(ErmesAmbiente)Al via la terza fase di Network for Eco-tourism con il Gruppo di Azione Locale Delta 2000 a "caccia" di imprese del Parco del Delta che vogliano sottoporsi a un particolare check up allo scopo di "eco-innovarsi" e ridurre l'uso di fonti non rinnovabili. C'è tempo fino al 10 febbraio, saranno 10 gli operatori selezionati.
Ferrara, 28 gennaio 2011- Selezionare 10 imprese del turismo operanti nell'area del Delta del Po che vogliano sottoporsi a un check up energetico allo scopo di migliorare il proprio mix di approvvigionamento in direzione "sostenibile": questo l'obiettivo del progetto pilota “N.E.T.-Network for Eco-tourism, la cui terza fase viene avviata ora dal Gruppo di Azione Locale Delta 2000 nell'ambito del progetto di cooperazione transnazionale MEDOSSIC, che vede la partecipazione di 10 partner dell'area del Mediterraneo ed è finanziato nel contesto del programma di cooperazione europea MED. Campeggi e Bed & Breakfast, alberghi e ristoranti, ma anche centri visita, agriturismi e stabilimenti balneari operanti nell'area del Parco del Delta emiliano-romagnolo - nelle province di Ferrara e Ravenna - con una "particolare valenza ambientale, naturalistica e/o paesaggistico-turistica" hanno tempo fino al 10 febbraio per fare domanda di adesione al network passando attraverso uno specifico check up/audit energetico che aiuti a individuare gli interventi di riduzione delle fonti non rinnovabili.
L'esame punterà a misurare l’impronta ecologica dell’azienda, analizzando la quantità di emissioni prodotte (dirette e indirette), l'impatto delle scelte (e delle tecnologie) energetiche, le aree di inefficienza e i costi.
Le imprese interessate devono compilare l'apposita scheda di partecipazione (la modulistica completa è reperibile al sito www.deltaduemila.net), che deve essere consegnata a mezzo fax al n. 0533.57674, tramite posta cartacea o via mail a deltaduemila@tin.it in versione scansionata dall’originale, oppure a mano presso gli uffici di Delta 2000 entro il 10 febbraio 2011.
(Foto Delta 2000)
28/01/11
RIFIUTI: PD Chiederemo atti in Commissione
La mia dichiarazione all'ANSA
(ANSA) - ROMA, 28 GEN - 'Le tipologie di reato contestate dalla procura di Napoli nell'inchiesta sui reati ambientali sono molto gravi. E' chiaro che chiederemo gli atti giudiziari e insisteremo perche' il tema della Campania ritorni a essere centrale nell'attivita' della commissione Bicamerale sui rifiuti in quanto si tratta della questione principale, anche per il futuro'. Lo ha annunciato Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella commissione Bicamerale sui rifiuti
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(ANSA) - ROMA, 28 GEN - 'Le tipologie di reato contestate dalla procura di Napoli nell'inchiesta sui reati ambientali sono molto gravi. E' chiaro che chiederemo gli atti giudiziari e insisteremo perche' il tema della Campania ritorni a essere centrale nell'attivita' della commissione Bicamerale sui rifiuti in quanto si tratta della questione principale, anche per il futuro'. Lo ha annunciato Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella commissione Bicamerale sui rifiuti
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27/01/11
Non agitatevi....
Non pensavo che la mia intervista su la "Nuova Ferrara" creasse così agitazione in alcuni esponenti del mio Partito. E' noto e l'avevo dichiarato pubblicamente, utilizzando anche questo blog, che avevo firmato tutti e tre i requisiti referendari riguardo il tema "acqua". Ho spiegato tra l'altro chiaramente le motivazioni più di carattere politico che di merito anche in occasione di diverse iniziative di partito. E' noto che il Pd non ha appoggiato i referendum e che quindi la mia posizione non collimava perfettamente da quanto deciso dal Partito. E' noto anche che il PD ha messo a punto una proposta di legge che nel merito non è in linea con i contenuti che i "referendari" portano avanti ma neanche con i desiderata della parte che è contraria ai referendum. E' anche noto che avendo un incarico di Partito nei momenti pubblici ho sempre sostenuto le decisioni assunte a livello di Partito pur come detto sopra non condividendone la posizione.
Quindi niente di scandaloso tutti tranquili il PD è un partito plurale ed è normale avere idee diverse su alcune questioni. Oggi credo che le ragioni per lavorare insieme ai Comitati per l'acqua siano ancora maggiori rispetto a qualche tempo fa. Credo infatti che il problema dei problemi sia la grande questione dei diritti: il diritto ad avere una vita dignitosa, un ambiente sano, un lavoro, di preservare le risorse naturali la libertà di dissentire e di criticare insomma ridare valore alla democrazia!
Ps: Poi in quell'intervista c'erano anche altre cose che mi parevano interessanti da dibattere! Anche qui mi sono sbagliato :)
Quindi niente di scandaloso tutti tranquili il PD è un partito plurale ed è normale avere idee diverse su alcune questioni. Oggi credo che le ragioni per lavorare insieme ai Comitati per l'acqua siano ancora maggiori rispetto a qualche tempo fa. Credo infatti che il problema dei problemi sia la grande questione dei diritti: il diritto ad avere una vita dignitosa, un ambiente sano, un lavoro, di preservare le risorse naturali la libertà di dissentire e di criticare insomma ridare valore alla democrazia!
