05/12/13

"Interrogazione tra i rapporti fra il Presidente Maroni e il magistrato Abate"

Bratti e Braga. Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. 

Premesso che:
-il collegamento ferroviario tra Arcisate-Stabio riguarda la realizzazione di un nuovo raccordo a due binari per una lunghezza di circa 3,6 chilometri nel territorio italiano, che permette di connettere l'esistente linea Varese-Porto Ceresio all'altezza di Arcisate, con il tronco ferroviario Stabio-Mendrisio in territorio elvetico;
-i lavori di realizzazione di questa infrastruttura, fortemente attesa dal territorio, mentre proseguono regolarmente in territorio svizzero, hanno subìto alcuni mesi fa un blocco sul versante italiano, a causa della richiesta di rescissione del contratto presentata dalla ditta esecutrice ICS Salini a RFI, in qualità di committente dell'opera;
-motivo dell'interruzione è stato il problema emerso in relazione allo stoccaggio del materiale di cantiere; la presenza di materiale inquinante (arsenico), come certificato da indagini compiute dall'Arpa territorialmente competente, ha reso impossibile il conferimento delle terre di scavo secondo quanto inizialmente previsto, nella ex-cava Rainer in territorio di Arcisate, causando una situazione di stallo che si è protratta per mesi;
-solo recentemente i lavori sono ripresi, ma solo in parte, mentre entreranno a regime nel gennaio 2014; al momento sono infatti esclusi gli scavi in galleria, in attesa che si definisca l'accordo definitivo sul conferimento del materiale di scavo; da quanto si apprende a seguito di un incontro tra regione Lombardia e i rappresentanti del Governo del Canton Ticino, sono state avviate le procedure autorizzative necessarie per l'approvazione del CIPE del piano aggiornato di utilizzo delle terre da scavo e la modifica del piano di finanziamento;-in relazione alla precedente fase di conferimento nella ex-cava Rainer delle terre da scavo, risulterebbe aperta presso la procura della Repubblica di Varese un'indagine per la presenza di materiale contenente arsenico che potrebbe configurare il pericolo di grave danno ambientale, con rischio di inquinamento della falda acquifera;
-a tale proposito la stampa locale ha dato grande rilievo alla presenza in data 17 settembre 2013 presso l'ufficio del sostituto procuratore Agostino Abate del presidente della regione Lombardia Roberto Maroni e dell'avvocato Attilio Fontana;
-a seguito di questo incontro, così definito dal presidente della regione Lombardia e così riportato dalla stampa («il governatore ieri in procura a Varese per i dettagli dell'inchiesta»), senza che nessuna smentita vi sia stata da parte del Procuratore della Repubblica di Varese, unica persona che per norme dell'ordinamento giudiziario può intrattenere relazioni istituzionali e può fornire notizie o smentite alla stampa il presidente Maroni ha dichiarato: «ho voluto capire la situazione perché da questo momento prendo in carico la vicenda»:

chiede di sapere se:
-sia noto al Ministro interrogato se l'incontro descritto sopra rientri in un programma definito per risolvere i gravi rischi ambientali e sanitari collegati alla presenza di arsenico nelle terre e rocce da scavo;
-se il Ministero tramite il Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente ha verificato l'ipotesi di un utilizzo illegale delle terre derivanti dall'opera realizzata;
-se si siano verificate le condizioni di danno ambientale così come previsto dall'articolo 18 della legge n. 346 del 1986. 
(5-01655)

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