07/05/13

Basta infrastrutture tradizionali: l'Europa si è convinta dell'efficacia di quelle "verdi"


I servizi ecosistemici sono i benefici di varia natura che gli ecosistemi naturali forniscono all'uomo compresi quelli di natura economica. A patto però che gli ecosistemi siano integri e che non siano devastati da consumo di suolo, e crescita abnorme di infrastrutture tradizionali che causano frammentazione del territorio. Per mantenere o riqualificare gli ecosistemi esiste però un'alternativa rappresentata dalle cosiddette "infrastrutture verdi" che sono uno strumento efficace che si serve della natura per ottenere benefici ecologici, economici e sociali.

Ad esempio per ridurre la pericolosità idraulica invece cdi costruire opere rigide in cemento è possibile  sfruttare la soluzione offerta dalle zone umide naturali, che assorbono l'acqua in eccesso provocata da piogge intense; in città altre infrastrutture verdi sono rappresentate da tetti ricoperti di vegetazione, parchi, corridoi ecologici lungo i corsi d'acqua, tutti elementi che non solo sono a servizio della salute pubblica (anche in questo caso non sono da dimenticare i risvolti economici), ma offrono anche soluzioni ai problemi sociali, fanno risparmiare energia e favoriscono il drenaggio delle acque. Inoltre le infrastrutture verdi rappresentano un'opportunità per creare nuovi posti di lavoro.


Proprio per valorizzare e promuovere il ricorso alle infrastrutture verdi e far sì che il miglioramento dei processi naturali diventi parte integrante della pianificazione territoriale, oggi la Commissione europea ha adottato una nuova strategia.

«La costruzione di infrastrutture verdi è spesso un buon investimento per la natura, per l'economia e per l'occupazione- ha dichiarato Janez Potočnik, commissario europeo per l'Ambiente (Nella foto) - Quando sono giustificate da ragioni economiche e ambientali, dobbiamo presentare ai cittadini soluzioni che siano in sintonia e non in contrapposizione con la natura».

La strategia varata oggi verterà sui seguenti punti: promuovere le infrastrutture verdi nelle politiche principali, ossia quelle in materia di agricoltura, silvicoltura, natura, acqua, ambiente marino e pesca, coesione sociale, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, trasporti, energia, prevenzione delle catastrofi e uso del suolo. Entro la fine del 2013 la Commissione metterà a punto degli orientamenti per indicare in che modo le infrastrutture verdi potranno far parte integrante di queste politiche nel periodo 2014-2020; migliorare la ricerca e i dati, arricchire la base di conoscenze e promuovere le tecnologie innovative a sostegno delle infrastrutture verdi; facilitare l'accesso ai finanziamenti per i progetti dedicati alle infrastrutture verdi. Questi progetti potranno contare su uno strumento unionale di finanziamento che la Commissione, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, istituirà entro il 2014; sostenere i progetti di infrastrutture verdi a livello di Ue. Entro la fine del 2015 la Commissione realizzerà uno studio per valutare la possibilità di sviluppare una rete di infrastrutture verdi di portata europea.

Il prossimo step è previsto entro la fine del 2017 quando la Commissione esaminerà a che punto è lo sviluppo delle infrastrutture verdi e pubblicherà una relazione che, oltre a illustrare quanto realizzato, sarà accompagnata da raccomandazioni su come muoversi negli anni a venire.


Federico Gasperini


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