Un possibile candidato alla guida del partito, il consigliere regionale
Giuseppe Paruolo, un possibile candidato alla guida della Regione,
Roberto Balzani. Entrambi sono stati relatori, questo pomeriggio, nel
summit convocato a Cà La Ghironda dall'organo renziano Bodem per
fissare "l'agenda" del dopo Errani ("Per una buona svolta anche in
Emilia-Romagna").
E non sono mancate scintille nei confronti del
presidente uscente
Vasco Errani e di uno dei più accreditati candidati
alla sua successione, Daniele Manca. Protagonista numero uno proprio
l'ex sindaco di Forlì, che ha parlato di multiutility ed e' stato molto
applaudito dalla sala. Fustigatore delle scelte politiche su Hera,
Balzani, sia pure in modo molto pacato, ha criticato anche la scelta di
Errani di cacciare l'ex assessore all'Ambiente Sabrina Freda
scegliendosi un ruolo "di mediazione istituzionale" su piano rifiuti ed
inceneritori "piu' che costruttore di 'policies' attraverso l'apparato
funzionale e dirigenziale dell'assessorato". Quanto a Manca, Balzani
ricorda la sua "reazione ostile" al voto contrario di Forlì sulla
fusione di Hera con imprese friulane. "Il sindaco di Imola incarna
un'idea perfettamente logica e razionale: la sua citta', tramite una
holding ben gestita, detiene attualmente il 7,4% delle azioni Hera, che
producono il più alto dividendo pro capite". Imola insomma, "tra il
profilo dell'utente-controllore e quello dell'azionista, ha scelto il
secondo".
L'ex sindaco, cambiando fronte, si è
poi anche scagliato contro le "balle dei piani urbanistici, costruiti
su dati democratici fasulli. Sono stati fatti unicamente per avere aree
da cementificare". L'analisi iniziale dell'incontro e' stata svolta
dall'ex parlamentare Salvatore Vassallo: "Siamo in una Regione che deve
trovare la capacità di innovare le sue politiche. Dentro al Pd nelle
ultime settimane non si fa altro che mormorare dei nomi". Le relazioni
hanno preso di mira vari aspetti delle politiche di questi anni, dal
"disastro" della coesistenza dei quattro aeroporti ("i voli di linea
devono essere tutti a Bologna, che non ha bisogno di soldi pubblici",
dice Renzo Gorini) alla situazione "non molto diversa delle Fiere", come
rileva Vassallo. Mario Ferri, il relatore sugli expo, vede un rischio
di default per Rimini e propone la cessione "almeno dell'80%" delle
quote della fiera riminese. Paruolo invece, parlando di sanità e
welfare, prende di mira la "staticita'" nelle nomine dei dirigenti e
chiede un "taglio netto sia con derive vetero-stataliste che pure di
privatizzazione strisciante che paiono annidarsi non solo fra i nostri
alleati politici ma a volte anche tra le nostre fila".
(DIRE)
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