23/03/14

Perchè il referendum non è stato pienamente rispettato


L'intervento dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas

Per quanto riguarda le tematiche relative al secondo quesito referendario il cosiddetto decreto "Salva Italia" ha trasferito all'Autorità dell'energia e del gas "le funzioni di regolazione e di controllo dei servizi idrici". Il 28 Dicembre 2012 l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha approvato la delibera 585/2012 con cui è stato definito il Metodo Tariffario Transitorio (MTT) per la determinazione delle tariffe negli anni 2012 e 2013.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua ha espresso un giudizio assolutamente negativo su tale delibera e su cui, insieme a Federconsumatori, ha promosso un ricorso al Tar Lombardia. Giudizio che si basa in primis sul mancato rispetto dell'esito del II° referendum e dunque sulla mancata eliminazione dalla tariffa di qualsiasi voce riconducibile alla remunerazione del capitale investito. Al contrario si stanno facendo rientrare dalla finestra i profitti garantiti per i gestori sotto la denominazione di “costo della risorsa finanziaria”. Il nuovo metodo predisposto dall’Autorità, riproponendo la copertura tramite tariffa, e quindi il riconoscimento ai gestori, di una percentuale standard del capitale investito, sostanzialmente non sta facendo altro che reintrodurre lo stesso meccanismo della remunerazione del capitale investito.

La conseguenza più diretta dell'applicazione del Metodo Tariffario Transitorio elaborato dall'AEEG sulle tariffe del servizio idrico sarà un aumento molto rilevante che in media ammonterà ad un 13-14%. I primi risultati relativi all'impatto del nuovo metodo sono stati raccolti in uno studio dell'ANEA (Associazione Nazionale Autorità e Enti di Ambito): gli aumenti tariffari medi, su un campione che riguarda 61 gestori, sono del 13,7%, con valori fra il 22 e il 46,8% per una decina di gestori, mentre solo 17 gestori, resta sotto la soglia del 6,5% di aumento prevista dal vecchio metodo tariffario normalizzato.

A fronte di tali dati e nonostante sia tuttora vigente il principio del “full cost recovery” per cui la tariffa dovrebbe coprire integralmente i costi del servizio, Federutility continua a richiedere al Governo di trovare una modalità di finanziamento degli investimenti necessari (circa 2 mld di €/anno) indicando come soluzioni preferibili le tasse e finanziamenti pubblici. In questo modo appare evidente che queste soluzioni non facciano altro che rendere possibili profitti più elevati per gli stessi gestori essendo in gran parte sgravati dall'onere di dover sopperire agli investimenti. Tale richiesta, tra l'altro, sta diventando sempre più pressante visto che, sulla base del nuovo metodo tariffario, la remuneratività degli investimenti calerà considerevolmente essendo possibile caricare in tariffa solo quelli effettivamente realizzati (questo è positivo ndr)  a differenza del metodo normalizzato secondocui la remunerazione veniva calcolata sulla totalità degli investimenti, anche sulla porzione solamente programmata che in media oscillava tra il 40%-45%.

(da Forum Acqua Pubblica)

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