02/12/13

Energia. Orlando: incentivi rinnovabili evitano altri costi


Tasse, pesa costo dissesto idrogeologico, uso biomasse lo riduce

"Le rinnovabili forse pesano leggermente sul costo del kiloWattora, ma consentono di risparmiare su voci diverse dalla semplice bolletta elettrica". Così Andrea Orlando, ministro dell'Ambiente, in un'intervista sull'ultimo numero di "Elementi", periodico del Gestore dei servizi energetici, visibile sul sito www.gse.it. Rispetto al peso della bolletta elettrica, Orlando segnala che "le posizioni di privilegio, l'eredità del nucleare, la dipendenza da materie prime energetiche d'importazione come il metano, il carbone o il petrolio, i vincoli di mercato in tutti gli anelli della catena energetica sono elementi che fanno rincarare la bolletta e danno beneficio ai soli azionisti, non ai cittadini". Per fare un esempio dell'effetto positivo nel lungo periodo dello sforzo sulle rinnovabili, il ministro ricorda come "paghiamo attraverso le tasse i costi enormi del dissesto del territorio e delle emergenze idrogeologiche". Ciò detto, "le centrali a biomasse a "filiera corta" prevedono la nascita di piccole imprese locali che raccolgono il combustibile vegetale attraverso la cura e la manutenzione di quei boschi oggi spesso tralasciati per l'abbandono delle campagne", aggiunge. E allora va tenuto conto che "l'incentivo alle biomasse pesa sulla bolletta elettrica assai meno del costo che si può evitare con la prevenzione del dissesto operata da questi importanti presi di del territorio, e genera occupazione e benessere" sottolinea Orlando.
In tutto ciò la Strategia energetica nazionale è "un tentativo di dare organicità alla materia dice Andrea Orlando, ministro dell'Ambiente, in un'intervista sull'ultimo numero di "Elementi"del Gse anche se il documento ha bisogno di aggiustamenti, tuttavia indica la rotta per i prossimi anni: fonti rinnovabili affiancate da un mercato del metano flessibile e concorrenziale, per fare scendere i costi della bolletta senza gravare l'ambiente con centrali insostenibili". I produttori termoelettrici, infatti, "hanno perso competitività per due fenomeni valuta Orlando la crisi economica che ha ridotto i consumi e le rinnovabili cresciute piu' del previsto".

 (DIRE) 

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