29/12/13

Terra dei fuochi e lotta alle ecomafie, i numeri del 2013 e le speranze per il 2014


Il 2013 è stato un anno cruciale per la grande vergogna della Terra dei fuochi.

Il problema ha infine raggiunto massicciamente l’opinione pubblica, si è venuti a conoscenza delle dichiarazioni del pentito Schiavone, il Governo ha inoltre in tempi recenti varato il DDL Terra dei fuochi con alcune buone misure che, si spera, verranno messe in atto con forza in tempi brevi.

Da poco sono stati diffusi i dati relativi alla lotta alla criminalità nella Terra dei fuochi per il 2013. Le forze dell’ordine hanno effettuato nell’anno che ormai volge al termine circa 8 mila pattugliamenti, vagliando l’operato di 1200 attività economiche e registrando circa 200 denunce collegate a reati ambientali. Nell’anno trascorso si contano inoltre 14 arresti (contando anche i due avvenuti da poco nella zona tra Napoli e Caserta, uno dei quali per rogo di rifiuti).

Importante notare inoltre che i roghi si sono ridotti in maniera estremamente importante rispetto al 2012: si è passati dai 2430 ai 1489 del 2013, con una flessione di circa il 40 per cento in provincia di Napoli, mentre in provincia di Caserta il calo è stato del 25 per cento.
La situazione dopo anni e anni di interramenti di rifiuti tossici, di roghi, di smaltimento illecito e di altri reati ambientali nella zona resta tuttavia drammatica. Cosa possiamo aspettarci nel 2014 rispetto al problema?

Sul finire dell’anno abbiamo finalmente visto svegliarsi il Governo, che con il varo del DDL Terra dei fuochi ha introdotto diverse buone misure per il monitoraggio e il contrasto ai crimini ambientali nella zona. Come sempre in Italia tuttavia, è bene aspettare a tirare giudizi: saranno attuate al meglio le misure introdotte? Si riveleranno efficaci oppure sarà necessario un nuovo intervento a breve? Noi ci aspettiamo di vedere senz’altro dei miglioramenti nel contrasto all’ecocriminalità e speriamo inoltre di assistere a delle rapide contromisure di bonifica dopo il monitoraggio e i campionamenti della zona. Certo il problema non potrà essere risolto facilmente, ma gli abitanti della Terra dei fuochi hanno convissuto con la tragedia ambientale fin troppo a lungo: è tempo di ridare dignità alla regione e alla sua popolazione.

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