04/04/14
Taranto Ilva, precipita il Benzo(a)pirene. PeaceLink "Colpa dell'ozono". Arpa Puglia: "Macchè! Sono chiuse le cokerie"
Taranto, calo del benzo(a)pirene. L’associazione Peacelink mette in dubbio i dati Arpa Puglia: la sostanza killer è nell’aria ma non viene rilevata dalle centraline di monitoraggio per colpa della presenza di ozono. Per Arpa Puglia il fenomeno è noto: "il calo è determinato solo per chiusura delle sorgenti industriali" (solo 4 cokerie Ilva su 10 sono in funzione). E PeaceLink porta il dossier in Europa
Il 2 aprile 2014, PeaceLink ha incontrato a Bruxelles il Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz (il prossimo incontro si terrà il 10 aprile con il Commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik per fare il punto sulla questione ILVA/Taranto e chiedere che avanzi più velocemente la procedura di infrazione emanata contro l’Italia il 26 settembre scorso). L'incontro programmato ha avuto come punto centrale la consegna, per mano della attivista Antonia Battaglia, di un dossier sull'ILVA con dati aggiornati. Inoltre è stata l’occasione “per fare il punto sull’ultima legge statale pro-Ilva e sul piano ambientale non ancora pubblicato ufficialmente”. Il colloquio - come ha dichiarato Battaglia - inoltre ha toccato “il monitoraggio ambientale ed i dubbi che PeaceLink ha in merito”.
Il dossier è stato presentato nella stessa giornata a Taranto dall’associazione cittadina. Le accuse lanciate contro l’Arpa Puglia riguardano l’ultima Relazione della qualità dell’aria di Taranto del 2013 che non ha tenuto conto della presenza dei picchi di ozono. Per l’associazione Peacelink è proprio “ l'ozono che ha fatto miracolosamente crollare il benzo(a)pirene”. L’associazione, richiamando la norma europea che fissa le regole del metodo ufficiale di analisi del benzo(a)pirene (norma UNI EN 15549 metodo ufficiale di analisi del benzo(a)pirene nel PM10), sostiene che questa sostanza (O3) è “un fattore interferente sulle misurazioni di benzo(a)pirene”, ossia “ne determina una riduzione significativa: gli cambia la carta d'identità e non è più rintracciabile. I dati del benzo(a)pirene possono essere pertanto abbattuti proprio in presenza di picchi di ozono, esattamente come si e' verificato a Taranto”. Pertanto poiché "in presenza di ossidanti come l'ozono, il benzo(a)pirene può essere degradato", Peacelink raccomanda in questi casi l’uso di "un denuder” di ozono nel sistema di campionamento. “Dal 2011 in poi – sostiene Peacelink - l'ozono ha avuto dei picchi sorprendenti con il conseguente effetto di una degradazione del benzo(a)pirene”.
A rispondere alla accuse è il direttore dell’Arpa Puglia Giorgio Assennato durante il Tg3 Regione durante l’edizione delle 14. Le dichiarazioni sono state raccolte e pubblicate dal sito Inchiostro Verde: “Si tratta di un problema tecnico ampiamente noto che si verifica in particolare nei mesi estivi ha dichiarato Assennato non è assolutamente in grado di dimostrare il calo di benzo(a)pirene che si è determinato unicamente per la chiusura delle sorgenti industriali. Se c’è il calo, ora, è perché sono chiuse le cokerie (sei batterie su dieci, ndr)”.
(Ecodallecittà)
Nessun commento:
Posta un commento