Con metodologie decise governo Letta tutto risulterebbe in ordine
"Dobbiamo avere il coraggio di dire che la nostra
legge non ci avrebbe permesso di scoprire quello che hanno trovato gli
americani con il loro studio modello sulla Campania. Questo è
inaccettabile". Lo dichiara all'Espresso in edicola domani Giorgio
Assennato, ordinario di medicina del lavoro, è direttore generale
dell'Arpa Puglia e presidente dell'Associazione di tutte le agenzie
regionali per l'ambiente italiane. Con le attuali norme italiane "quei
risultati scandalosi ai quali sono arrivati gli americani, noi non li
avremmo mai conosciuti dice Assennato con le nostre metodologie,
quelle volute qualche mese fa dal governo Letta, tutto sarebbe stato in
ordine. Quando invece nulla lo è". Lo studio effettuato da una società
di servizi americana per conto della Us Navy "è un paradigma nella
valutazione e gestione del rischio per la popolazione residente in siti
inquinati- dice il direttore generale dell'Arpa Puglia ora mi chiedo:
bravi gli americani? Ma l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e
la ricerca ambientale, dov'e'?".
E allora "dobbiamo avere il coraggio
di dire che la nostra legge non ci avrebbe permesso di scoprire quello
che hanno fatto gli americani dice Assennato e non è un discorso
astratto: guardate che sta succedendo a Taranto dove rischiamo un altro
caso Napoli".
A Taranto, denuncia Giorgio Assennato, direttore
generale dell'Arpa Puglia, il governo Letta "di fatto" ha "cancellato
una norma regionale che utilizzava le stesse metodologie usate nello
studio dell'Us Navy. E che prevedeva in caso di sforamenti, immediate
riduzioni delle emissioni inquinanti. Ci viene proibito di stimare il
rischio cancerogeno come ha fatto Us Navy. A noi e a qualsiasi altra
regione". Insomma, "è evidente che il problema è politico conclude
Assennato penso che sia maturo il tempo per il Parlamento di approvare
il progetto di legge Realacci-Bratti" che "garantirà definitivamente i
cittadini che l'Arpa non è lo strumento che suona la musica gradita ai
governatori delle regioni (dei quali attualmente è mero ente
strumentale) ma parte di un sistema tecnico scientifico capace di
offrire prestazioni omogenee e qualitativamente elevate in tutta Italia.
Non ci saranno sempre americani".
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