Un giro d’affari da 230 miliardi di euro, investimenti annui sul territorio per 16 miliardi, 118 mila occupati. Sono le dimensioni dell'intero settore energetico italiano come descritto nell’ultimo rapporto Censis commissionato da Confindustria Energia . Un rapporto intitolato “Il valore sociale dell’industria energetica italiana”, pieno di dati utili per avere un’idea di com’è e come sta cambiando il mondo dell’energia in Italia.
Un sistema energetico in evoluzione, insomma, anche se frenato. Due i fattori critici – si legge nel documento - che potrebbero portare l’Italia a “perdere occupazione e rilevanza sul piano della competitività del proprio settore industriale, data la dipendenza dalle importazioni e i costi della fattura”: la “farraginosità delle procedure autorizzative a livello nazionale e territoriale, unita alla forte conflittualità locale per le infrastrutture,” che possono portare ad una situazione di “blocco degli investimenti sia nell’ambito dello sfruttamento delle risorse energetiche nazionali che in quello delle fonti rinnovabili” e infine “la carenza di adeguate politiche energetiche di medio lungo termine” che può determinare “un impoverimento tecnologico”: il Paese – fa notare il Censis - “potrebbe rinunciare a svolgere un ruolo significativo in alcuni settori della filiera, diventando sostanzialmente solo importatore di prodotti e tecnologie.”(Via qualenergia.it)
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