Ps: Poi in quell'intervista c'erano anche altre cose che mi parevano interessanti da dibattere! Anche qui mi sono sbagliato :)
Più chiara la posizione del PD regionale sui diritti dei lavoratori
Il Partito Democratico è a fianco di tutti i lavoratori: di quelli che alla Fiat hanno dovuto pronunciarsi in un difficile referendum, dei tanti lavoratori che anche in questa Regione subiscono le pesanti conseguenze della crisi e dei giovani che non trovano occupazione o sono impiegati in condizioni di inaccettabile precarietà.
Per il PD, incremento della produttività e sostegno degli investimenti non possono essere separati dalla piena garanzia dei diritti fondamentali e della dignità dei lavoratori.
La limitazione dei diritti di rappresentanza dei lavoratori e dei sindacati rappresentativi contraddice i principi di fondo della democrazia e impedisce una gestione corretta delle relazioni industriali; perciò va sanata la ferita alla rappresentanza elettiva dei lavoratori aperta a Pomigliano e Mirafiori.
L’Italia ha bisogno di una stagione di riforme per poter tenere insieme investimenti innovativi, qualità del lavoro e retribuzioni adeguate dei lavoratori.
Per questo motivo, il PD porta avanti proposte per la politica industriale e per una riforma della rappresentanza e della democrazia nei luoghi di lavoro che coniughi l’efficacia dei contratti collettivi subordinata al consenso dalla maggioranza dei lavoratori con la piena rappresentanza sindacale di chi dissente.
Mentre il governo nazionale abbandona la politica industriale e soffia sul fuoco della divisione sindacale, il PD è impegnato a tutti i livelli delle sue responsabilità di governo in questa Regione, a sostenere la coesione e l'unità del mondo del lavoro, le politiche per la produttività e l’innovazione e l’impegno comune di lavoratori, sindacati e imprese di fronte alle difficili sfide della grave crisi in corso.
In questa terra vive una tradizione di relazioni dialettiche e positive tra rappresentanze dei lavoratori e delle imprese, qui c’è un impegno delle istituzioni regionali e locali finalizzato a realizzare le condizioni di una ripresa e di uno sviluppo fondato sulla pari dignità di tutte le forze del mondo del lavoro.
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Un'interpellanza su un caso che ha riguardato una morte sospetta di una cittadina di Ostellato
AFFARI ESTERI
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
nel periodo di Natale dell'anno 2004, Simona Ciavarra cittadina italiana residente a Ostellato (Ferrara) si trovava a Danzica, Polonia, presso la nonna materna ove si era trattenuta ancora qualche settimana dopo la partenza dei genitori;
il 14 gennaio 2005 era uscita di casa per acquistare una rivista da leggere durante il viaggio di ritorno verso l'Italia ma non fece mai ritorno;
il 15 gennaio la ragazza veniva ritrovata priva di vita sulla pensilina di un edificio a fianco di quello della nonna, e il corpo presentava ecchimosi sul collo, un dente rotto e sangue sulla bocca come le fosse stato impedito con violenza di gridare e chiedere aiuto;
a 3 mesi dall'accaduto il caso veniva archiviato come irrisolto senza tuttavia approfondire le indagini;
tra le ipotesi avanzate è stato prospettato il suicidio ma i familiari respingono questa tesi poiché Simona era cattolica osservante e praticante, con un grande rispetto per la vita, in procinto di laurearsi e molto legata alla sua famiglia;
a fronte di una evidente carenza nelle indagini della polizia locale al fine di approfondire le possibili dinamiche e la causa della morte di questa ragazza, la famiglia ha conseguentemente svolto proprie ricerche;
i genitori di Simona Ciavarra si sono rivolti al consolato italiano a Varsavia senza peraltro ricevere alcuna risposta e, a quel che segnalato dai medesimi genitori, sarebbero stati trattati in maniera sbrigativa, successivamente hanno presentato il caso della propria figlia all'Ufficio dei Casi Irrisolti a Danzica dove hanno atteso per ore senza ottenere alcun riscontro -:
se corrisponda al vero che il console italiano abbia avuto tale comportamento;
se il Ministro abbia elementi in relazione alle indagini da parte degli organi inquirenti e sugli esiti che queste abbiano avuto;
se il Governo intenda adottare le iniziative di competenza per poter dare una risposta ai familiari che da troppo tempo attendono invano di conoscere la verità.
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
nel periodo di Natale dell'anno 2004, Simona Ciavarra cittadina italiana residente a Ostellato (Ferrara) si trovava a Danzica, Polonia, presso la nonna materna ove si era trattenuta ancora qualche settimana dopo la partenza dei genitori;
il 14 gennaio 2005 era uscita di casa per acquistare una rivista da leggere durante il viaggio di ritorno verso l'Italia ma non fece mai ritorno;
il 15 gennaio la ragazza veniva ritrovata priva di vita sulla pensilina di un edificio a fianco di quello della nonna, e il corpo presentava ecchimosi sul collo, un dente rotto e sangue sulla bocca come le fosse stato impedito con violenza di gridare e chiedere aiuto;
a 3 mesi dall'accaduto il caso veniva archiviato come irrisolto senza tuttavia approfondire le indagini;
tra le ipotesi avanzate è stato prospettato il suicidio ma i familiari respingono questa tesi poiché Simona era cattolica osservante e praticante, con un grande rispetto per la vita, in procinto di laurearsi e molto legata alla sua famiglia;
a fronte di una evidente carenza nelle indagini della polizia locale al fine di approfondire le possibili dinamiche e la causa della morte di questa ragazza, la famiglia ha conseguentemente svolto proprie ricerche;
i genitori di Simona Ciavarra si sono rivolti al consolato italiano a Varsavia senza peraltro ricevere alcuna risposta e, a quel che segnalato dai medesimi genitori, sarebbero stati trattati in maniera sbrigativa, successivamente hanno presentato il caso della propria figlia all'Ufficio dei Casi Irrisolti a Danzica dove hanno atteso per ore senza ottenere alcun riscontro -:
se corrisponda al vero che il console italiano abbia avuto tale comportamento;
se il Ministro abbia elementi in relazione alle indagini da parte degli organi inquirenti e sugli esiti che queste abbiano avuto;
se il Governo intenda adottare le iniziative di competenza per poter dare una risposta ai familiari che da troppo tempo attendono invano di conoscere la verità.
