11/08/13

Nuova discarica a Roma, il decreto dopo Ferragosto

Ancora pochi giorni. E poi, probabilmente dopo Ferragosto, arriverà il provvedimento firmato dal ministro dell'Ambiente che ufficializza alla Falcognana la nuova discarica romana post-Malagrotta (da chiudere il 30 settembre). Il sito, al km 15,3 dell'Ardeatina (Roma sud), fuori dal raccordo anulare, è stato definito idoneo giovedì sera al termine di un incontro tra il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma Ignazio Marino e il commissario per l'emergenza rifiuti nel Lazio Goffredo Sottile. E sarà utilizzato al massimo per 2 anni, a causa delle limitate volumetrie disponibili.

I nodi da sciogliere
Restano da risolvere alcuni aspetti logistici, tecnici ed economici: il costo, il quantitativo da smaltire, gli accordi con la società che gestisce il sito (Ecofer), contraria al progetto. Alla Falcognana è già attiva una discarica per rifiuti speciali pericolosi con impianto di recupero di rottami ferrosi derivanti dallo smantellamento di carcasse di automobili. Il progetto di Sottile prevede un utilizzo parziale del sito (900mila metri cubi) per lo smaltimento dei rifiuti urbani di Roma. Non rifiuti "tal quali" (che a detta del sindaco Marino non si smaltiscono più neppure a Malagrotta dallo scorso aprile) ma scarti dei rifiuti trattati nei vari impianti Tmb (trattamento meccanico biologico). Resterebbero residui 500mila metri cubi per l'abbancamento del "fluff" da demolizione degli autoveicoli. Resta il problema del contratto da stipulare con la Ecofer. Sottile propone un affidamento diretto. Ma la Ecofer ha fatto sapere di non essere interessata. E ricorrere all'esproprio allungherebbe i tempi. La trattativa non è facile, ma il commissario si dichiara "ottimista".
Più differenziata e smaltimento fuori Regione
Contemporaneamente, il Campidoglio lavora per il trasferimento fuori dal Lazio - in altre regioni o all'estero - di piccoli lotti di rifiuti, anche quando sarà aperta la nuova discarica, per limitare l'impatto sulla Falcognana. Tanto più che è improbabile che il nuovo sito sarà pronto entro il 30 settembre, quando Malagrotta chiuderà. Di qui la "gara ad inviti" alla quale ricorrerà Ama (l'azienda dei rifiuti capitolina) per gestire i primi mesi del trasporto rifiuti fuori regione. In attesa dei tempi più lunghi legati alle procedure del bando di gara europea già pubblicato. Non solo. È stato attivato un tavolo tecnico permanente per individuare una soluzione definitiva per lo smaltimento dei rifiuti. Intanto l'obiettivo del sindaco Marino è raggiungere al più presto una percentuale del 50/60% della raccolta differenziata in modo che il problema della discarica si ridimensioni.

Proteste e ricorsi
Gli ostacoli però non mancano. La popolazione locale è sulle barricate, con presidi, blocchi stradali dell'Ardeatina, scioperi della fame, appelli al Papa (a 3 km dal sito c'è il santuario del Divino Amore) ed esposti. Si annunciano ricorsi al Tar. E il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, ha presentato 7 interrogazioni ad altrettanti ministeri, con tutti i dubbi (dalla salute all'ambiente) connessi al via libera alla nuova discarica. Va registrato che il proprietario della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, è pronto a mettere a disposizione ulteriori volumetrie (250mila metri cubi) nel suo sito. Se la situazione dovesse precipitare, in mancanza di soluzioni alternative, questa sarebbe davvero l'extrema ratio. Alla quale però nessuno vuole neppure pensare. Anche perché sia il sindaco Marino che il ministro Orlando hanno ribadito che a fine settembre Malagrotta va chiusa. Escludendo ulteriori proroghe.

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