La città può fare molto: può organizzarsi, prepararsi e farsi
trovare pronta. E' quello che gli esperti chiamano, con un'espressione
che impareremo a considerare familiare, adattamento ai cambiamenti
climatici ed è esattamente il tema al centro del workshop "Misure
locali per proteggerci dagli effetti del cambiamento climatico Seminario di co-design" che si è svolto a Ferrara.
L'ultimo
rapporto dell'Ipcc (l'organismo intergovernativo sui cambiamenti
climatici che lavora nell'ambito delle Nazioni Unite) dedica uno dei tre
volumi che lo compongono, il secondo per la precisione, agli impatti
dei cambiamenti climatici, a quanto il territorio sia vulnerabile e a
come possiamo lavorare per arginare gli effetti negativi del clima che
cambia. Da una parte la scienza ci mostra che gli eventi estremi (ed
esempio piogge molto intense, periodi estremamente caldi) si stanno
manifestando con frequenza e con intensità che non eravamo abituati a
conoscere e che invece dovremo fronteggiare sempre più spesso nel
prossimo futuro. Dall'altra, mentre i governi di tutto il mondo siedono
al tavolo delle trattative su scala globale, le comunita' locali
iniziano a dotarsi degli strumenti necessari per adattarsi perchè i
primi a pagare il conto di un'alluvione o di un'ondata di calore sono le
donne e gli uomini che vivono l'area colpita, che la abitano e ci
lavorano.
La città diventa così un laboratorio fondamentale di dialogo, di analisi delle vulnerabilità e della conformazione del territorio, di ricerca delle soluzioni. E mentre si inaugura in Europa Mayors Adapt, una rete di sindaci europei che danno vita a un patto che unisce città di tutta Europa sul tema dell'adattamento, il workshop di Ferrara è il primo caso di incontro dedicato a questi argomenti, che offre un'opportunità di proficua collaborazione tra amministrazione pubblica, imprese private e cittadini che sono, in un'ultima analisi, i soggetti direttamente colpiti dagli impatti dei cambiamenti climatici. Dalle esperienze passate e dalle analisi degli esperti nasceranno approfondimenti che prenderanno in considerazione aspetti cruciali del territorio cittadino come la gestione delle risorse idriche, il consumo di suolo che rende il territorio particolarmente vulnerabile, la manutenzione necessaria a prevenire i danni da allagamenti, l'adeguamento delle infrastrutture cittadine e tutte le politiche pubbliche in grado di migliorare l'organizzazione della città e renderla adeguata e preparata ad affrontare situazioni critiche. L'evento è stato organizzato dal Comune di Ferrara e dall'Associazione Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, con la collaborazione di Arpa Emilia-Romagna e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).
(ITALPRESS)
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