3^ Società Italiana.Casoli: 7 mln investimenti non sono stampella
E' formalmente cominicato oggi il percorso che,
entro la fine dell'estate 2014, potrebbe sancire la fusione di Iren
Ambiente con il ramo dei servizi ambientali di Unieco, dando così
origine alla terza maggiore società di gestione della filiera integrata
dei rifiuti. La prima pietra è costituita dall'accordo siglato questa
mattina tra l'amministratore delegato di Iren Ambiente Andrea Viero e
dal presidente di Unieco Mauro Casoli che prevede, tra l'altro,
l'acquisto da parte della multiutility di un'azione (in gergo tecnico
window participation) in Uch holding, società del colosso cooperativo
controllata da Ucm srl, in cui andranno a confluire le partecipazioni
sociali della divisione ambiente di Unieco. A questo passaggio seguiraà
una seconda fase dell'operazione, che inizierà nei prossimi giorni, con
un approfondimento reciproco degli aspetti finanziari e patrirmoniali
(due diligence) che in caso di esito positivo sblocchera' la fusione per
incorporazione di Uch in Iren Ambiente. Il risultato sarà dunque la
terza più grande impresa italiana nel settore dei rifiuti che avrà
sede a Reggio Emilia e di cui Iren deterra' il 51% delle azioni. La
nuova realtà servirà circa 3,5 milioni di utenti in Emilia Romagna,
Toscana e Piemonte, conterà 3.750 dipendenti e si stima che a regime,
nel giro di 3 anni, produrrà un fatturato di 800 milioni.
28/02/14
(Er) Rifiuti. Iren, al via percorso fusione con Unieco ambiente
All'Ilva sei centraline per controllare l'aria
Ambiente, Realacci: Italia guidi l'Europa all'avanguardia su clima ed energia
"L'Italia, insieme all'Europa, deve essere protagonista nella sfida del clima e porsi obiettivi ambiziosi su energia e clima al 2030, proprio come chiesto dall'ex ministro dell'Ambiente Orlando assieme ai ministri di Francia, Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda e Portogallo.
Tema che sono fiducioso raccoglierà anche il convinto sostegno del neoministro Galletti". Lo afferma Ermete Realacci (Pd), presidente della commissione Ambiente alla Camera, in occasione della manifestazione sul clima ed energia indetta, tra gli altri, da coordinamento Free, Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Wwf.
Pubblicato da
Alessandro Bratti
alle
20:40
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Idrovia e fiume Po Futuro sull’acqua
Oggi in fiera a Ferrara convegno su aspetti infrastrutturali Le Pro Loco di quattro regioni hanno varato un progetto
La ricchezza del nostro territorio passa attraverso le vie d’acqua. Idrovia ferrarese e fiume Po rappresentato autentici tesori. Oggi alle 15,30 nell’ambito di Liberamente presso il centro congressi di Ferrara Fiere (sala Blu primo piano) è in programma un convegno dedicato all’idrovia ferrarese ovvero aspetti infrastrutturali, ambientali e i riflessi sulle vie d’acqua esistenti a supporto dell’economia turistica nella provincia di ferrara. Vi parteciperanno i sinaci di Ferrara, Tiziano Tagliani,di Comacchio, Marco Fabbri, di Ro, Filippo Parisini, la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, Carlo Alberto Roncarati, presidente Camera di Commercio, Ivano Galvani, dirigente dell’Aipo, Sergio Fortini, architetto urbanista e Nicola Zanardi, presidente di Ferrara Fiere. Conducono Paolo Del Buono (Assonautica Ferrara) e Arturo Colamussi. Si parleràdell’interconnessione dell’idrovia ferrarese ovvero Canale Boicelli, Po e Porto Garibaldi ed ovviamente di sistema idroviario che partendo da Ferrara arriva fino a Porto Garibaldi mentre il primo cittadino roese, tra i primi a credere nello sviluppo turistico ed economico che è legato al Po con la creazione del mulino e lo sviluppo dell’area golenale.
La ricchezza del nostro territorio passa attraverso le vie d’acqua. Idrovia ferrarese e fiume Po rappresentato autentici tesori. Oggi alle 15,30 nell’ambito di Liberamente presso il centro congressi di Ferrara Fiere (sala Blu primo piano) è in programma un convegno dedicato all’idrovia ferrarese ovvero aspetti infrastrutturali, ambientali e i riflessi sulle vie d’acqua esistenti a supporto dell’economia turistica nella provincia di ferrara. Vi parteciperanno i sinaci di Ferrara, Tiziano Tagliani,di Comacchio, Marco Fabbri, di Ro, Filippo Parisini, la presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, Carlo Alberto Roncarati, presidente Camera di Commercio, Ivano Galvani, dirigente dell’Aipo, Sergio Fortini, architetto urbanista e Nicola Zanardi, presidente di Ferrara Fiere. Conducono Paolo Del Buono (Assonautica Ferrara) e Arturo Colamussi. Si parleràdell’interconnessione dell’idrovia ferrarese ovvero Canale Boicelli, Po e Porto Garibaldi ed ovviamente di sistema idroviario che partendo da Ferrara arriva fino a Porto Garibaldi mentre il primo cittadino roese, tra i primi a credere nello sviluppo turistico ed economico che è legato al Po con la creazione del mulino e lo sviluppo dell’area golenale.
