Usare 1,9 mld sequestrati procura. spero decreto a prossimo
Cdm
Portare avanti il
piano di risanamento ambientale dell'Ilva di Taranto "senza alcun intervento pubblico e senza mobilitare il patrimonio sequestrato alla proprietà" è"un'impresa molto difficile, e credo si debba dire che è molto rischiosa se non c'è la capacità di un provvedimento urgente che metta a disposizione anche le risorse".
Edo Ronchi, commissario ambientale all'Ilva, lancia l'allarme intervenendo alla presentazione del documento "
La sostenibilità sociale e ambientale", promosso dal ministro dell'Ambiente
Andrea Orlando,
oggi a Roma. Senza risorse "siamo nei guai, guai seri" dice Ronchi al termine del suo intervento. Il
governo intanto sta lavorando a un
terzo decreto sull'Ilva, che dovrà affrontare anche questo elemento, e "speriamo vada al prossimo Cdm", auspica il commissario. Il fatto è, ribadisce Ronchi nel suo intervento, che senza fondi, come gli 1, 9 miliardi sequestrati nei mesi scorsi al gruppo Riva negli scorsi mesi, "il sistema rischia di affrontare il rischio di fallimento o di gravi difficolta'". Ciò perchè "occorre produrre uno sforzo finanziario eccezionale" avverte il commissario, "occorre risanare in 3 anni ciò che non è stato fatto in 20 anni, con un investimento che minimo è intorno ai 2 miliardi", il tutto con una produzione di molto ridotta per abbassare le emissioni e una forte esposizione con le banche. E allora, sottolinea Ronchi, "per realizzare l'obiettivo penso sia necessario intervenire con un provvedimento urgente per mettere a disposizione le risorse", anche quelle "sequestrate nontanto per ragioni ambientali ma fiscali, come gli 1, 9 miliardi sequestrati dalla Procura di Milano".
(DIRE)
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