20/01/11
Conferenza dei leader parlamentari: gli interventi
La proposta di Dario Franceschini
Costruiamo un network dei parlamentari progressisti di tutto il mondo, elaboriamo insieme i modelli del futuro per battere il populismo.
Costruiamo un network dei parlamentari progressisti di tutto il mondo, elaboriamo insieme i modelli del futuro per battere il populismo.
Nel mondo globalizzato le sfide per vincere il populismo e far avanzare democrazia, diritti e uguaglianza vanno affrontate insieme. Per questo abbiamo la necessità di costruire un luogo in cui elaborare riflessioni comuni sul futuro, un network dei parlamentari progressisti per capire, discutere e sintetizzare soluzioni e modelli per il futuro. E' la proposta lanciata da Dario Franceschini, presidente dei Deputati del Pd, in conclusione di due giorni di intenso dibattito realizzato a Montecitorio dalla Conferenza dei leader parlamentari. L'evento, presentato con il titolo 'Sconfiggere il populismo, promuovere un governo equo e progressista', è stato un momento alto di confronto con rappresentanti dei gruppi parlamentari di altri paesi europei e non solo (c'erano invitati provenienti da Canada, Cile, Giappone, Australia e India) ed ha avuto l'ambizione di segnare un punto di avvio di questo percorso di costruzione di idee e scelte globali, frutto di diverse esperienze nazionali. Del resto, il Pd è nato per vincere la sfida di unire culture diverse. Insieme ai partiti democratici e progressisti degli altri paesi dobbiamo avere l'aspirazione di andare al di là delle culture nazionali. Magari sperando che, tra qualche anno, si parli di questo network ricordando che il lavoro è cominciato a Roma il 14 e 15 gennaio del 2011.
SCONFIGGERE IL POPULISMO, PROMUOVERE UN GOVERNO EQUO E PROGRESSISTA - Introduzione alla Conferenza
SCONFIGGERE IL POPULISMO, PROMUOVERE UN GOVERNO EQUO E PROGRESSISTA - Introduzione alla Conferenza
Rifiuti. DL Campania: è confuso, e sancisce emergenza. Inutile e dannoso
(DIRE) Roma, 20 gen. - Il decreto per la risoluzione della questione rifiuti in Campania e' "confuso" e certifica una "super-emergenza". Lo dicono i deputati del Pd intervenendo in Aula alla Camera nel corso dell'esame per la conversione in legge del decreto contenente 'disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attivita' di gestione del ciclo integrato dei rifiuti'. Se per Fulvio Bonavitacola il testo e' "un papocchio", per Salvatore Margiotta il decreto rifiuti e' "un provvedimento confuso, dannoso se non inutile", e chiede che venga fatto "decadere".
Critico anche Alessandro Bratti, membro anche della commissione d'inchiesta sul Ciclo dei rifiuti (la 'Ecomafie'), secondo il quale il decreto non e' altro che "tutto una confusione e un pasticcio", che peraltro "con le deroghe talmente straordinarie" riconosciute "di fatto descrive un intervento emergenziale". Di piu', per Bonavitacola: "Con questo decreto si esce dall'emergenza per entrare nella super-emergenza". Pdl e Udc hanno fatto sapere che sosterranno il decreto, il Pd ha invece posto come condizione l'approvazione di alcuni emendamenti, visto che, denuncia Bratti, "non c'e' stato un confronto in Parlamento ma nelle diverse anime della maggioranza". Per Bratti "si capisce che quello su cui c'e' maggior interesse sono gli appalti per gli inceneritori".
Critico anche Alessandro Bratti, membro anche della commissione d'inchiesta sul Ciclo dei rifiuti (la 'Ecomafie'), secondo il quale il decreto non e' altro che "tutto una confusione e un pasticcio", che peraltro "con le deroghe talmente straordinarie" riconosciute "di fatto descrive un intervento emergenziale". Di piu', per Bonavitacola: "Con questo decreto si esce dall'emergenza per entrare nella super-emergenza". Pdl e Udc hanno fatto sapere che sosterranno il decreto, il Pd ha invece posto come condizione l'approvazione di alcuni emendamenti, visto che, denuncia Bratti, "non c'e' stato un confronto in Parlamento ma nelle diverse anime della maggioranza". Per Bratti "si capisce che quello su cui c'e' maggior interesse sono gli appalti per gli inceneritori".
Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A. C. 3909-B)
Resoconto dell'Assemblea - Bozza non corretta in corso di seduta
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, entrerò poi nel merito specifico dell'emendamento ma, come veniva ricordato prima, stiamo sostanzialmente trattando questo decreto-legge come se fosse un decreto-legge ordinario quando, invece, in realtà è un decreto-legge che nei suoi contenuti è come se stabilisse un vero e proprio stato di emergenza perché le deroghe che vi sono all'interno di questo provvedimento in ordine ai poteri dei vari livelli istituzionali sono talmente straordinarie che descrivono, di fatto, un intervento di natura emergenziale. Questo - e lo spiegherò alla conclusione del mio intervento - deriva anche dal fatto che, a mio parere, la capacità decisionale ad oggi del governatore Caldoro è ancora molto limitata perché tantissimi poteri che qui vengono introdotti in realtà, nella normativa attuale, potrebbero già essere esercitati dal presidente della regione.
Abbiamo manifestato anche tutte le nostre preoccupazioni sul tema - come ricordava anche prima l'onorevole Piffari - delle deroghe alle procedure di valutazione di impatto ambientale e, eventualmente, di autorizzazione ambientale integrata, cioè tutte le norme di carattere ambientale. È vero che vi è necessità di abbreviare i tempi però ormai - e lo abbiamo visto anche nella discussione sulla Sicilia e lo vedremo tutte le volte che affronteremo discussioni che riguardano stati di emergenza pregressi - tutte le volte che si è agito in deroga alle tematiche, alle autorizzazioni e alle procedure di carattere ambientale, nel giro di pochi anni ci siamo trovati di fronte ad impianti con gravi problemi dal punto di vista dell'impatto ambientale, perché sono impianti che molte volte non rispettano i minimi criteri normativi e creano problemi di carattere ambientale e sanitario.
Inoltre, è stato fatto all'interno di questo decreto-legge qualcosa tra la confusione e il pasticcio. Infatti, non è vero che si è svolto un confronto vero in Parlamento ma, piuttosto, direi che è stato fatto un confronto vero tra le diverse anime della maggioranza a proposito della diversa disciplina con cui si affrontano le discariche, gli inceneritori e gli impianti di trattamento intermedi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, entrerò poi nel merito specifico dell'emendamento ma, come veniva ricordato prima, stiamo sostanzialmente trattando questo decreto-legge come se fosse un decreto-legge ordinario quando, invece, in realtà è un decreto-legge che nei suoi contenuti è come se stabilisse un vero e proprio stato di emergenza perché le deroghe che vi sono all'interno di questo provvedimento in ordine ai poteri dei vari livelli istituzionali sono talmente straordinarie che descrivono, di fatto, un intervento di natura emergenziale. Questo - e lo spiegherò alla conclusione del mio intervento - deriva anche dal fatto che, a mio parere, la capacità decisionale ad oggi del governatore Caldoro è ancora molto limitata perché tantissimi poteri che qui vengono introdotti in realtà, nella normativa attuale, potrebbero già essere esercitati dal presidente della regione.
Abbiamo manifestato anche tutte le nostre preoccupazioni sul tema - come ricordava anche prima l'onorevole Piffari - delle deroghe alle procedure di valutazione di impatto ambientale e, eventualmente, di autorizzazione ambientale integrata, cioè tutte le norme di carattere ambientale. È vero che vi è necessità di abbreviare i tempi però ormai - e lo abbiamo visto anche nella discussione sulla Sicilia e lo vedremo tutte le volte che affronteremo discussioni che riguardano stati di emergenza pregressi - tutte le volte che si è agito in deroga alle tematiche, alle autorizzazioni e alle procedure di carattere ambientale, nel giro di pochi anni ci siamo trovati di fronte ad impianti con gravi problemi dal punto di vista dell'impatto ambientale, perché sono impianti che molte volte non rispettano i minimi criteri normativi e creano problemi di carattere ambientale e sanitario.
Inoltre, è stato fatto all'interno di questo decreto-legge qualcosa tra la confusione e il pasticcio. Infatti, non è vero che si è svolto un confronto vero in Parlamento ma, piuttosto, direi che è stato fatto un confronto vero tra le diverse anime della maggioranza a proposito della diversa disciplina con cui si affrontano le discariche, gli inceneritori e gli impianti di trattamento intermedi.
Rifiuti, a Roma convegno su scorie tossiche in Calabria
(9Colonne) Roma - "Avvelenati: il viaggio delle scorie tossiche in trent'anni di storia tra l'Italia, la Calabria e gli Stati esteri" è il titolo dell'iniziativa in programma oggi, alle ore 18, presso la Terrazza dell'Hotel dei Consoli a Roma. La manifestazione sarà un momento di riflessione e di conoscenza sulla tematica dei rifiuti tossici e vedrà i qualificati interventi di parlamentari e magistrati che si sono occupati del tema. All'evento organizzato dall'associazione Calabresi nel mondo prenderanno parte Franco Narducci, deputato del Pd e presidente Unaie, Domenico Naccari, consigliere comunale Comune di Roma, Gennaro Maria Amoruso, presidente associazione Calabresi nel mondo, Manuela Iatì, corrispondente per la Calabria di Sky Tg 24, Giuseppe Baldessarro, corrispondente per la Calabria di Repubblica, Alessandro Bratti, deputato e membro della commissione d'inchiesta Attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Francesco Bevilacqua, senatore e membro della commissione parlamentare per le questioni regionali, Francesco Neri, magistrato, e Paolo Cucchiarelli, giornalista.
19/01/11
Imprese, dalla Regione 9 milioni di euro per rimuovere l’amianto e installare impianti fotovoltaici
(ErmesAmbiente) L’opportunità è destinata alle piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna Gli assessori regionali Sabrina Freda (Ambiente e riqualificazione urbana) e Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive e Piano energetico): “Il provvedimento ha l’obiettivo di favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale”.
