Sono intervenuti anche Claudio Piron referente regionale di Avviso Pubblico, e Maria Rosa Pavanello presidente di Anci Veneto e sindaco di Mirano. L'iniziativa è stata promossa dalla Regione del Veneto e da Anciveneto, con il patrocinio della Provincia di Venezia, per la formazione civile contro le mafie come previsto dalla legge regionale 48/2012 “misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché della promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”.
Il seminario ha registrato circa 90 iscritti tra cui gli amministratori dei comuni di San Donà di Piave, Camponogara, Marcon, Meolo, Povegliano Veronese, Zero Branco, Campolongo, numerosi funzionari e dirigenti pubblici degli enti territoriali, operatori delle forze dell’ordine polizie locali, Guardia di Finanza, Questura, Procura della Repubblica; rappresentanti dell’ordine degli Avvocati, delle associazioni di categoria, delle organizzazioni sociali ed altri soggetti che svolgono attività sui temi della prevenzione e del contrasto al crimine organizzato e della promozione della cultura della legalità.
Dal rapporto Ecomafie 2013 Legambiente risulta che il Veneto è al decimo posto nella classifica nazionale sugli illeciti ambientali accertati dalla forze dell’ordine. Nella regione sono state registrate oltre 1000 infrazioni, pari al 3,4% per cento del totale nazionale, che hanno portato alla denuncia di 1.035 persone e all’esecuzione di 213 sequestri. Nell’ambito del traffico di rifiuti illegali nel Veneto, si sono registrati episodi di corruzione, di riciclaggio di denaro sporco, e collusione con persone legate al mondo della criminalità organizzata.
L’assessore provinciale all’ambiente Paolo Dalla Vecchia: «Porto i saluti della presidente Zaccariotto e della Giunta provinciale. Il merito di Avviso Pubblico è certamente aver intuito da tempo l’urgenza di reclamare a gran voce onestà ed integrità nella nostra società; il nostro dovere è quello di attuarne gli insegnamenti e sostenerne l’azione. La corruzione, intesa come inclinazione alla ricerca della via facile e veloce per un proprio tornaconto, si è pian piano fatta strada fino a diventare assai diffusa. Prima che nei grandi fenomeni di cui si parla sui media e per cui ci si indigna, si insinua nei comportamenti quotidiani, nel mancato rispetto delle regole della convivenza sociale, nell’individualismo per il proprio tornaconto, e nella mancanza quasi totale della proposta di modelli positivi. A fianco di persone certamente volenterose e ispirate, aleggia un’atmosfera grigia che invece di diradarsi sul modello di società più avanzate, tende ad addensarsi. Ma perché si usa dire “grigio”? Il grigio è determinato dalla sottrazione dei colori; ma non in modo deciso come il nero, che lascia capire chiaramente a cosa si contrappone. È piuttosto associato a qualcosa di sfumato, indeciso, fumoso e oscuro. Ora, se vogliamo che questo nostro Paese riparta dobbiamo renderci conto che la rinascita parte anche dalla parte migliore della società. Dobbiamo ricordare che siamo parte di una comunità, e che questa può svilupparsi solo se saprà avere rispetto delle regole, magari più semplici, ma certo intese come metodo di lavoro e non come limite. Dobbiamo trovare il senso di una comunità migliore che qui e ora si ritrova per avere la forza di sostenere le donne e gli uomini migliori: quelli che fanno dell’integrità e dell’onestà il proprio metodo e obiettivo.
Concludo con uno speciale ringraziamento alla Procura della Repubblica di Venezia e alle nostre forze dell’ordine. Spesso in difficoltà per mezzi e risorse, hanno dato esempio di integrità, professionalità, tenacia, capacità di rinnovamento. Sono stati e continuano ad essere per noi stimolo e sostegno nell’operare con la schiena dritta. Con loro, che proprio a Venezia si sono distinti in importantissime operazioni di livello nazionale di contrasto al traffico illecito di rifiuti, e anche grazie a loro, in Provincia di Venezia c’è un esempio unico di fare rete: 10 diversi corpi di polizia collaborano da alcuni anni in un tavolo tecnico, coordinato nei nostri uffici, dove si confrontano sui fenomeni emergenti e pianificano campagne di controllo mirate. Si tratta di una rete importante in via di consolidamento con il coinvolgimento delle polizie locali dei nostri comuni e che ha già frequenti contatti, proprio con le associazioni più attente».
Claudio Piron, referente regionale di Avviso Pubblico: «Avviso Pubblico è un’associazione che ha come obiettivo fare educazione civica a favore della crescita delle nostra comunità. Emergono dalla stampa numerose notizie allarmanti su questi temi, e il Veneto è al centro di triangolazioni virtuose ma anche pericolose. Dobbiamo essere consapevoli e trasmettere agli amministratori la consapevolezza della necessità di rigenerare insieme i valori che fondano una comunità: giustizia e legalità».
Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto e sindaco di Mirano: «E’ finito da qualche giorno “Contro mafie” e Don Ciotti dell’Associazione Libera ha sottolineato l’importanza di avviare un sistema di legalità, anche attraverso una visione di insieme. La politica deve tornare a essere una forma di impegno per il servizio comune. La politica la possono esercitare tutti i cittadini in un sistema di controllo diffuso. Sono dunque da sostenere convegni come questo, e tutte le iniziative di formazione anche dei giovani nelle scuole».
Sono intervenuti come relatori sui temi:
• “Le mafie in Veneto: il punto della situazione” Roberto Terzo magistrato della Procura della Repubblica di Venezia;
• “Quanto costa la corruzione? Perché è conveniente contrastarla?” Alberto Vannucci docente di Scienza Politica all’Università di Pisa;
• “La gestione dei rifiuti nel Nord Est: quale business per le mafie?” Alessandro Bratti presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
Ha fatto da moderatore Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso pubblico.
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