Il Sole 24 Ore ripercorre la giornata romana del presidente Usa Barack Obama. Che
comincia con l'incontro in Vaticano con Papa Francesco: "I due leader
planetari stringono l'intesa sui temi sociali, ma restano distanti su
quelli etici. Barack Obama (?) è rimasto 50 minuti nello studio con
Papa Francesco, in un colloquio fitto che ha spaziato dai temi di
politica internazionale fino a quelli più spinosi che riguardano i
contrasti tra l'episcopato americano sull'aborto.
'L'esercizio dei
diritti alla libertà religiosa, alla vita e all'obiezione di coscienza
nonchè il tema della riforma migratoria', sono gli argomenti citati
dalle fonti ufficiali vaticane, trattati poi nell'incontro a tre con il
segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. Mentre su immigrazione,
lotta alle sperequazioni economiche e difesa delle minoranze c'è stata
piena identità di vedute, diverso il caso delle ricadute
dell'Obamacare, la riforma sanitaria contestata duramente dalle
gerarchie ecclesiali americane. Obama ha promesso al Vaticano di
continuare il dialogo con i vertici cattolici americani sulla riforma
sanitaria, in modo da garantire la liberta' di coscienza e di religione.
Ma ha anche aggiunto che le diversità tra lui e il Pontefice restano.
'Sua santità è stato chiaro sulla sua visione: io su alcune cose sono
d'accordo, su altre parzialmente d'accordo. Ma non credo che il Papa
voglia entrare in partnership con un leader politico, qualsiasi esso
sia'. (?) Poi salutando il Papa e stringendogli a lungo la mano gli ha
detto: 'Molte grazie. Preghi per me e la mia famiglia che è con me
lungo questo cammino'.
Quindi Obama è salito al Colle: "(?) nel faccia
a faccia durato venti minuti si è parlato prevalentemente di come
allentare la tensione ed evitare una rottura con Putin recuperando la
Russia a un ruolo collaborativo e non conflittuale. Sono state già
cinque le volte in cui il capo dello Stato e il presidente Usa si sono
visti e dunque quella nota diffusa dall'ufficio stampa del Colle
'grande e reciproca comprensione' non è solo forma ma sostanza viste
anche le parole che il presidente Usa spende sul capo dello Stato
durante la conferenza stampa con il premier. 'L'Italia è fortunata ad
avere un uomo di Stato così forte, che aiuta il Paese in momenti
difficili', dice rendendo esplicito il modo in cui viene visto
all'estero Napolitano: un punto di riferimento costante tra crisi
politiche e cambi di premier che ha accettato un secondo mandato pur
di dare una garanzia di stabilità. (?) Ma ancora ieri molti indicavano
nei tagli alla Difesa e agli F35 in particolare l'oggetto principale
del colloquio. In realtà, anche su questo fronte la comprensione tra i
due è 'grande e reciproca' visto che il concetto ripetuto da Obama che
la libertà non è gratis è più o meno lo stesso di Napolitano quando
dice che la pace non è un regalo. Dunque, non c'era la necessità di
un supplemento di approfondimento che invece ha impegnato di piu' i
colloqui con il premier".
Continua il Sole: "Obama si dice 'fiducioso'
che con le riforme costituzionali ed economiche in corso Renzi riuscirà
a portare avanti l'Italia. 'Sono rimasto colpito dirà poi in
conferenza stampa dall'energia e dalla visione che Matteo porta con
sè in questo nuovo incarico'. (?) E lui, il presidente del Consiglio
italiano, non ha timore di rivelare che gli 'Stati Uniti rappresentano
una fonte di ispirazione, un modello da emulare e vorrei dire con grande
forza che quel messaggio, 'Yes, we can' vale anche per noi in Italia'.
Perchè oggi, osserva il premier, 'l'Italia non ha più alibi. Il suo
primo sforzo è cambiare se stessa ed è possibile cambiare senza che ce
lo dica qualcuno dall'esterno'. (?) Ma la crisi ucraina resta sempre il
tema di fondo dei colloqui romani di Obama. Il concetto già espresso
all'Aja e a Bruxelles ossia che 'la libertà non è gratis' viene
ribadita dal presidente Usa in coincidenza con il dibattito italiano
sulla riduzione delle spese per gli F35. 'Non ci puo' essere dice
Obama una situazione in cui gli Usa spendono più del 3% del loro Pil
per la difesa e l'Europa l'1%, siamo una partnership nella Nato e
bisogna fare in modo che tutti paghino la giusta quota'. Parole subito
raccolte da Renzi che conferma gli impegni assunti con i partner
europei. 'L'Italia assicura ha sempre fatto la sua parte nel corso
degli anni con dedizione e impegno' ma nei prossimi anni dobbiamo
tagliare sprechi e 'insistere sul concetto di specializzazione di alcune
aree'. (?) Piena sintonia anche sulla strategia nei confronti di Mosca e
di un aumento delle sanzioni nel caso la Russia prosegua la sua azione
militare. Renzi chiarisce che si tratta di difendere valori di liberta' e
democrazia e che non possono valere calcoli economici. 'L'economia
italiana precisa il premier non è in crisi fino al punto che non
può affrontare la crisi ucraina; possiamo affrontare anche un'eventuale
crisi energetica; abbiamo le risorse per farlo; usciamo da questo mero
calcolo di convenienza economica (?)'. E Renzi spera nell'aiuto di
Washington per internazionalizzare la vicenda dei 'maro'' trattenuti
illegalmente in India (?)".
(ilVelino/AGV NEWS)
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