"Un'occasione importante che consente all'Italia una svolta nel
settore dell'efficienza energetica soprattutto nel comparto industriale e
occupazionale". Così il presidente dell'Autorità per l'energia e il
gas, Guido Bortoni, ha definito la direttiva comunitaria il cui testo di
recepimento è stato licenziato nel giorni scorsi dal Consiglio dei
ministri ed è ora in attesa di iniziare il suo iter parlamentare.
L'occasione
è stata il convegno dal titolo "Il recepimento della Direttiva europea sull'Efficienza Energetica. Agenda dei lavori, percorso istituzionale e politiche di sviluppo" che si è svolto a Roma il 15 aprile scorso.
Nonostante
il settore dell'efficienza energetica nel nostro Paese non abbia un
impatto "scioccante" come quello prodotto dalle energie rinnovabili, ha
continuato Bortoni, è comunque un comparto con un importante seguito
industriale ed occupazionale. Il presidente dell'Authority, dopo essersi
soffermato sulle norme più rilevanti del dettagliato provvedimento
(come l'articolo 7 sui certificati bianchi) ha sottolineato la necessità
di elevare il livello di consapevolezza del consumatore finale. "Serve
un salto di consapevolezza dello stato del consumatore: bisogna creare
un mercato dell'efficienza energetica con una regolamentazione adeguata
per metterlo su una via virtuosa e per tutelare il consumatore, il
cliente, il risparmiatore finale, le aziende" ha detto Bortoni.
Dobbiamo fare in modo che il settore dell'efficienza energetica non faccia però la stessa fine di quello delle rinnovabili, ha detto nel corso dell'incontro Mauro Libè, consigliere del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. E' necessario che l'argomento venga affrontato diversamente da quanto avvenuto per quello dell'energia rinnovabile, ha continuato Libè, "per il quale sono state spese risorse creando però un sistema frammentato che ha soltanto aumentato le difficoltà. L'Italia è il Paese della complessità, ogni volta che ci si trova davanti ad una difficoltà si prepara una nuova norma che tuttavia non porta a nulla di buono o di guadagnato".
"Nel recepimento della direttiva 2012/27/EU siamo in ritardo a livello pratico rispetto all'Europa - ha aggiunto Libè - ma adesso dobbiamo raccogliere questa sfida e migliorarla in Parlamento, per armonizzare tutti gli elementi". "Dobbiamo intervenire in maniera seria - ha continuato - superando le barriere normative in materia".
Dello stesso avviso anche il deputato Vinicio Peluffo, della commissione Attività produttive della Camera, che dopo aver ricordato gli elementi cardine del provvedimento, ha sottolineato la necessità di una regolamentazione seria del settore dell'efficienza energetica. Il testo comunitario è "un alveo che offre una serie di opportunità per il settore" ha detto il parlamentare dopo aver ricordato come la cifra di 800 mila euro stanziata dal provvedimento per raggiungere l'obiettivo nazionale di risparmio energetico che consiste nella riduzione, entro il 2020, di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio dei consumi di energia primaria, non sia particolarmente cospicua ma che debba intendersi come un volano per la ripartenza di tutto il settore.
Ricordiamo che la direttiva introduce, nell'ordinamento nazionale, misure innovative finalizzate a promuovere l'efficienza energetica nella pubblica amministrazione, nelle imprese e nelle famiglie secondo gli obiettivi posti dall'Unione Europea di una riduzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020. In particolare il testo detta interventi annuali di riqualificazione energetica sugli immobili della pubblica amministrazione, prevede l'obbligo per le grandi imprese e quelle energivore di eseguire diagnosi di efficienza energetica. Infine il provvedimento istituisce un Fondo nazionale per l'efficienza energetica per la concessione di garanzie o l'erogazione di finanziamenti finalizzati alla riqualificazione energetica della PA, degli edifici residenziali e popolari e alla riduzione dei consumi di energia nell'industria e nei servizi.
(Autore: Rosamaria Freda)
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