Nove milioni di euro per favorire la rimozione dell’amianto, la coibentazione e l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici, più un milione per la sola sostituzione dei tetti di amianto. Sono questi gli obiettivi del bando, finanziato con risorse provenienti dal POR FESR e regionali, per la concessione di contributi alle piccole e medie imprese emiliano-romagnole. Il provvedimento è stato proposto congiuntamente dall’assessore alle Attività produttive e Piano energetico, Gian Carlo Muzzarelli, e dall’assessore all’Ambiente Sabrina Freda.
Tra gli obiettivi del bando, quello di favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale. Ciò attraverso il sostegno alla realizzazione di interventi finalizzati alla qualificazione ambientale dei luoghi adibiti a sedi di lavoro, promuovendo la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto dove presenti, ma anche sostenendo la realizzazione di interventi finalizzati a promuovere il risparmio energetico nella climatizzazione degli edifici adibiti a sedi di lavoro, nonché l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta tramite la fonte solare con l’installazione di impianti fotovoltaici.
Nove milioni di euro per favorire la rimozione dell’amianto, la coibentazione e l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici, più un milione per la sola sostituzione dei tetti di amianto. Sono questi gli obiettivi del bando, finanziato con risorse provenienti dal POR FESR e regionali, per la concessione di contributi alle piccole e medie imprese emiliano-romagnole. Il provvedimento è stato proposto congiuntamente dall’assessore alle Attività produttive e Piano energetico, Gian Carlo Muzzarelli, e dall’assessore all’Ambiente Sabrina Freda.
Tra gli obiettivi del bando, quello di favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale. Ciò attraverso il sostegno alla realizzazione di interventi finalizzati alla qualificazione ambientale dei luoghi adibiti a sedi di lavoro, promuovendo la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto dove presenti, ma anche sostenendo la realizzazione di interventi finalizzati a promuovere il risparmio energetico nella climatizzazione degli edifici adibiti a sedi di lavoro, nonché l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta tramite la fonte solare con l’installazione di impianti fotovoltaici.
18/01/11
Rifiuti: è necessario Tavolo Nazionale. Il governo accantoni la demagogia
(DIRE) Roma, 18 gen. - "Votiamo convintamente questa risoluzione che chiede con forza al governo di accantonare propaganda e demagogia lavorando per sanare una delle piaghe piu' gravi che affligge l'Italia". Cosi' oggi a Montecitorio il capogruppo Pd nella commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti, Alessandro Bratti, durante la dichiarazione di voto sulla relazione territoriale in riferimento alle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella Regione Sicilia.
"A fronte di una continua situazione di emergenza e di palese illegalita', e' necessario mettere in campo tutti gli strumenti per risolvere il problema", aggiunge Bratti, ricordando le azioni proposte dal Pd contro, come "l'introduzione della tracciabilita' dei rifiuti (sistema Sistri, che non decolla a causa di una applicazione superficiale da parte del ministero), un maggior coordinamento fra le procure ordinarie e la procura distrettuale antimafia, un potenziamento delle procure e dei nuclei specializzati di polizia giudiziaria, l'aumento dei controlli preventivi attraverso il rafforzamento delle agenzie ambientali regionali e un ruolo piu' forte del governo centrale per evitare il ricorso sistematico al commissariamento".
Cio' detto, "e' necessario attivare subito un tavolo nazionale- concludce Bratti- per scongiurare l'esplosione di nuove crisi, rilanciare buone pratiche del riciclaggio di rifiuti raccolti in modo differenziato, e favorire la costruzione degli impianti e delle infrastrutture industriali per il recupero d'energia dai rifiuti".
"A fronte di una continua situazione di emergenza e di palese illegalita', e' necessario mettere in campo tutti gli strumenti per risolvere il problema", aggiunge Bratti, ricordando le azioni proposte dal Pd contro, come "l'introduzione della tracciabilita' dei rifiuti (sistema Sistri, che non decolla a causa di una applicazione superficiale da parte del ministero), un maggior coordinamento fra le procure ordinarie e la procura distrettuale antimafia, un potenziamento delle procure e dei nuclei specializzati di polizia giudiziaria, l'aumento dei controlli preventivi attraverso il rafforzamento delle agenzie ambientali regionali e un ruolo piu' forte del governo centrale per evitare il ricorso sistematico al commissariamento".
Cio' detto, "e' necessario attivare subito un tavolo nazionale- concludce Bratti- per scongiurare l'esplosione di nuove crisi, rilanciare buone pratiche del riciclaggio di rifiuti raccolti in modo differenziato, e favorire la costruzione degli impianti e delle infrastrutture industriali per il recupero d'energia dai rifiuti".
Oggi in aula seguito della discussione della relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione siciliana approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (Doc. XXIII, n. 2)
Resoconto dell'Assemblea - Bozza non corretta in corso di seduta
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, il lavoro svolto dalla Commissione è stato caratterizzato da una forte condivisione di intenti tra tutti i componenti e i partecipanti e da una presidenza attenta e al di sopra delle parti, che ringrazio. Voglio evidenziare il ruolo determinante svolto dal Partito Democratico all'interno della Commissione bicamerale che ne ha consentito, a mio parere, di raggiungere importanti risultati.
