L'Unione europea deve approvare "al più presto possibile" e "preferibilmente a giugno" il pacchetto clima-energia per il 2030, che attualmente prevede un taglio vincolante a livello nazionale del 40% di CO2 rispetto al 1990 e un target Ue di almeno il 27% di energia da rinnovabili.
A lanciare l'appello è il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in occasione di un dibattito organizzato a Bruxelles dal think tank Friends of Europe. "La leadership dell'Europa" sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici "è essenziale per il mondo" e per questo deve premere l'acceleratore in casa propria, ha sottolineato il segretario dell'Onu, invitando i leader dei 28 a non aspettare la scadenza fissata dall'ultimo vertice europeo al prossimo ottobre. "Sollecito l'Ue ad arrivare ad una decisione sul pacchetto al più presto possibile, preferibilmente al Consiglio di giugno" ha detto Ban Ki-moon, al termine di un lungo discorso dedicato all'emergenza clima e alla ricetta per affrontarla. "Siamo a corto di tempo, ma non è troppo tardi" ha affermato il segretario Onu, che come priorità ha fissato "un accordo universale, legale, significativo e robusto entro il 2015".
"Siamo ad un punto critico" ha spiegato il segretario delle Nazioni Unite, che per settembre di quest'anno ha convocato un summit ad hoc a New York. "Invito i leader, la società civile, il mondo delle imprese e della finanza a partecipare: sollecito tutti ad alzare il livello di ambizione" ha detto Ban Ki-moon, in vista dell'appuntamento decisivo di Parigi 2015, che dovrà incassare l'accordo globale salva-clima.
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