Proviamo in questo mese a spiegare il concetto di Smart City e a identificare l’obiettivo ultimo che sottende a quel concetto.
Decongestionare
il traffico, migliorare la sicurezza e il controllo di tutte le aree
della città, promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti, ridurre
il consumo energetico senza abbassare le prestazioni.
Il
concetto di città intelligente si estende a moltissimi ambiti e implica
una visione strategica politico-sociale, di medio/lungo termine, e
l’adozione di politiche energetiche precise e fondate sulla generazione
da fonti pulite e rinnovabili.
Non si parla più solo
di tecnologia o d’industria e nemmeno di creazione di posti di lavoro,
che pure è la vera emergenza del Paese. Con “Smart City” si fa un salto
in avanti e si guarda alla qualità di vita complessiva dei cittadini e
alla loro crescita personale e sociale. Per questo non si possono
ignorare le opportunità offerte dall’evoluzione tecnica e tecnologica e
rifiutare di adottare tutto quello che serve affinché la qualità di vita
dei cittadini possa evolvere e migliorare.
In Italia,
l’assunzione di queste strategie è al momento molto limitata ed è
notizia recente (non buona) che ci sono forti riserve da parte italiana
ad accettare le nuove proposte dall’Europa al 2030 in materia di
cambiamenti climatici.
Inoltre, misure come, sviluppo
della generazione distribuita con estensione dell’autoconsumo a impianti
fino a 1 MW; ammodernamento delle infrastrutture di rete ed
interconnessione europea; razionalizzazione e bilanciamento della
bolletta elettrica; sostituzione amianto; stabilità e semplificazione
normativa, sono ambiti che non trovano interesse presso i nostri
legislatori (anzi, spesso si cerca di ostacolare questo progresso)
nonostante stiano alla base di qualsiasi politica che sia interessata
allo sviluppo di tecnologie smart.
Nessun commento:
Posta un commento