17/04/14
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Premesso che:
1) con ordinanza n.76 del 16 novembre 2012, il Presidente della Regione Emilia Romagna in qualità di commissario delegato ai sensi dell'articolo 74, comma 2, del decreto-legge n. 1 del 6 giugno 2012, convertito con modificazioni, dalla legge 1 agosto 2012, n.122, recante «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012» ha disposto l’«Istituzione di una Commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento dell'attività sismica nell'area emiliano romagnola colpita dal sisma del 2012» (Ichese) ed ha esteso, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione, come è stato fatto fino ad ora nel cratere;
2) in particolare la commissione è stata è stata incaricata di svolgere gli approfondimenti necessari a rispondere ai seguenti quesiti, relativi specificatamente al territorio colpito dagli eventi sismici del maggio 2012. Il primo chiede se: “è possibile che la crisi emiliana sia stata innescata dalle ricerche nel sito di Rivara, effettuate in tempi recenti, in particolare nel caso siano state effettuate delle indagini conoscitive invasive, quali perforazioni profonde, immissioni di fluidi, ecc”. Il secondo invece se: “è possibile che la crisi sismica emiliana sia stata innescata da attività di sfruttamento o di utilizzo di reservoir, le roccie contenenti gli idrocarburi, in tempi recenti e nelle immediate vicinanze della sequenza sismica del 2012”;
3)gli esperti della commissione hanno considerato un’area di circa 4000 km2, che include tutta la zona colpita dalla sequenza sismica iniziata il 20 maggio 2012. Nell’area sono presenti tre concessioni di sfruttamento per idrocarburi: Mirandola , Spilamberto e Recovato, nonché il campo geotermico di Casaglia (Ferrara) e il giacimento di stoccaggio di gas naturale di Minerbio situato al margine sud-est dell’area. Nella zona è inoltre inclusa l’area del progetto Rivara per un sito di stoccaggio di gas naturale in acquifero, cui si riferisce il primo quesito posto alla Commissione;
4) il rapporto della Commissione ha escluso relazioni tra il sito di Rivara e l’attività sismica del 2012 e ha concentrato la sua attenzione sulle concessioni di sfruttamento in particolare sul giacimento di Cavone situato nella concessione di Mirandola. Nelle conclusioni del rapporto si legge che “Lo studio effettuato non ha trovato evidenze che possano associare la sequenze sismica del maggio 2012 in Emilia alle attività operative svolte nei campi di Spilamberto, Recovato, Minerbio e Casaglia, mentre non può essere escluso che le attività effettuate nella Concessione di Mirandola abbiano avuto potuto contribuire a innescare la sequenza”;
5) secondo la letteratura scientifica sono innescati quei terremoti originati da una piccola perturbazione umana che sono sufficienti a modificare l’equilibrio tettonico. La condizione necessaria perché questo meccanismo si attivi è la presenza di una faglia già carica per uno sforzo tettonico, vicina ad un sito dove avvengono azioni antropiche che ne alterano lo stato di sforzo. In alcuni casi queste alterazioni possono provocare l’attivazione della faglia già carica;
6) in base al rapporto della commissione è possibile pertanto che la faglia coinvolta nella sequenza sismica del maggio 2012 fosse vicina al punto di rottura e che le variazioni imposte dall’uomo alla crosta terrestre, derivanti sia dalla rimozione del petrolio che dall’introduzione di fluidi necessari a provocare la fuoriuscita del greggio, siano state sufficienti a innescare il terremoto;
7)la Commissione ha formulato raccomandazioni per una gestione ottimale delle attività di sfruttamento del sottosuolo, che comportano l’esigenza di definire nuove tecniche di monitoraggio e controllo, sviluppo di modellistica geofisica e geologica, nuove metodologie statistiche, piani di gestione del rischio con individuazione degli Enti e i sistemi di controllo, programmi di interazione e comunicazione con la popolazione e gli amministratori;
8) tutta la pianura padana è attiva da un punto di vista sismico e qualsiasi attività estrattiva deve essere preceduta e accompagnata da un’attività di monitoraggio e di studio che possa aiutare a gestire i rischi sismici come conclude il rapporto.
9) gli esiti del rapporto della Commissione sono stati inviati alla regione Emilia Romagna il 17 febbraio e sono stati pubblicati solamente il15 aprile in seguito alle indiscrezione uscite sulla rivista americana Science;
10) in seguito agli esiti dei lavori della commissione è stato istituito il 27 febbraio presso il CIRM, Commissione per gli Idrocarburi e le Risorse Minerarie del Ministero dello sviluppo economico, un nuovo gruppo di lavoro incaricato di fornire, a partire dalle raccomandazioni contenute nel rapporto Ichese, linee guida operative delle attività di ricerca coltivazione e stoccaggio di idrocarburi e monitoraggio dei rischi sismici.
Si chiede di sapere:
se il ministro in indirizzo sia in grado di fornire un programma dettagliato sull’avanzamento dei lavori del gruppo di lavoro istituito presso il Cirm, se sia in grado di garantirne la pubblicità e la diffusione e di specificare entro quale termine si chiuderanno i lavori;
se intenda disporre, secondo il principio di precauzione, oltre alla prevista sospensione in tutta la regione Emilia Romagna di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione, anche la sospensione delle attività di prospezione basate su rilievi geologici, geofisici e geochimici, eseguiti con qualunque metodo o mezzo, e ogni altra operazione volta al rinvenimento di giacimenti di idrocarburi;
se non intenda estendere tale divieto all’intero territorio nazionale dal momento che tutta la penisola italiana è sottoposta ad elevato rischi sismico in attesa della conclusione dei lavori del gruppo istituito presso il Cirm;
cosa intende fare per assicurare che l'attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi in terraferma e nel mare venga svolta nel più rigoroso rispetto dei principi di precauzione e di sicurezza per l’ambiente e per i cittadini basato anche su un rigoroso monitoraggio del rischio sismico nelle zone interessate dai progetti di ricerca.
Stella Bianchi
Alessandro Bratti
Mariani
Braga
Borghi
Ghizzoni
Richetti
Giovanna Sanna
Manfredi
Gadda
Crivellari
Carrescia
Cominelli
De Maria
Tullo
Giuditta Pini
Cinzia Fontana
Zampa
Lenzi
Carra
Famiglietti
Iori
Giovanna Martelli
Rampi
Fregolent
Baruffi
Arlotti
Zardini
Petitti
Dal Moro
Cova
Coppola
Morassut
Mazzoli
Coscia
Realacci
Iannuzzi
Ginoble
Luigi Dallai
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Pubblicato da
Alessandro Bratti
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19:50
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