Bratti plaude al Franceschini ‘sportivo’. Sel: “Si apre una fase nuova”
Alla
fine le camere hanno i loro presidenti. Il ferrarese Dario Franceschini
non salirà sullo scranno più alto di Montecitorio. Il primo candidato
di Bersani, così come la Finocchiaro a Palazzo Madama, hanno lasciato
spazio ai nomi “nuovi” voluti dai ‘giovani’ del Pd e in grado di trovare
la convergenza anche di parte del Movimento 5 Stelle. E così la seconda
e la terza carica dello Stato sono andate a Pietro Grasso del Pd e a
Laura Boldrini di Sel.
Il nome che ha strappato l’applauso più
sonoro è quello della Boldrini. L’ex portavoce dell’Alto commissariato
Onu per i rifugiati ha potuto contare sulla maggioranza dei seggi del
Pd. Alla fine, dopo la quarta votazione a scrutinio segreto, lo spoglio
ha dato 327 preferenze alla nuova Presidente della Camera.
Al
Senato la terza votazione ha visto il ballottaggio tra Schifani e
Grasso. L’ex capo antimafia ha potuto contare sul ‘disimpegno’ di Scelta
civica per Monti che ha votato scheda bianca e su qualche ‘ribelle’
grillino. Alla fine a Grasso vanno 137 voti.
“Se la politica ha
coraggio e coerenza si può vincere anche quando tutto sembra perduto.
Ricordiamocelo… commenta sportivamente Franceschini . Boldrini e
Grasso sono una grande scelta di innovazione che ho voluto e condiviso.
Mai le aspirazioni personali davanti agli interessi generali”. Una
“lezione di stile” quella del suo compagno a Montecitorio secondo
Bratti: “anteporre l’interesse generale ai propri sia di insegnamento
per il Pd e per Tutti”. La sua nuova presidente è una “scelta innovativa
della coalizione e del Pd” per il deputato che plaude al “gran bel
discorso al gruppo come al solito lucido e intelligente” fatto da
Franceschini prima che si spostasse l’ago della bilancia verso la
Boldrini. “I tanti giovani entrati ieri prosegue hanno avuto modo di
ascoltare un discorso di valore di una persona che ha sempre messo
l’interesse generale davanti al proprio. In politica oggi anche fra le
nuove generazioni non sempre succede”.
“Il cambiamento è possibile e il Pd lo vuole afferma la senatrice Maria Teresa Bertuzzi , i presidenti del Senato e della Camera sono i nostri simboli”.
Ma i più felici sono quelli di Sel, che parlano di “straordinaria emozione per l’elezione di Laura Boldrini alla Presidenza della Camera dei Deputati. Laura è la testimone dell’oltraggio e delle ferite inferte ai diritti umani. Lei è stata sulla strada del dolore. La sua elezione restituisce alla politica un volto pulito, una freschezza, una capacità di emozionare l’opinione pubblica. Laura Boldrini ha saputo immediatamente portare tra le mura della Camera dei Deputati la voce di tutte le cittadine e tutti i cittadini che hanno perduto certezze e speranze, dalle giovani generazioni alle donne, dai disoccupati agli imprenditori, dai pensionati ai disabili, dai detenuti agli immigrati, senza dimenticare le popolazioni terremotate”.
“Dopo 20 anni di berlusconismo prosegue il Circolo Sel “Don Chisciotte” di Ferrara finalmente si apre una fase nuova. Questa votazione non risolve i problemi politici di una futura maggioranza ma è un grosso passo avanti per le istituzioni, per tutti noi. Era importante eleggere una donna. Era fondamentale rinnovare la politica con esperienze esterne provenienti dal mondo della cooperazione internazionale, dell’associazionismo, del volontariato. L’elezione di Laura Boldrini e Piero Grasso alla Presidenza delle due Camere rappresenta l’idea di una politica rinnovata che sa ripartire dagli errori e dare nuovo respiro alle speranze di tutte e tutti noi”.
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