Stando ad una ricerca elaborata da Terna la domanda di energia elettrica rispetto allo stesso periodo del 2012 è scesa del 4 per cento; disomogenei i dati sulle rinnovabili.
La richiesta di energia elettrica risulta complessivamente inferiore di 4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2012 (il dato ripulito da possibili distorsioni di calendario consegna un -2,8%, ndr) ed il consumo stesso è sceso di quasi 2 punti percentuali. È quanto emerge dallo studio realizzato da Terna con riferimento al fabbisogno energetico e al consumo di energia registrato in Italia a cavallo dei primi mesi del 2013.
Per quel che riguarda il mese di marzo 2013, quasi il 90% della richiesta di fabbisogno complessivo è stata soddisfatta con la produzione nazionale, mentre il restante 10% è stato coperto dalle importazioni. Sempre nel mese di marzo sono stati 27 miliardi i kWh consumati (il 46,9% al Nord, il 29,6% al Centro e il 23,5% al Sud) con Centro e Sud che, per via della crisi economica, hanno consumato 2,2 e 5,5% in meno (la stessa tendenza è stata registrata in altre rilevazioni anche per il gas ).
Vero e proprio volano della produzione nazionale l’idroelettrico (che ha fatto segnare un +59,5%), con il fotovoltaico (-14,6%) e il termoelettrico (-9,1%) in calo rispetto all’anno scorso. In particolare durante i primi tre mesi dell’anno termoelettrico e idroelettrico hanno coperto rispettivamente il 60,8 e il 12,1% dei consumi di elettricità, con fotovoltaico, geotermico ed eolico a soddisfare assieme un altro 12,1% (la percentuale rimanente è stata poi coperta dalle importazioni).
La variazione subita da questi dati rispetto al 2012 dipende in gran parte dalle condizioni climatiche, con il forte vento di febbraio e marzo che ha di certo alimentato le torri eoliche intaccando però al contempo le performance dei pannelli fotovoltaici.
(di Super Money)
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