"Con un nuovo decreto del Fare, che sarà varato ai primi di settembre,
puntiamo a mettere le imprese italiane alla pari con quelle del resto
d'Europa". Lo afferma il ministro per lo Sviluppo Flavio Zanonato, in
una intervista a La Stampa. "Lo faremo agendo su capitoli sostanziali
spiega abbassando il costo dell'energia, favorendo il credito,
intervenendo sul peso della fiscalità e semplificando la burocrazia.
Troveremo una soluzione condivisa. Il governo farà una proposta per
fine mese che sarà soddisfacente per tutti". Alla d-omanda se ci sono
elementi che indicano davvero una ripresa Zanonato afferma: "Diciamo che
ci sono elementi isolati che danno l'idea che qualcosa si sta muovendo.
Le faccio un esempio: venerdì ero a Trezzo sull'Adda, in Lombardia,
per un giro tra le aziende colpite dal maltempo. Tutte mi dicevano che
hanno il portafoglio ordini pieno e anche per questo vogliono rimettersi
in piedi il prima possibile. E girando per l'Italia vedo tante
eccellenze, tante aziende che esportano e vanno bene. A smuovere la
situazione ha contribuito anche lo sblocco dei pagamenti dei debiti alle
imprese". Aull'energia Zanonato precisa: "L'obiettivo è trovare un
meccanismo per ridurre il costo della bolletta senza però toccare il
sistema di incentivi per le rinnovabili, visto che abbiamo 500 mila
produttori di energia con i quali non si possono rinegoziare gli
accordi".
"Un'altra misura che abbiamo già deciso, in accordo con il ministro dell'Ambiente continua Zanonato - e' quella di togliere il Sistri, cioe' l'obbligo di tracciabilita', sui rifiuti non pericolosi. Questo comportera' un risparmio per le aziende di circa un miliardo di euro. E ancora, di concentro con il ministero dell'Economia, aumenteremo il fondo di garanzia per le imprese, portandolo nel prossimo triennio da 2 a 5 miliardi. In questo modo aumenterà il numero di aziende che potranno ottenere crediti grazie alle garanzie pubbliche". Resta il tema del cuneo fiscale. Confindustria vorrebbe ridurlo almeno di una decina di punti. "Posso dire che condivido questo obiettivo, ma non sono in grado di impegnarmi perchè su questa materia assai delicata incide il tema della tenuta dei conti pubblici e degli impegni europei". "Togliere l'Imu sugli immobili delle imprese sarebbe la cosa migliore, anche perchè un capannone è un investimento in un bene strumentale, come quello fatto per un tornio o una pressa. Ma se questo non sara' possibile allora bisogna far si' che quanto pagato per l'Imu venga detratto dal reddito d'impresa. Imu prima casa? L'impegno preso dal presidente del Consiglio è preciso: ridimensionare in modo importante l'Imu sulla prima casa, tenendo conto sempre della condizione dei conti pubblici. Entro la fine di agosto arriveremo in Parlamento con una proposta concordata con la maggioranza, che soddisferà l'impegno assunto. Mi disturba questa volontà di alimentare il conflitto tra forze politiche, mentre al governo interessa ridurre i conflitti e trovare una soluzione.
(ITALPRESS)
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