Così come sostiene il procuratore Grasso, nel traffico illegale dei rifiuti l'iniziale coinvolgimento di gruppi di criminalità organizzata di tipo mafioso, che avevano a disposizione nel territorio cave, terreni e manodopera a basso costo, ha favorito il rapido decollo di un vero e proprio mercato illegale. Nel tempo il mercato si è evoluto e accanto agli esponenti delle famiglie mafiose il mondo dei rifiuti si è andato popolando, sempre di più, di una varietà di soggetti che, nella gran parte dei casi, non ha un precedente criminale ma si collega con i criminali. In generale si tratta di imprese legali, uomini d'affari, funzionari pubblici, operatori del settore dei rifiuti, mediatori, faccendieri, tecnici di laboratorio, imprenditori nel settore dei trasporti. Anche la politica, un certo tipo di politica, è spesso coinvolta pesantemente, sia dal lato del rapporto insano con gli elettori attraverso il voto di scambio sia, a volte, direttamente nell'attività criminosa.
Si assiste oggi al superamento dello storico radicamento del fenomeno in esame in un numero chiuso di regioni e all'allargamento all'intero territorio nazionale attraverso rotte criminali di recente sviluppo, che coinvolgono aree, come ad esempio quella lombarda, soprattutto sul versante delle bonifiche dei siti contaminati e del trasporto di materiali. Parimenti aumentano i traffici internazionali soprattutto verso e dall'Asia, che segnalano un'estensione del campo di attività della malavita organizzata.
L'emergenza campana non è finita, rimangono molteplici questioni aperte, che abbiamo ricordato anche recentemente discutendo sull'ennesimo decreto-legge in quest'Aula. La proposta governativa si è dimostrata insufficiente e demagogica e non ha risolto, al di là della propaganda, i nodi strutturali che possono consentire il rientro nella gestione ordinaria.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, il lavoro svolto dalla Commissione è stato caratterizzato da una forte condivisione di intenti tra tutti i componenti e i partecipanti e da una presidenza attenta e al di sopra delle parti, che ringrazio. Voglio evidenziare il ruolo determinante svolto dal Partito Democratico all'interno della Commissione bicamerale che ne ha consentito, a mio parere, di raggiungere importanti risultati.
Così come sostiene il procuratore Grasso, nel traffico illegale dei rifiuti l'iniziale coinvolgimento di gruppi di criminalità organizzata di tipo mafioso, che avevano a disposizione nel territorio cave, terreni e manodopera a basso costo, ha favorito il rapido decollo di un vero e proprio mercato illegale. Nel tempo il mercato si è evoluto e accanto agli esponenti delle famiglie mafiose il mondo dei rifiuti si è andato popolando, sempre di più, di una varietà di soggetti che, nella gran parte dei casi, non ha un precedente criminale ma si collega con i criminali. In generale si tratta di imprese legali, uomini d'affari, funzionari pubblici, operatori del settore dei rifiuti, mediatori, faccendieri, tecnici di laboratorio, imprenditori nel settore dei trasporti. Anche la politica, un certo tipo di politica, è spesso coinvolta pesantemente, sia dal lato del rapporto insano con gli elettori attraverso il voto di scambio sia, a volte, direttamente nell'attività criminosa.
Si assiste oggi al superamento dello storico radicamento del fenomeno in esame in un numero chiuso di regioni e all'allargamento all'intero territorio nazionale attraverso rotte criminali di recente sviluppo, che coinvolgono aree, come ad esempio quella lombarda, soprattutto sul versante delle bonifiche dei siti contaminati e del trasporto di materiali. Parimenti aumentano i traffici internazionali soprattutto verso e dall'Asia, che segnalano un'estensione del campo di attività della malavita organizzata.
L'emergenza campana non è finita, rimangono molteplici questioni aperte, che abbiamo ricordato anche recentemente discutendo sull'ennesimo decreto-legge in quest'Aula. La proposta governativa si è dimostrata insufficiente e demagogica e non ha risolto, al di là della propaganda, i nodi strutturali che possono consentire il rientro nella gestione ordinaria.
15/01/11
Con le "tettoie" fotovoltaiche, energia pulita e risparmio per Coop Adriatica
(ErmesAmbiente) In funzione a breve la struttura- unica in Italia - della sede di Bologna della cooperativa di consumatori: 324 pannelli complessivi, 100mila kilowattora risparmiati ogni anno, una disposizione particolare che consente di ridurre le temperature interne e quindi il ricorso all'aria condizionata.
Centomila kilowattora risparmiati ogni anno grazie a 324 pannelli fotovoltaici disposti "a tettoia" sulle finestre e capaci non soltanto di ricavare energia dal sole, ma anche di ridurre le temperature interne, comprimendo così il ricorso all'aria condizionata nei mesi più caldi: questo il punto di forza - e l'unicità - della struttura che entrerà a breve in funzione presso la sede di Villanova di Castenaso a Bologna di Coop Adriatica, una scelta "green" frutto di un investimento di 250mila euro e del lavoro di Busi Impianti di Bologna, che ha curato anche la messa in opera dell'impianto.
14/01/11
Conferenza internazionale dei Leaders Parlamentari
Prima Conferenza internazionale dei Leaders Parlamentari dal titolo "Sconfiggere il populismo, promuovere un governo equo e progressista" programma
10/01/11
Il caso Fiat e il secolo asiatico (di Guido Tampieri)
Riporto un articolo di Guido in cui mi ritrovo perfettamente e che spero riteniate interessante:
"Comunque la pensiate sull’accordo Fiat sottoposto a referendum in questi giorni, a spingere verso la sua ratifica non è la modernità, né l’innovazione, né il bene comune, spesso evocati a sproposito da chi ha per far compiere sacrifici a chi non ha e lasciare le cose come stanno.
