02/05/14
Delta del Po: tra birdwatching e cambiamenti climatici
Foreste acquatiche, saline e canneti, popolati da rane, anguille e fenicotteri rosa. Ed upupe, cinciallegre, cardellini, cuculi e cinciarelle. Con lo scorrere dei millenni l'acqua del Po ha creato alla sua foce un habitat tra i più vari e interessanti d'Europa.
Celebra la natura di questi luoghi la Fiera internazionale del birdwatching e del turismo naturalistico , dall’1 al 4 maggio a Comacchio, nel Parco del Delta del Po Emilia-Romagna.
La manifestazione, alla settima edizione, è il cuore di Primavera slow , il calendario di eventi (dal 21 marzo al 22 giugno) organizzati per far conoscere questo straordinario territorio. "Siamo riusciti ad aprire nuovi canali di interesse turistico verso la nostra regione spiega Angela Nazzaruolo, coordinatore di Delta 2000 , organizzatore dell'evento. In fiera saranno presenti le associazioni ambientaliste legate al birdwatching di Spagna, Germania, Svizzera, Francia, Olanda e Finlandia, e la Rspb, la Lipu inglese, che raccoglie oltre un milione di birdwatcher". Novità dell’edizione 2014, i padiglioni Green Jobs, sulle professioni della green economy, e Birdwildestination sulle destinazioni europee per il birdwatching, in collaborazione con Lipu e Birdlife International.
Settori in continua crescita, fotografia e birdwatching spiegano gli organizzatori della fiera che richiamano in Italia molti visitatori stranieri, proprio grazie alle oasi naturalistiche come il Delta del Po, uno dei crocevia più importanti nelle migrazioni di volatili. Le presenze alla sola fiera sono aumentate dalla prima edizione (2004) di circa il 33%, passando da 20.000 a 30.000 visitatori.
Complessivamente, grazie alla “Primavera slow”, nell’ultimo trienno i visitatori sono passati da 70mila a oltre 200mila. Per l'incremento notevole dell’interesse del turista ambientale e naturalista le proposte di visita nel territorio del Delta sono aumentate, da circa 400 alle oltre mille di quest'anno. Per un indotto stimabile in oltre 3 milioni di euro, come escursioni primaverili nel Delta del Po, da Cervia a Goro. Mentre per il solo evento fieristico l'indotto dei 4 giorni è pari a oltre un milione di euro. Un trionfo di ecoturismo e green economy.
La vasta area naturalistica tra Ferrara e Ravenna ospiterà infatti fino a giugno oltre mille escursioni, all'insegna della sostenibilità e del rispetto per l'ambiente: percorsi a piedi, in bicicletta, a cavallo e in barca, dall'alba al tramonto e perfino in notturna. Unico mezzo ammesso, un trenino elettrico.
Tra gli itinerari proposti, gita in barca a vela al faro di Goro, cicloturismo nelle Valli di Comacchio e, più a sud, dalle saline di Cervia, ricche di avifauna, all'antica foresta sommersa di Punte Alberete. E ancora, luoghi dai toponimi suggestivi, come le Valli di Argenta e Boscoforte. Il percorso nelle Valli di Comacchio prevede, per esempio, la visita alla stazione di pesca e alla manifattura dei marinati, dove assistere al processo di lavorazione dell’anguilla.
In fiera saranno presenti anche associazioni naturalistiche, tour operator, enti Parco italiani e stranieri, con proposte di turismo ecosostenibile. Una filosofia ben radicata da queste parti, tanto che il Parco del Delta del Po è candidato al Man and Biosfere Unesco, il programma che riconosce alcune riserve naturali come luoghi di riuscito connubio tra conservazione dell'ecosistema e sviluppo sostenibile.
Un connubio che però non può salvare neanche l'habitat del Delta dagli effetti dei cambiamenti climatici globali. Da uno studio del progetto Climaparks, finanziato con i fondi europei del programma Italia-Slovenia e a cui hanno partecipato i due Enti Parco del Delta del Po emiliano-romagnolo e veneto, sono emersi dati significativi sui mutamenti climatici. La presenza in loco di fenicotteri caratteristici di ambienti estremi indica che si sono verificati fenomeni di aumento delle temperature e salificazione delle acque. E' stata inoltre riscontrata una modifica dei tempi delle migrazioni, con alcune specie divenute sostanzialmente stanziali. Quest'ultimo dato implica un aumento delle temperature anche nella stagione invernale. Negli ultimi anni, del resto, è stata avvistata nel territorio del Delta anche una specie esotica di fenicotteri, il Fenicottero minor, abituata a temperature miti. Altre specie, come il germano reale, hanno modificato il proprio comportamento, andando a sostare nei campi coltivati e non più nell’acqua. È stato inoltre riscontrato anche un progressivo anticipo del periodo di nidificazione delle specie, sia dell’avifauna che di animali come le lepri. Come dire, quel che qui si salva, altrove si compromette. Almeno finché non s'inverte la rotta.
Cristina gentile (LA Stampa)
Nessun commento:
Posta un commento