate dall'amianto in danno dei lavoratori, non soltanto fornendo i dati delle malattie professionali
riconosciute, ma, per mezzo della testimonianza dell'esperienza  medico-legale maturata dai sanitari dell'Istituto, apportando anche decisivi elementi chiarificatori che hanno consentito al Tribunale di
raggiungere un solido convincimento in punto di danni alla salute dei  lavoratori", aggiunge La Peccerella. 
 L'Avvocato Generale dell'Istituto spiega ancora che "l'accertamento delle reali condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro e dei danni che conseguono alle eventuali carenze delle misure
di prevenzione costituiscono l'obiettivo principale delle costituzioni di parte civile dell'Inail nei processi per infortuni sul lavoro e malattie professionali". In altri termini "l'Istituto, con la
costituzione di parte civile, persegue la finalità precisa La Peccerella di rendere disponibile un patrimonio conoscitivo accumulato nell'attivita' finalizzata al riconoscimento della natura
lavorativa degli eventi lesivi e, quindi, all'erogazione delle prestazioni, affinche' possa essere utile a prevenire nuovi e  ulteriori danni".

Il caso tristemente più famoso in Italia di danni da esposizione ad amianto è quello dell'Eternit, che era attiva a Casale Monferrato. "Nel caso Eternit questo accertamento non può produrre un
effetto di prevenzione primaria considerato che lo stesso è intervenuto successivamente alla chiusura degli stabilimenti come, invece, avviene quando l'attività  produttiva è ancora in corso e,
quindi, l'effetto della costituzione di parte civile dell'Inail, con l'apporto delle sue molteplici professionalità, è anche 'interruzione di una prassi di violazione di misure di sicurezza che,
altrimenti, continuerebbe a produrre eventi lesivi". Ma anche se nel caso l'Eternit il danno e' stato scoperto dopo che era stato fatto, "l'accertamento della reale entità del rischio a cui sono stati esposti i lavoratori dell'Eternit e degli effetti nocivi per la salute degli stessi ribadisce La Peccerella è di
decisiva rilevanza per la prevenzione secondaria, avendo fatto assumere piena coscienza di quanto sia necessaria la sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti".


(Adnkronos/Labitalia)

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