No, è la pura necessità: niente accordo, niente lavoro.
Se non vi piace la parola ricatto chiamate questa condizione costrittiva come volete, non sempre le parole sono la sostanza delle cose.
Patto leonino si definiva, nel diritto romano l’accordo nel quale una delle parti era in condizione di assoluta supremazia sull’altra.
Per avere il lavoro, bene preziosissimo in un’Italia tornata a livelli di disoccupazione da dopoguerra, i lavoratori devono accettare condizioni peggiorative.
Come i movimenti del gambero, quegli accordi rappresentano un passo avanti verso il passato.
La mancanza di alternative non li rende più desiderabili e giusti.
Le cose buone e giuste appartengono al regno delle libertà, non allo stato di necessità.
Di questo, io credo, sono consapevoli tutti i lavoratori, quelli orientati a dire si e quelli che si oppongono.
E’ un passaggio difficile e di tutto c’è bisogno fuorché di falsi moralisti che sentenziano al riparo dalla costrizione del bisogno.
Tornare indietro è difficile per tutti.
Nessuno come i ricchi, ironizzava J.K.Galbraith, possiede così spiccato il senso dell’ingiustizia.
Chi lavora in fabbrica, fa i turni, vive con 1.200 euro al mese e non sa se avrà la pensione non è un cittadino protetto, avvantaggiato come vorrebbe la spietata ideologia sociale liberista, non porta via niente ad un giovane senza lavoro perché nemmeno lui possiede molto più del suo lavoro.
Non è su di lui che si è spalmata la ricchezza prodotta negli ultimi 20 anni.
E’ andata a vantaggio di pochi, come mai era successo.
E ancora accade, dentro questa crisi prolungata che l’ossessione narcisista di chi governa ha impedito di riconoscere e affrontare.
E’ questo che, più di ogni altra cosa, ferisce la coesione sociale, offusca l’idea di bene comune.
Quello che abbiamo davanti è un disastro sociale: meno lavoro, meno reddito, meno tutele, meno opportunità.
La destra non fa una piega, questo è il suo mondo.
La sinistra non ha ricette per migliorarlo.
Il centro del mondo si è spostato.
Siamo entrati nel secolo asiatico.
Le logiche che orientano le decisioni dell’economia e della finanza sono cambiate e la politica assiste impotente.
La globalizzazione non porta con sé, come avrebbe voluto Kant, l’universalizzazione dei diritti.
Accade il contrario, le condizioni tendono ad allinearsi in basso.
Le imprese investono dove più conviene.
Per continuare a farlo qui cercano di recuperare produttività.
"Comunque la pensiate sull’accordo Fiat sottoposto a referendum in questi giorni, a spingere verso la sua ratifica non è la modernità, né l’innovazione, né il bene comune, spesso evocati a sproposito da chi ha per far compiere sacrifici a chi non ha e lasciare le cose come stanno.
No, è la pura necessità: niente accordo, niente lavoro.
Se non vi piace la parola ricatto chiamate questa condizione costrittiva come volete, non sempre le parole sono la sostanza delle cose.
Patto leonino si definiva, nel diritto romano l’accordo nel quale una delle parti era in condizione di assoluta supremazia sull’altra.
Per avere il lavoro, bene preziosissimo in un’Italia tornata a livelli di disoccupazione da dopoguerra, i lavoratori devono accettare condizioni peggiorative.
Come i movimenti del gambero, quegli accordi rappresentano un passo avanti verso il passato.
La mancanza di alternative non li rende più desiderabili e giusti.
Le cose buone e giuste appartengono al regno delle libertà, non allo stato di necessità.
Di questo, io credo, sono consapevoli tutti i lavoratori, quelli orientati a dire si e quelli che si oppongono.
E’ un passaggio difficile e di tutto c’è bisogno fuorché di falsi moralisti che sentenziano al riparo dalla costrizione del bisogno.
Tornare indietro è difficile per tutti.
Nessuno come i ricchi, ironizzava J.K.Galbraith, possiede così spiccato il senso dell’ingiustizia.
Chi lavora in fabbrica, fa i turni, vive con 1.200 euro al mese e non sa se avrà la pensione non è un cittadino protetto, avvantaggiato come vorrebbe la spietata ideologia sociale liberista, non porta via niente ad un giovane senza lavoro perché nemmeno lui possiede molto più del suo lavoro.
Non è su di lui che si è spalmata la ricchezza prodotta negli ultimi 20 anni.
E’ andata a vantaggio di pochi, come mai era successo.
E ancora accade, dentro questa crisi prolungata che l’ossessione narcisista di chi governa ha impedito di riconoscere e affrontare.
E’ questo che, più di ogni altra cosa, ferisce la coesione sociale, offusca l’idea di bene comune.
Quello che abbiamo davanti è un disastro sociale: meno lavoro, meno reddito, meno tutele, meno opportunità.
La destra non fa una piega, questo è il suo mondo.
La sinistra non ha ricette per migliorarlo.
Il centro del mondo si è spostato.
Siamo entrati nel secolo asiatico.
Le logiche che orientano le decisioni dell’economia e della finanza sono cambiate e la politica assiste impotente.
La globalizzazione non porta con sé, come avrebbe voluto Kant, l’universalizzazione dei diritti.
