10/03/13
"Cosa fare al polo chimico ?"
Ho letto con interesse l’editoriale di Nicola Bianchi sul Resto del
Carlino perché mi consente di fare alcune riflessioni. Io nel 1996
diventai assessore al Comune di Ferrara ed ero un convinto sostenitore
della chiusura dello stabilimento Solvay perché fortemente inquinante e
pericoloso. Nel 1998 fu realizzata attraverso un primo accordo di
programma la chiusura dell’impianto, la bonifica e una
reindustrializzazione dell’area: non fu un percorso facile ma ci
riuscimmo. Si garantì l’occupazione con nuove attività e si iniziò un risanamento ambientale, questa era la strada ! Nel 2000 poi si impostò
un ragionamento analogo, con un primo accordo di programma siglato anche
dal Governo con Ministro Letta ma ancor più esteso per l’area del
petrolchimico: iniziare le bonifiche falda e terreni , una nuova
centrale a gas naturale al posto delle vecchie a olio e cercare di
creare le condizioni per nuovi insediamenti produttivi. Una discussione
aperta in città con movimenti e associazioni imprenditoriali
(Confcommercio) e partiti (Forza Italia, parte dei Verdi, PDCI )
nettamente e palesemente contrari e alcuni partiti, compreso i Ds dove
importanti esponenti non facilitarano questo percorso: ma si iniziò. Poi
nel 2009 un secondo accordo di programma siglato con l’obiettivo di
dare nuovo impulso al processo delle bonifiche, monitoraggio ambientale
siglato con ilGoverno Berlusconi, ministro Scaiola. Tutto ciò per dire
che il protagonismo attivo di Sindaci e alcuni rappresentanti delle
Istituzioni hanno consentito di mantenere la vitalità e l’occupazione di
quell’area. Oggi il contesto è cambiato la crisi ha di fatto vanificato
in parte la possibilità di intervento forte delle amministrazioni
locali anche se il Sindaco Tagliani insieme ai suoi collaboratori non
hanno mai smesso un giorno di seguire ciò che accadeva nel polo chimico.
Il Pd in questa campagna elettorale ha scelto di fare l’iniziativa più
importante all’interno del Polo chimico a testimonianza di quale idea
abbiamo di sviluppo e di come riteniamo il lavoro il punto centrale
della sopravvivenza non dell’area chimica ma del Paese. Siamo l’unica
forza politica che è intervenuta con i suoi rappresentanti
all’Università di Ferrara al Convegno organizzato dal Sindacato Abbiamo
un’idea ben precisa fondata su nuove prospettive per quell’area: chimica
verde, attivare iniziative per diminuire costi dell’energia, continuare
le bonifiche, migliorare continuamente le condizioni ambientali
dell’area !! Noi ci stiamo dando da fare, tutti i giorni ognuno nel suo
ruolo !! Non so se riusciremo a contribuire a fermare i licenziamenti ma
noi ci proveremo. Mi piacerebbe sapere cosa vuol fare il rappresentante
del M5S in Parlamento, Ferraresi, e il suo movimento locale ! Che idea
hanno per lo sviluppo di quell’area, come pensano di garantire
l’occupazione ! La stagione della protesta e della propaganda è finita
ora ci si aspetta proposte concrete e in fretta ! Noi del Pd ci siamo e
gli altri…???
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