In Italia "6 milioni di persone vivono in
zone ad alto rischio idrogeologico e 1.260.000 sono gli edifici a
rischio frane e alluvioni di cui 6122 scuole e 531 ospedali.
In Veneto
sono 525.000 le persone che risiedono in aree ad elevato rischio
idrogeologico". Lo afferma in una nota Vittorio D'Oriano, vice
presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, a proposito della bomba
d'acqua che si e' abbattuta sul Trevigiano. "In Italia aggiunge continuiamo a impermeabilizzare e a far perdere ai nostri terreni la
loro capacità di ritenzione idrica, con le conseguenti immense
difficoltà di dover gestire quantitativi sempre maggiori di acqua che
non può più infiltrarsi. Non è un caso se ad ogni pioggia intensa
larghe parti del nostro territorio si allagano".
Per l'esperto ne deriva "che quei
paradigmi che stavano alla base dell'espansione e della trasformazione
urbana non sono piu' validi, per cui è necessario modificare, ed in
modo radicale, le politiche per il territorio, secondo un approccio che
non deve piu' mantenere distinte le scelte urbanistiche da quelle
ambientali". D'Oriano critica poi le nuove norme in discussione in
Parlamento per la difesa del suolo: "Lasciano davvero molto a desiderare
come se negli ultimi decenni non si siano fatti passi in avanti nella
comprensione e nella gestione dei fenomeni di dissesto nell'accezione
più ampia".
(AGI)
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