Stoccati nel Ferrarese i container dei rifiuti speciali
La Guardia di Finanza ha smantellato un'organizzazione, con base nel Modenese e ramificazioni in altre zone d'Italia, dedita a un vasto traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi dall'Italia verso l'Africa. Quattro persone sono agli arresti domiciliari, 41 le denunce, sequestrati quattro siti di stoccaggio in Emilia Romagna e i veicoli usati per l'attività illecita.
Per superare i controlli doganali erano state costituite due Onlus per garantire una copertura formale ai traffici. L’indagine delle Fiamme Gialle è arrivata anche nel territorio Ferrarese dove era stata individuata un’area di stoccaggio temporanea per container vuoti. I contenitori venivano nascosti in attesa che i committenti li riempissero di rifiuti, e poi i trasportatori venivano a ritirarli.
Le confessioni del boss Perrella sul traffico dei rifiuti
Un libro racconta, 'lo Stato non ha impedito Terra Fuochi'
"I rifiuti provenivano dalle grandi industrie, in genere del nord Italia. Avevamo adottato un sistema che ci consentiva di filtrare i nostri contatti con le aziende, in modo tale da preservarle da eventuali scandali e problematiche che si sarebbero presentati. Ancora oggi, non mi risulta che le aziende che ci affidarono la loro spazzatura siano state incriminate per fatti del genere. Lo stesso Saviano parla a lungo dell'argomento ma non nomina nessuna industria coinvolta". Anche ora che il "sistema" creato dalla camorra per portare in Campania, nella Terra dei Fuochi, i rifiuti pericolosi di mezzo Paese, non danno meno fastidio le parole del boss pentito Mario Perrella, che ha risposto dal carcere alle domande di Antonio G. D'Errico per il libro 'Camorra Confessioni inedite di Mario Perrella, boss-pentito del rione Traiano di Napoli' (Edizioni Anordest, 192 pagine. 11,90 euro) in libreria da oggi. Specie pensando a come tutto questo sia potuto succedere alla luce del sole, passando tra le maglie di controlli troppo blandi, come dice l'ex uomo dei clan che dal carcere: "Chi aveva varato l'introduzione di una norma che consentiva di lavorare rifiuti per sei mesi senza altro controllo se non un misero cubetto di spazzatura preso a nostro piacimento dove noi ritenevamo opportuno che non aveva certamente le stesse caratteristiche dei siti in cui veniva deposto tutto il resto del materiale? La risposta è facile: era una norma dello Stato salutista e ambientalista di allora...". Nel libro l'autore raccoglie le confessioni sul ruolo della malavita organizzata di stampo camorristico durante gli anni di piombo, sulle dinamiche dei traffici di rifiuti, dalla corruzione sugli appalti pubblici al riciclaggio selvaggio dei rifiuti, alle connivenze con politici corrotti. La prefazione al libro è della moglie di Perrella, Cristiana Tonini, nipote del cardinale Tonini.
(ANSA)
"I rifiuti provenivano dalle grandi industrie, in genere del nord Italia. Avevamo adottato un sistema che ci consentiva di filtrare i nostri contatti con le aziende, in modo tale da preservarle da eventuali scandali e problematiche che si sarebbero presentati. Ancora oggi, non mi risulta che le aziende che ci affidarono la loro spazzatura siano state incriminate per fatti del genere. Lo stesso Saviano parla a lungo dell'argomento ma non nomina nessuna industria coinvolta". Anche ora che il "sistema" creato dalla camorra per portare in Campania, nella Terra dei Fuochi, i rifiuti pericolosi di mezzo Paese, non danno meno fastidio le parole del boss pentito Mario Perrella, che ha risposto dal carcere alle domande di Antonio G. D'Errico per il libro 'Camorra Confessioni inedite di Mario Perrella, boss-pentito del rione Traiano di Napoli' (Edizioni Anordest, 192 pagine. 11,90 euro) in libreria da oggi. Specie pensando a come tutto questo sia potuto succedere alla luce del sole, passando tra le maglie di controlli troppo blandi, come dice l'ex uomo dei clan che dal carcere: "Chi aveva varato l'introduzione di una norma che consentiva di lavorare rifiuti per sei mesi senza altro controllo se non un misero cubetto di spazzatura preso a nostro piacimento dove noi ritenevamo opportuno che non aveva certamente le stesse caratteristiche dei siti in cui veniva deposto tutto il resto del materiale? La risposta è facile: era una norma dello Stato salutista e ambientalista di allora...". Nel libro l'autore raccoglie le confessioni sul ruolo della malavita organizzata di stampo camorristico durante gli anni di piombo, sulle dinamiche dei traffici di rifiuti, dalla corruzione sugli appalti pubblici al riciclaggio selvaggio dei rifiuti, alle connivenze con politici corrotti. La prefazione al libro è della moglie di Perrella, Cristiana Tonini, nipote del cardinale Tonini.
(ANSA)