17/04/14
"La mia dichiarazione di voto sulla costituzione del Sistema Nazionale di Protezione ambientale"
Sig Presidente, il PD sostiene da tempo che una semplificazione normativa che riduca i margini di discrezionalità e di incertezza per le imprese; la riforma del sistema dei controlli, delle Agenzie ambientali e dell'ISPRA e l’introduzione nel codice penale dei delitti contro l'ambiente sono le tre condizioni necessarie non solo per contrastare l’illegalità ambientale ma per tutelare le imprese più innovative e per garantire al nostro Paese uno sviluppo di qualità.
Si aggiunga che la crescente preoccupazione dei cittadini riguardo al tema ambiente e salute richiede una risposta da parte delle Istituzioni al passo con i tempi. Conoscenza, trasparenza professionalità sono caratteristiche fondamentali per cui la gente possa riconoscere negli organi tecnici quell’autorevolezza indispensabile per avere fiducia e per sentirsi tutelata nel bene supremo che è la propria salute. La costruzione di fatto di un Sistema delle Agenzie di protezione ambientale diventa quindi una priorità. La loro costituzione con la legge 61/1994 ha segnato un traguardo importante ma ora diventa indispensabile andare oltre.
Non partiamo da zero ! Già oggi le Agenzie e l’Ispra contano oltre 200 sedi al servizio del Paese. 600.00 campioni analizzati ogni anno, quasi 100.000 operazioni tra ispezioni e sopralluoghi e 73.600 istruttorie e pareri. Più di 11.000 operatori coinvolti. Sono questi i numeri dell’attività di questi Enti.
Aumentano le attività, e diminuiscono i costi per il cittadino: nel 2012 le Agenzie Regionali hanno ricevuto 563 milioni di euro di finanziamento pubblico da parte di Regioni e Province (78% da Fondo sanitario regionale (Fsr) e 22% da altri settori) con un costo di 9,30 euro a cittadino a fronte di 10,41 del 2009. Numeri importanti ma che ancora non garantiscono un’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale dei controlli necessari. Le Agenzie del Sud sono sicuramente le più in difficoltà nonostante spesso le emergenze ambientali riguardano proprio quelle regioni. Ilva di Taranto, Terra dei Fuochi, Isochimica, Bellolampo , Malagrotta , tutti casi di cui spesso ci siamo occupati in quest’aula. Con questo provvedimento si da’ finalmente al Paese un’organizzazione efficace ed efficiente del sistema dei controlli ambientali. Non si tratta solo di verificare il rispetto delle norme, di assoluta importanza, ma si intende anche quella complessa attività di monitoraggio e raccolta dati che serve per migliorare il grado di conoscenza dei numerosi fattori ambientali. Si tratta per il decisore politico, cioè noi, di avere a disposizione dati certi, scientificamente validati prodotti da organismi tecnici autonomi che consentano di decidere al meglio per il bene delle nostre comunità.
Non c’è territorio oggi nel Paese dove rispetto alla costruzione di qualsiasi tipo di impianto non vi sia conflittualità sociale. Una conflittualità spesso dovuta alla scarsa fiducia dei cittadini verso le istituzioni politiche amministrative ma anche di quelle tecniche sempre più accusate di essere asservite alle decisioni della politica. Nel provvedimento che andiamo a votare noi cerchiamo di dare più autonomia alle agenzie e ad Ispra . Definiamo in maniera chiara il rapporto fra controllore e controllato. Chiediamo più professionalità a chi dovrà dirigere queste organizzazioni che, pur rimanendo strutture tecniche strumentali, formuleranno pareri che saranno vincolanti per le Autorità competenti. Si costruisce un vero e proprio sistema a rete coordinato dall’Ispra . Rimane la completa autonomia dei livelli regionali e si realizzano sinergie fra gli enti che oggi sono lasciate alla buona volontà delle persone. Si mettono in rete i numerosi laboratori provinciali, si integrano le specializzazioni tecniche maturate all’interno delle singole Agenzie. Si determinano dei Livelli di prestazione tecnica ambientale uniformi per tutto il territorio nazionale , per cui vengono definiti dei livelli di tutela ambientale di base uguali da Aosta a Mazzara del Vallo. Questo è di fatto il cuore del provvedimento. Garantire che un inceneritore sia controllato tre volte all’anno ovunque esso si trovi, definire procedure autorizzative uguali per la stessa tipologia di impianti , è non solo far bene all’ambiente ma evitare anche una sorta di dumping industriale per cui vi sono luoghi a parità di legislazione dove alcune attività inquinanti possono proliferare e altri in cui questo non è permesso.
