27/10/14
Energia, gli Ecodem criticano il pacchetto clima dell'Ue: passo indietro
"L'accordo raggiunto al vertice comunitario sul pacchetto 'Clima energia 2030' è un passo indietro rispetto a quanto deliberato dal Parlamento europeo lo scorso febbraio". Questo il commento, in una nota, degli Ecologisti democratici.
"Anche se viene confermato l'obiettivo vincolante a livello di ogni singolo stato per la riduzione del 40% delle emissioni di CO2 rispetto al 1990 si legge vengono ridotte sia la quota obbligatoria di consumo finale di energia da fonti rinnovabili (dal 30 al 27%) sia il livello di efficienza energetica (che passa dal 27 al 40%, considerato peraltro non più vincolante ma indicativo)".
"Lo scorso gennaio, il presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo, Matthias Groote, aveva duramente contestato i commissari Ue per la mancanza di coraggio nelle scelte energetiche, giudicate inefficaci e poco credibili. Ci aspettavamo - scrivono gli Ecodem -impegni più incisivi, anche alla luce dell'intensificarsi degli effetti del cambiamento climatico, drammaticamente dimostrati in Italia dalle piogge alluvionali". "Infatti nella Roadmap 2050 per la riduzione dei combustibili fossili che l'Europa si è data, il 'Pacchetto 2030' di 'metà percorso" si dirige verso la fascia inferiore e meno ambiziosa. La Roadmap prevede al 2050 una riduzione delle emissioni di gas serra tra l'80 e il 95%, e una quota di rinnovabili tra il 55 e il 75%. Se partiamo già puntando all'obiettivo minimo, siamo su una strada con troppe curve che allontana il traguardo finale: questo accordo è solo un compromesso pilotato anche dalle lobby energetiche. Per guardare con fiducia e concretezza al futuro concludono gli Ecologisti democratici occorrono maggiore coraggio e determinazione".
Pubblicato da
Alessandro Bratti
alle
21:51
Etichette:
Ambiente,
Clima e Cambiamenti climatici,
emissioni di CO2
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