Il Ministero dell’Ambiente scrive la parola fine anche sui procedimenti
secondari ancora aperti relativi al progetto del deposito interrato di
gas a Rivara. La conferma nella risposta che lo stesso Ministero ha dato
nel corso del question time richiesto dal gruppo Pd. Il Ministero
dell’Ambiente, infatti, non solo ribadisce che il Ministero dello
Sviluppo economico, a marzo di quest’anno, ha rigettato definitivamente
la richiesta del rilascio della concessione per lo stoccaggio
sotterraneo di gas naturale che la società Erg Rivara Storage aveva
presentato nel lontano luglio 2002, ma chiarisce anche che il
procedimento di Via che era ancora pendente, in quanto
“endoprocedimento , è da considerarsi ormai definitivamente decaduto, o
meglio, come si esprime lo stesso Ministero “caducato”. Nella risposta
si ricordano le ultime tappe della complessa vicenda ministeriale del
progetto di Rivara.
Nel febbraio dell’anno scorso, il Ministero dell’Ambiente aveva dato il via libera alle operazioni di accertamento per la fase preliminare del progetto: se tale accertamento avesse dato esito positivo, allora si sarebbe riattivata la procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) per la fasi di realizzazione e di esercizio dell’impianto di stoccaggio. Il sisma del maggio 2012 aveva fatto sì che lo stesso Ministero chiedesse alla Commissione Tecnica Via un supplemento istruttorio che tenesse conto di quanto era successo. Nel frattempo, in agosto dell’anno scorso, il Ministero dello Sviluppo economico negava la propria autorizzazione a procedere con il programma di ricerca relativo alla fase di accertamento.
A quel punto, anche il Ministero dell’Ambiente, in novembre, si era adeguato e aveva deciso di non dare ulteriore corso al procedimento. Quando i parlamentari Pd, nella passata legislatura, avevano chiesto se la questione era, allora, definitivamente archiviata, la risposta del precedente Governo era stata interlocutoria, lasciando aperti margini di incertezza. “Ora anche quell’incertezza decade – commenta il parlamentare ferrarese Alessandro Bratti –. È lo stesso ministero che chiarisce definitivamente la questione. Finalmente la partita è chiusa. E’ un bene che a quella stessa domanda già da me presentata in autunno, oggi, il nuovo esecutivo abbia dato una risposta di segno opposto”.
ESTENSE
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