Avremo finalmente un Sistema i cui dati forniti siano considerati ufficiali. Troppo spesso si citano per convenienze a volte strumentali numeri che provengono dagli organismi o professionisti più vari.
Le Agenzie regionali trovano in questo schema più autonomia, integrano le loro conoscenze. Già oggi in queste organizzazioni abbiamo eccellenze di grande livello scientifico. In questi giorni si parla molto dei risultati del Panel di esperti che sotto l’egida delle Nazioni Unite ci segnalano la drammaticità dei cambiamenti climatici. Alcuni di questi studiosi operano all’interno del Sistema delle Agenzie e l’lspra. Grazie a questo Sistema oggi abbiamo una rete di allerta per le radiazioni nucleare di grande efficacia e centri funzionali del sistema di protezione civile che forniscono dati , gestiscono le reti che misurano le piogge, i livelli dei fiumi la qualità delle acque superficiali e profonde . Ora tutte queste eccellenze potranno essere definitivamente in rete. Anche Ispra in questo disegno assume un ruolo più importante: non solo supporto tecnico alle attività dei Ministeri ma perno del Sistema nazionale.Abbiamo discusso molto riguardo alla necessità di mantenere accanto alle funzioni tecniche quelle di ricerca. Tanti sono i ricercatori all’interno di Ispra e tante sono le ricerche che hanno permesso di attivare processi virtuosi.L’idea nostra è che ricerca e attività tecnica siano due facce della stessa moneta ! Ricerca che serva a sviluppare nuove tecniche di monitoraggio, nuovi sistemi di analisi, nuove metodologie di controllo , una ricerca finalizzata, che veda anche il concorso di altri Enti quali le Università , il Cnr , l’ENEA, l’INGV. Un’attenzione particolare merita il tema ambiente e salute ! il rispetto dei limiti ambientali ed un efficiente sistema dei controlli sono di fatto attività di prevenzione sanitaria. Questa è la ragione per cui sempre più stretta dovrà essere la collaborazione fra il Sistema di protezione ambientale e l’Istituto Superiore di Sanità. Vedete nel provvedimento su Terra dei Fuochi abbiamo messo ingenti risorse sugli screening sanitari. Era un intervento doveroso anche per rispetto delle richieste della gente di quei territori ma non c’è dubbio che se una parte di quelle risorse le avessimo dedicate ad attività di prevenzione avremo preso una decisione giusta. Alcuni nodi rimangono irrisolti : il rapporto fra Magistratura e Sistema, passando dal tema Ufficiali di Polizia giudiziaria, la carenza di personale al Sud, la qualità di alcune attività che non sono all’altezza della richiesta dei cittadini, la carenza di finanziamenti adeguati. Ne siamo consapevoli , ma siamo anche convinti che oggi dopo circa otto anni costruiamo in questo Paese un Sistema per la protezione ambientale più forte, dando un’organizzazione moderna ed innovativa in grado di affrontare le complesse sfide che i tempi attuali ci impongono..un altro importante tassello verso la costruzione di un Paese più moderno che finalmente consideri l’ambiente non solo il principale bene comune da tutelare ma anche una grande opportunità per ritornare a crescere. Queste Sig Presidente sono le ragioni che ci portano ad esprimere un voto favorevole sul provvedimento...
1 commento:
Bene, benissimo e complimenti!
Paolo Marsili !
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