Napoli è all' 87esimo posto, ultima tra le grandi metropoli;
Caserta in fondo classifica al 93esimo. Salerno è in 50esima posizione,
Benevento in 59esima. Avellino, con la performance migliore tra i
capoluoghi campani, è al 39esimo posto. Più grigia che rosa la
fotografia della Campania scattata dalla XX edizione di Ecosistema
Urbano , la ricerca annuale di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24
Ore sullo stato di salute ambientale dei comuni capoluoghi italiani.
Quest'anno, sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare tra loro i
104 capoluoghi di provincia italiani. In particolare, tre indici sulla
qualità dell'aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e
ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi, dispersione della rete
e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata),
due sul trasporto pubblico (il primo sull'offerta, il secondo sull'uso
che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità (tasso di
motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole
pedonali), uno sull'incidentalità stradale, due sull'energia (consumi e
diffusione rinnovabili). Quattro indicatori su diciotto selezionati per
la classifica finale (tasso di motorizzazione auto, tasso di
motorizzazione moto, incidenti stradali e consumi energetici domestici)
utilizzano dati pubblicati da Istat. Per Michele Buonomo, presidente
Legambiente Campania, è chiara la "situazione di impasse in cui versa la
Campania delle città, l'esasperante incapacità con cui molte città
affrontano sul proprio territorio alcune questioni chiave dal punto di
vista ambientale". Ciò che più preoccupa, aggiunge, è che "nelle città
campane, all'emergenza contemporanea (ora lo smog, ora i rifiuti, ora lo
sprawling, l'inefficienza energetica, quella del trasporto pubblico,
quella dei servizi) si accompagna l'impossibilità di riuscire a
rintracciare, tra i programmi politici, tra i singoli interventi sul
territorio e tra le parole degli amministratori un filo conduttore, un
quadro d'insieme che componga il puzzle e che offra l'immagine di quello
che sarà la città nel futuro".
Guardando al capoluogo di regione, Napoli si è
piazzata all'87esimo posto in primis per la qualità dell'aria. Presenta
infatti livelli di biossido di azoto che raggiungono il livello di 37,3
ug/mc , al di sotto del limite di legge di 40 μg/mc, una media relativa
alle concentrazioni di polveri sottili che si assesta sui 35,
microgrammi al metro cubo inferiore al limite per la protezione della
salute umana di 40 μg/mc, previsto dalla direttiva comunitaria. Va male
anche il fronte dei rifiuti, con la raccolta differenziata che si
assesta al 20%, percentuale tra le peggiori considerando le grandi
città. Va male il trasporto pubblico, dove Napoli rimane staccata dalle
altre grandi metropoli con 56 passeggeri trasportati annualmente per
abitanti annui, Roma ne trasporta 512 e Milano 474. Inoltre tra le
grandi città per quanto riguarda offerta di servizio di trasporto
pubblico con 12 km-vetture/ab tra le peggiori in Italia superata solo da
Messina, basti pensare che Milano in prima posizione è a quota 85
Km-vetture/ab, Roma (con 60 km-vetture/abitanti. Napoli viene promossa,
invece, sulla depurazione con il 100% di capacità depurativa, mentre
aumenta rispetto lo scorso la percentuale per la dispersione dell'acqua
con una percentuale del 34% (era il 31% lo scorso anno). Il primato
regionale spetta ad Avellino che si posiziona al 39esimo posto a livello
nazionale, forte di una raccolta differenziata pari al 55,5 %. Salerno è
a metà classifica, 50esima. Qui la raccolta differenziata si assesta al
65,2%, tra le prime sette a livello nazionale, mentre non va così bene
per quanto riguarda l'acqua, quella immessa in rete viene perduta in
percentuale pari al 60%, non è disponibile il dato sulla depurazione. Va
bene, invece, sul fronte delle energie rinnovabili. Benevento è al
59esimo posto. Seconda in Campania per raccolta differenziata con il
64,6 %, mentre la rilevazione di concentrazione PM10, con 47,1 μg/mc la
posiziona all'ultimo posto in Italia per polveri sottili. Per quanto
riguarda biossido di azoto, conquista la maglia rosa con livello
nazionale con zero superamenti del limite giornaliero di 120 mg/mc come
media mobile su 8 ore. La maglia nera della Campania va Caserta con la
sua 93esima posizione penalizzata per aver inviato informazioni
inferiori al 50% del totale dei punti assegnabili. Non risponde sui dati
della qualità dell'aria e della depurazione e sul trasporto pubblico.
La raccolta differenziata fa registrare una percentuale pari al 45 %,
sono appena 0,11 i metri quadrati di superficie pedonale a disposizione
di ogni residente mentre buono l'indice di ciclabilità con 4,51 metri
equivalenti ogni 100 abitanti per pista ciclabile.
(TMNews)
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