Si
riparte da Camera,aperti a altri se manca acccordo maggioranza
Il Pd targato Matteo Renzi dovrà lavorare da lunedì per
un rapido accordo sulla riforma della legge elettorale all'interno della
maggioranza che sostiene il Governo Letta. Ma se questo non sarà
trovato rapidamente sarà disponibile a fare alleanze con le opposizioni
di sinistra, destra e grilline. Pur di non mandare alle urne il Paese
con il sistema elettoarale da ieri in vigore, dopo l'intervento
"sorprendente" e "discutibile" della Corte Costituzionale che
amputando il Porcellum di premio di maggioranza e liste bloccate
sostanzialmente ci riporta "a vent'anni fa" prima del referendum Segni,
ovvero "un proporzionale puro da prima Repubblica". Parola dello
stesso Matteo Renzi, candidato favorito ad assumere domenica sera la
guida del Pd. Convinto che non la riforma della Giustizia, come ha detto
Berlusconi ma la nuova legge elettorale "è già la priorità dell'agenda"
politica.
"Per rifare le regole ha affermato Renzi si deve
parlare con tutti. E poi scegliere. Credo che Alfano sia pronto a
discutere su tutto. Il dibattito deve iniziare nella maggioranza. Ma se
il consenso non si trova, si parla con Grillo, con Sel, con la Lega
Nord, con Forza Italia e con i Fratelli d`Italia". Con l'obbiettivo di
consegnare agli elettori, turno doppio o unico che sia "un qualsiasi
sistema da cui esca uno che vince e uno che perde. E che consenta a chi
vince di governare".
Per fare piazza pulita del sistema elettorale
figlio del Porcellum figlio della decisione della Corte Costituzionale
di ieri che Renzi torna a criticare con l'artiglieria pesante.
"Dal
punto divista giuridico e tecnico - è tornato a protestare Renzi la
trovo sorprendente. Da ex studente di giurisprudenza ho fatto tre esami
di costituzionale e il conto non mi torna. E` una sentenza additiva:
introduce d`imperio le preferenze. Di più, se si votasse oggi con il
Porcellum rimaneggiato, avremmo un proporzionale puro da prima
Repubblica. Se vogliono far finire que-sti vent`anni tornando indietro,
mi sembra una scelta discutibile" "Mi piacerebbe poter dire ha
proseguito il Sindaco di Firenze che non cambia niente. Non avevamo
bisogno di una sentenza della Consulta per superare il Porcellum. Perché
avevamo già deciso di andare a votare con regole diverse. Però dobbiamo
dimostrare che ci sono le condizioni politiche per fare una legge nuova
che garantisca la governabilità". Ma non, avverte Renzi, quella già
abbozzata dai saggi di Quirinale e palazzo Chigi. "No ha ammonito serve
quella richiesta dalle centinaia di migliaia di cittadini che
andranno a votare per le primarie. Se la loro scelta sarà chiara, il
Partito democratico, che è la stragrande parte della maggioranza, la
legge la farà. Ripartendo dalla Camera perché al Senato c'è l`impasse".
(TMNews)
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