Riguardo al documento proposto dalla Sogin volto alla ricerca e
all'individuazione del sito più idoneo per l'ubicazione del Deposito
nazionale dei rifiuti radioattive "qualsiasi indicazione o supposizione
in merito alla notorietà di aree potenzialmente idonee è, al momento,
da ritenersi prematura e infondata, cosi come, non trova riscontro
l'avvenuta individuazione di sei regioni rispondenti ai requisiti
richiesti, atteso che allo stato, nessuna regione italiana puo'
ritenersi esclusa".
Cosi' il sottosegretario per l'ambiente e la tutela
del territorio e del mare, Silvia Velo, ha risposto all'interpellanza
presentata dal deputato di Unidos, Mauro Pili, che aveva chiesto lumi
sulla procedura. "Quando si dice 'nessuna regione esclusà si fa
l'affermazione assolutamente più grave, perchè significa che questo
Governo non ha la benchè minima percezione di quello che sta
rischiando. Infatti, da una parte, c'è Delrio che va a buttare pacche
sulle spalle in Sardegna a destra e a manca, dispensando parole e
promesse vane, e, dall'altra, però, nega fondi e nega risposte che
possono essere sul piano, per esempio, del riequilibrio insulare
oggettivo - ha replicato Pili a Montecitorio - Che dire dei 35 mila
ettari delle aree militari? Che dire dei 450 mila ettari inquinati? Non
tenete conto della più elementare realtà e mettete in condizione la
Sardegna di armarsi e di armarsi sul piano non soltanto ideologico per
un distacco netto. Infatti, sapete benissimo che questa non esclusione
della Sardegna, significa organizzare le truppe, significa organizzare
il popolo per respingere con tutta la determinazione possibile, anche
perseguendo quel vento che, purtroppo, con questa vostra scelta,
porterete avanti, cioè quello dell'indipendenza. La Sardegna ed i sardi
- ha concluso Pili - non accetteranno questo nefasto progetto del
Governo Renzi".
(ANSA).
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