Accade il contrario, le condizioni tendono ad allinearsi in basso.
Le imprese investono dove più conviene.
Per continuare a farlo qui cercano di recuperare produttività.
07/01/11
Traffico rifiuti Bratti (Pd): Molto da fare per arrivare a verita'
Una mia dichiarazione all'ANSA:
"Alla prima riunione dei capigruppo chiedero' nuovi approfondimenti in merito alla vicenda del traffico di rifiuti e delle eventuali collusioni con pezzi delle istituzioni. Stanno emergendo molti nodi su questo tema ma io sono convinto che la verita' non sia vicina, c'e' molto lavoro da fare e molto ancora da scavare.
Questo e' un compito che noi vogliamo assolvere al meglio".
Lo ha detto Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella commissione Bicamerale sui Rifiuti
"Alla prima riunione dei capigruppo chiedero' nuovi approfondimenti in merito alla vicenda del traffico di rifiuti e delle eventuali collusioni con pezzi delle istituzioni. Stanno emergendo molti nodi su questo tema ma io sono convinto che la verita' non sia vicina, c'e' molto lavoro da fare e molto ancora da scavare.
Questo e' un compito che noi vogliamo assolvere al meglio".
Lo ha detto Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella commissione Bicamerale sui Rifiuti
03/01/11
Domattina appuntamento con la prima eclissi parziale di sole
Visibile dall'Italia dalle 6.50 circa fino alle 9.40
(SorgenteApcom) - Roma, 3 gen. (TMNews) - Domani mattina appuntamento con la prima eclissi solare del 2011, sarà parziale e sarà la prima e l'unica dell'anno, visibile dall'Europa e dall'Italia. L'eclisse è un fenomeno naturale noto agli astronomi fin dall'antichità e che si ripete ogni qualche anno: la luna si interpone tra il sole e la terra e oscura la luce, così terra-luna-sole si trovano allineati e il nostro satellite getta un'ombra su una parte limitata della terra, e noi vediamo il sole parzialmente o totalmente oscurato.
Domani l'eclisse sarà di sole e sarà parziale, visibile dal Nord Europa fino all'Africa.In particolare per l'Italia - spiega Pietro Ubertini, Istituto nazionale astrofisica - sarà visibile dalle 6.50 di mattina circa fino intorno alle 9.40, a Roma ad esempio inizierà alle 6.52 di mattina e finirà alle 9.38, con un massimo alle 8.10 quando il disco del sole sarà oscurato circa al 70%, con una fascia di luce residua quindi di circa il 30%. A Milano si avrà il massimo dell'oscuramento del sole con il 73%, mentre ad esempio a Catania sarà del 65%. Non sarà buio completo ma sembrerà quantomeno l'imbrunire. E non aiuterà ad ammirare il fenomeno il fatto che avvenga di mattina, col sole basso sull'orizzonte. Ma gli astronomi, professionisti e non sperano almeno nel bel tempo, anche le previsioni meteo non sono ottimali.
Il massimo dell'eclisse, ovvero il picco di ombra sarà comunque visibile nel nord Europa, in Svezia, Finlandia, Norvegia e diminuirà scendendo verso l'Africa. Ad Helsinki ad esempio il sole sarà oscurato per l'85% (qui l'eclissi inizia alle 7.30, culmina alle 8.50, finisce alle 10.14). A Marrakech invece ad esempio culminerà alle 7.40 ma il sole sarà oscurato solo per il 37% e nel centro Africa si scende fino al 20%.
(SorgenteApcom) - Roma, 3 gen. (TMNews) - Domani mattina appuntamento con la prima eclissi solare del 2011, sarà parziale e sarà la prima e l'unica dell'anno, visibile dall'Europa e dall'Italia. L'eclisse è un fenomeno naturale noto agli astronomi fin dall'antichità e che si ripete ogni qualche anno: la luna si interpone tra il sole e la terra e oscura la luce, così terra-luna-sole si trovano allineati e il nostro satellite getta un'ombra su una parte limitata della terra, e noi vediamo il sole parzialmente o totalmente oscurato.
Domani l'eclisse sarà di sole e sarà parziale, visibile dal Nord Europa fino all'Africa.In particolare per l'Italia - spiega Pietro Ubertini, Istituto nazionale astrofisica - sarà visibile dalle 6.50 di mattina circa fino intorno alle 9.40, a Roma ad esempio inizierà alle 6.52 di mattina e finirà alle 9.38, con un massimo alle 8.10 quando il disco del sole sarà oscurato circa al 70%, con una fascia di luce residua quindi di circa il 30%. A Milano si avrà il massimo dell'oscuramento del sole con il 73%, mentre ad esempio a Catania sarà del 65%. Non sarà buio completo ma sembrerà quantomeno l'imbrunire. E non aiuterà ad ammirare il fenomeno il fatto che avvenga di mattina, col sole basso sull'orizzonte. Ma gli astronomi, professionisti e non sperano almeno nel bel tempo, anche le previsioni meteo non sono ottimali.
Il massimo dell'eclisse, ovvero il picco di ombra sarà comunque visibile nel nord Europa, in Svezia, Finlandia, Norvegia e diminuirà scendendo verso l'Africa. Ad Helsinki ad esempio il sole sarà oscurato per l'85% (qui l'eclissi inizia alle 7.30, culmina alle 8.50, finisce alle 10.14). A Marrakech invece ad esempio culminerà alle 7.40 ma il sole sarà oscurato solo per il 37% e nel centro Africa si scende fino al 20%.