11/08/13

Ambiente: allarme Wwf su captazione acque Aventino e Verde

Il Wwf Abruzzo lancia l'allarme per le proposte di captazione di acqua  con avvisi pubblicati sul sito della Regione Abruzzo dal fiume Aventino a Palena, con media di 1.016 litri-secondo, e dal fiume Verde a Casoli con media di 1.500 litri-secondo.

Il fiume Verde, a causa della pressione antropica che ne ha già sconvolto portata e qualità delle acque  ricorda il Wwf in una nota  non rispetta gli obiettivi di qualità fissati dalla Direttiva 60/2000 Acque dell'Ue, in quanto il tratto di fiume coinvolto è classificato dall'Arta nella categoria Sufficiente. Il fiume Aventino sempre secondo il Wwf è uno dei pochissimi corsi d'acqua della regione a essere nello stato di qualita' ''buono'' e dovrebbe essere oggetto di una scrupolosa azione di conservazione di questa qualità ambientale, testimoniata anche dalla presenza della Lontra e dalle numerose attività imprenditoriali collegate al turismo all'aria aperta che vi si svolgono. Purtroppo sottolinea il Wwf  su questo fiume ''insistono numerose altre richieste di captazione e i due interventi hanno già ricevuto inopinatamente il parere positivo dell'Autorità di Bacino che sembra ignorare completamente gli obblighi relativi alla qualità delle acque derivanti dalle normative comunitarie''. ''Cominciamo a pensare dichiara Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Abruzzo che per la Regione i fiumi siano elementi ambientali fastidiosi, da eliminare, lasciando quasi deserti gli alvei, visto che sull'Aventino con questo prelievo rimarrebbe circa 1/5 dell'acqua. L'Arta, già nel 2010, individuava ufficialmente nelle captazioni una delle cause principali dello stato disastroso dei nostri fiumi. E' di questi giorni la notizia che il Consiglio regionale ha istituito una commissione d'inchiesta sullo stato della gestione dell'acqua in Abruzzo: il lavoro di controllo potrebbe cominciare proprio all'interno degli uffici della Regione. Considerato il modo di procedere delle strutture regionali è infatti indifferibile un profondo cambiamento nelle modalità di esame dei progetti, anche perchè si rischia l'apertura della procedura d'infrazione comunitaria per l'evidente incongruenza con le politiche europee in materia di acque''.

(ANSA)

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