Aspettando il 2015 Zaccagnini descrive come la Solvay abbia trasformato la costa toscana e alterato il colore del mare con i suoi fanghi ricchi di metalli pesanti La Solvay, gettando in mare gli scarti di fabbrica, ha reso la zona di Rosignano-Vada in Toscana un luogo ai limiti della fantascienza. Il mare azzurro turchese e la spiaggia bianca candida richiamano un paesaggio tropicale e una visione paradisiaca che però nascondono un inferno malato. È un paradiso artificiale che non può portare alcun beneficio a coloro che lo frequentano. La natura è stata infatti sottomessa dal profitto economico, che l’ha spremuta fino all’ultima goccia. Secondo le testimonianze di chi vive in questa realtà, la gente sempre più spesso muore di cancro. I cartelli con scritto Divieto di balneazione sono stati rimossi di recente dai gestori degli stabilimenti balneari.
Per bonificare l’area e limitare i danni ambientali, il parlamentare chiede ai ministri di intervenire con richieste precise:
- realizzare un’indagine epidemiologica per stabilire gli eventuali legami tra decessi avvenuti nel territorio e inquinamento prodotto dalla Solvay;
- intervenire d’urgenza per limitare i danni all’ambiente e alle persone;
- informare la popolazione dei reali rischi che corre per lo scarico in mare dei metalli pesanti di lavorazione e porre dei divieti di balneazione e frequentazione delle spiagge per almeno 1 kma nord e 2 km a sud dalla foce dello scarico;
- chiudere lo scarico in mare nei prossimi 4 anni;
- obbligare lo stabilimento a dotarsi di un impianto a circuito chiuso dell’acqua per utilizzare solo l’acqua in entrata in mare;
- rimborsare i lavoratori in Cassa integrazione dal dicembre 2011 al maggio 2012 qualora fosse riconosciuta l’azione strumentale della Solvay;
- prevedere la messa in funzione di un dissalatore che ricavi acqua e sale lasciando l’acqua dolce alla popolazione;
- spostare il serbatoio di etilene, ad alto rischio ambientale, dall’area archeologica di Vada.
[Fonte: La Repubblica]
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