“E’ un panorama che desta preoccupazione quello del Veneto, con
indagini di un certo rilievo in corso e alcune criticità che ora
inizieremo ad approfondire”.
E’ quanto ha dichiarato
il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti,
onorevole Alessandro Bratti, durante la conferenza stampa conclusiva
della missione dei parlamentari in Veneto, una tre giorni dedicata ad
approfondire i temi della gestione dei rifiuti, con particolare
riferimento ai presunti illeciti, nelle province di Verona, Vicenza e
Belluno.
La delegazione, guidata dal Presidente Bratti e composta dai deputati Stefano Vignaroli, Miriam Cominelli, Alberto Zolezzi e dai senatori Paolo Arrigoni, Bartolomeo Pepe e Laura Puppato, ha audito i prefetti di Verona, Vicenza e Belluno, le forze dell’ordine, i magistrati della Dda e delle procure ordinarie, le associazioni ambientaliste e di categoria e il direttore dell’Arpa Veneto. I parlamentari hanno poi svolto un’ispezione presso la discarica di Ca’ Filissine e l’inceneritore di Ca’ del Bue.
“Le autorità che abbiamo audito - ha proseguito il presidente - ci hanno spiegato che non vi è un’infiltrazione della criminalità mafiosa nelle tre province analizzate. Non c’è dubbio, però, che in Veneto ci troviamo di fronte ad una patologia organizzata, con alcuni aspetti da approfondire che toccano anche una parte dell’amministrazione pubblica. Abbiamo anche riscontrato alcuni episodi di presunta intimidazione nella provincia di Belluno che meritano un supplemento d’indagine. Non da meno i gravi problemi ambientali derivanti da alcune contaminazioni delle falde acquifere, come illustrato dall’Arpa Veneto”. L’approfondimento sulla regione Veneto - conclude Bratti - che, insieme a Lombardia, Liguria, Lazio, Campania e Sicilia fa parte dei temi posti come prioritari dalla commissione parlamentare d’inchiesta - è solo all’inizio: “Torneremo a breve con altre missioni e chiederemo maggiori informazioni alle Procure".
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