02/08/13

Geotermia in Toscana, dall’Arpat una panoramica a tutto campo sulla Regione

Arpat ha un settore interamente dedicato alla geotermia, che fa riferimento all’Area Vasta Sud, la cui attività compare spesso sulla newsletter dell’agenzia. L’appuntamento con la newsletter del 26 luglio si è così trasformato in un’uscita come numero monografico interamente dedicato alla geotermia, dove sono stati riuniti tutti gli articoli pubblicati nel corso dell’anno.

Il settore geotermia di Arpat garantisce, a livello regionale, il controllo delle centrali geotermiche e delle emissioni da impianti geotermici, supporta il Direttore tecnico, e collabora con il settore specifico per le funzioni di indirizzo e controllo tecnico, compresa ricerca e sviluppo nelle tematiche di competenza. Il settore geotermia ha sede a Grosseto, presso l’Area vasta Sud ed opera anche tramite personale che ha come sede di lavoro il Dipartimento di Siena; inoltre laddove è previsto opera anche con personale di altre strutture dell’Agenzia.

Le principali attività del settore sono rivolte a garantire il controllo delle centrali geotermiche e delle emissioni che da esse derivano, compresi idrogeno solforato e vapori di mercurio, attraverso specifiche attività di analisi in campo. Il settore geotermia assicura inoltre le azioni di vigilanza sugli autocontrolli alle emissioni e sui piani di monitoraggio realizzati dai gestori (ENEL GP) e garantisce l’attività analitica in campo, con propri mezzi, per il monitoraggio degli impatti sulla matrice aria. Il personale Arpat ha infatti anche la  gestione tecnica dell’unità mobile di rilevamento.
Oltre a garantire il necessario supporto tecnico e specialistico ai Dipartimenti per gli atti autorizzativi per la coltivazione di risorse geotermiche, per i procedimenti di VIA e di VAS, il settore collabora con ARS, ISPRA e le altre Agenzie regionali per l’ambiente,  a progetti inerenti le tematiche di competenza.
In questo numero monografico di Arpatnews dedicato alla geotermia, sono raccolti  gli articoli già pubblicati in passato e si forniscono i dati relativi agli esiti dei controlli effettuati da ARPAT nel 2012. Tra gli articoli pubblicati vi sono anche i resoconti degli incontri con i territori, tra cui l’ultimo che si è tenuto la sera dal 18 luglio organizzato dal Comune di Chiusdino (SI) a Montalcinello.

In numeri precedenti di Arpatnews sono stati descritti il funzionamento di una centrale geotermica per la produzione di energia elettrica e la relativa attività di controllo delle emissioni svolta da Arpat ed è stato riassunto il quadro completo della normativa di riferimento e dei limiti di emissione in atmosfera ai quali si fa riferimento nell’attività di controllo di questi impianti. In questi articoli si sono evidenziati sia la complessità dei controlli che svolge ARPAT, sia i problemi determinati da una normativa nazionale inadeguata, per cui la Regione Toscana ha in più occasioni sollecitato la necessità di una revisione, ma che sinora non ha avuto esito, anche perchè si tratta di una tematica di interesse quasi esclusivo per questa regione.

La produzione di energia elettrica nazionale da fonte geotermica è infatti concentrata quasi esclusivamente in Toscana, per la ricchezza di sorgenti ad alta temperatura presenti nel sottosuolo regionale. Peraltro la Regione Toscana ha introdotto specifici limiti, molto più stringenti e verificabili, sia riguardo alle emissioni che al funzionamento dei sistemi di abbattimento degli inquinanti, che però al momento si applicano in modo cogente solamente su due centrali: Chiusdino e Radicondoli (gruppo 2).

Medesimi limiti si applicheranno anche alla nuova centrale di Bagnore 4, e potranno essere estesi, al momento del rinnovo delle autorizzazioni, anche a quelle attualmente in esercizio. Nel corso del 2012, Arpat ha fatto 16 interventi di controllo delle emissioni, verificando 11 centrali geo termo elettriche, delle 34 attualmente in funzione gestite da ENEL, nelle quattro Aree territoriali di Larderello, Radicondoli, Lago e Piancastagnaio.

Rispetto agli 8 controlli effettuati nel 2011, c’è stato dunque un significativo incremento. Arpat nella sua attività, verifica sia il rispetto dei limiti alle emissioni in atmosfera  che sono stabiliti dallo Stato (con il decreto legislativo 152/2006, il Testo unico ambientale) nell’ambito della competenza esclusiva in materia ambientale, sia altri parametri non inseriti nelle norme nazionali. Nel caso delle centrali geotermoelettriche, i parametri contemplati dalla normativa nazionale sono, infatti, solo in parte rappresentativi dell’effettivo quadro emissivo delle centrali, che è caratterizzato anche da sostanze inquinanti non regolamentate per le quali non sono fissati limiti alle emissioni. Arpat , dunque, nella normale attività di controllo, effettua prelievi anche per la determinazione di inquinanti non inseriti nella norma nazionale (Selenio, Antimonio, Ammoniaca, Metano, Monossido di carbonio), per cui, è disponibile un quadro conoscitivo delle relative situazioni emissive.

Lucia Venturi

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